5 fughe di Ferragosto al ristorante nei resort da nord a sud dell’Italia
Dal Piemonte alla Lombardia al Veneto e Venezia, alla Toscana e alla Penisola Sorrentina per 5 fughe in altrettanti ristoranti aperti a Ferragosto.
5 fughe dichiarate d’amore per festeggiare un Ferragosto super a prova di album delle vacanze.
Di ognuno di questi luoghi avrete un unicum della scena e un unicum della tavola.
1. Fuga sul lago di Garda
Un Garda a colori è quello che si trova al Color Hotel di Bardolino, hotel coloratissimo e pieno di giochi d’acqua e di trasparenze. Caro a una clientela sia straniera sia italiana con inclinazioni business e passione per lo sport.
Il suo ristorante La Veranda del Color conferma la vocazione alla trasparenza e alla bellezza anche dei colori in cucina e, a dimostrazione del peso delle stelle , sta lavorando per riprendere la stella perduta. Con la stessa identica squadra. Una mossa interessante del patron Claudio Manetti, da leggere in controluce: squadra riconfermata, squadra rimotivata.
E a capo di questa squadra c’è, affiancato da Marco Taufer, Fabio Cordella, chef di origini pugliesi con un grande amore per la cucina orientale anche un’attenta sensibilità per tutti i profili alimentari dei clienti e capace di rileggere ogni piatto in molti modi. Come nel mini tramezzino alla trota marinata, con mayonese al rafano invece che con ganache di foie gras e sfilacci di coniglio.
I percorsi della Veranda del Color vanno dai 75 € del menu Natura in 5 portate tutte vegetali, al menu Soffio di 6 portate a 100 €, al menu Tailor Made attingendo dalla carta con 2 piatti e 1 dessert a 70 € oppure 3 piatti e 1 dessert 85 €, fino al menu Orizzonte con 8 signature dishes dello chef a 130 €.
Unicum della scena: l’interazione tra i colori e il paesaggio. La piscina al tramonto.
Unicum della tavola: nel mood asiatico caro allo chef, risotto al topinambour, ricci di mare, nduja e limone nero. Oppure il meraviglioso Porro, Mela in Osmosi e Pesto di Crescione Acquatico.
La Veranda del Color. Via Santa Cristina 5. Bardolino (VR). Tel +390456210857
2. Ferragosto a tutta privacy sul lago di Annone
Il lago di Annone è uno dei gioielli nascosti della Brianza. Nascosto, ma non introvabile. E aperto a Ferragosto. Bianca Relais e il ristorante stellato Bianca al Lago in capo allo chef Emanuele Petrosino sono ben conosciuti. Li frequenta un pubblico internazionale che gravita su Milano ma ha astutamente adottato questo lago minore come base per viaggi a corto raggio anche durante fiere e grandi eventi (uno per tutti, la Design Week) o rifugio luminoso e discreto.
L’atmosfera di privacy mi piace molto: lusso non ostentato, materiali e colori opachi del bosco e del lago che a tavola lasciano il posto a un crescendo di colori e sapori.
C’è leggiadria e gusto per la sorpresa, come nell’Uovo Fabergé (50 €), nei Mini raviolini del plin con crostacei e spinacini, brodetto in versione mediterranea (40 €) o nello Scampo & Faraona, cavolfiore e mela verde (70 €).
Il menu à la carte schiera proposta e i percorsi – dai 110 € del percorso Green ai 200 € per La stanza dello chef.
Unicum della scena: il senso di lussuosa intimità.
Unicum della tavola: la struttura della degustazione dello chef Emanuele Petrosino: una Ringkomposition, cioè un anello che si chiude. Dai piccoli e delicatissimi amuse-bouche all’esplosione dei piatti principali ai dessert – tra cui un luna-park di dolci chiamato La stanza dello Scemo (25 €) – alla petite patisserie finale.
Bianca Relais. Via Dante Alighieri 18. Oggiono (LC). Tel. +3903411831110
3. Ferragosto al ristorante a Venezia
Ca di Dio, a un passo da Palazzo Ducale, nel nome racconta il suo passato: una struttura religiosa che provvidenzialmente ospitava donne e bambini. Oggi è uno small luxury hotel VRetreats frutto di un intervento conservativo e di design firmato dall’archistar Patricia Urquiola, in piena sintonia con la direzione artistica del General Manager Christophe Mercier. Vetro e velluti, attenzione alla sostenibilità e al made in Italy, silenzio, bellezza sono il messaggio agli ospiti.
È un hotel senza insegna. Non ne ha bisogno chi ci arriva. Perché già sa.
Al suo interno, il bar Alchemia offre cocktail e cicheti in un’atmosfera dove è dorata e vellutata anche la luce. All’altra estremità del pianterreno, con vista sull’acqua e sull’isola di San Giorgio, il ristorante VERO Venetian Roots. Sovrintende ad entrambi lo chef Raimondo Squeo, pugliese adottato dalla laguna, che vi farà sognare il Ferragosto al ristorante.
La laguna nel piatto
E la laguna è il tema portante del VERO – di pesci e di molluschi (l’ostrica di Chioggia!), di erbe e ortaggi dagli orti sottratti al mare. Ma anche di arte applicata , come nei calici da vino e nei “goti” in vetro di Murano in edizione limitata e personalizzati per la sola tavola di questo ristorante per i vini e le bevande selezionate da Samuel Bastone o per signature cocktail come VERO Adriatico.
A tavola. Nobili cicheti come chips di polenta e baccalà o i botoleti – i carciofi di Sant’Erasmo, diversi dalle castraùre.
Piatti come il Totano farcito alle erbe, salsa all’amatriciana, salicornia (28 €) o i Risi e Bisi con limone e gocce di zabajone (foto) o il Risotto Carnaroli allo zafferano, limone, olio di piastacchi (30 €) dal menu interamente vegetale (leggi: vegano). Dessert e piccola pasticceria-gioiello.
Unicum della scena: il design diffuso. Il gioco grafico soffitti-pavimenti. Che all’interno del ristorante illustra i doni prelibati della laguna disegnati su fondo nero meravigliosamente simili ai mosaici romani delle sale da banchetto: i disegni simulavano un pavimento non spazzato e ci insegnano tuttora quali fossero i menu.
Unicum della tavola: la laguna in chiave contemporanea.
Ca di Dio e VERO Venetian Roots Restaurant. Riva Ca’ di Dio, 2185, Venezia. Tel +390415747201
4. Ferragosto al ristorante tra le colline senesi
Borgo Scopeto sembra uscito da un film, e in realtà ci è entrato (per la precisione Letters to Juliet, con Amanda Seyfred, Vanessa Redgrave, Franco Nero). Invece è vero ed esiste così come lo si vede.
Ha tutte le caratteristiche del borgo toscano ideale: storia leggibile nelle singole pietre, paesaggio pittorico, bellezza, comfort, stanze e appartamenti, prati dove fare yoga e passeggiate, orto, frutteto, SPA e piscina, vigneti per vini del Chianti Classico da collezione, olio e miele di produzione locale, un orto moderno e antico al tempo stesso.
E la cucina de La Tinaia, ristorante di Borgo Scopeto, nelle mani di Pietro Fortunati. Che lavora con ingegno e fantasia carni, mondo vegetale e ingredienti iperlocali. Come nell’estratto di sedano e lattuga, zenzero, calamaretti spillo saltati, foglia di senape e mousse di buristo (insaccato fresco fatto con sangue e carni suine) sostituito con tartare di gambero rosso per i non carnivori (28 €). Tuttora in carta. C’è un menu degustazione di 5 portate a 80 €, abbinabile con selezioni di vini da 30 a 60 €.
Il privé della Tinaia, La Vinsantaia (deposito del Vin Santo), è perfetto per pranzi e cene più intime.
Unicum della scena: il Roccolo, una rara architettura vegetale seicentesca. Visto dall’alto è una verde ruota a sei raggi, dentro è una sorta di giardino-voliera, nato per l’uccellagione – e per probabili più prosaiche delizie – tra le frasche degli alberi secolari e delle querce nane.
Unicum della tavola: la cucina selvatico-orticola dello chef come la crema gli assaggi shock tipo la margherita elettrica o acmella oleracea, che titilla come mille caramelle effervescenti.
Borgo Scopeto Wine and Country Relais. Località Borgo Scopeto. Castelnuovo Berardenga (SI). Tel. +393294353143
5. Ferragosto al ristorante in Penisola Sorrentina
Una grande, luminosa villa sul mare. La vista abbraccia la costa da Capri a Procida. Intorno, il verde lussureggiante di Massa Lubrense e i tipici giardini della penisola con ortaggi, uve, agrumi e olivi in un insieme unico al mondo.
Come se non bastasse la bellezza strepitosa della natura e del paesaggio, Villa Fiorella Art Hotel è hotel e galleria d’arte contemporanea. Le opere formano una collezione mutevole e ricercatissima, in parte acquistabile. Così ha voluto il padrone di casa, Alberto Colonna, sulle orme del padre, albergatore e collezionista.
Villa Fiorella offre lusso declinato in bellezza e benessere ma anche cura e finezza in cucina. Con due ristoranti da scegliere a Ferragosto: Scirocco e Terrazza Fiorella. E un lounge bar sulla Terrazza Cielo.
Cosa si mangia a Villa Fiorella? Prodotti e piatti della tradizione reinterpretati dallo chef Carmine Mazza. Come accade per polpo-polpo-polpo (28 €), piatto in tre consistenze che cita l’antico street food napoletano: il brodo di polpo. O il carciofo al cartoccio con foglia d’argento edibile, la pasta alla Nerano o la Delizia al Limone. Vini sceltissimi dai due sommelier Tiziano Imperato e Luciano Esposito.
Gli ingredienti
Lo chef si diverte anche a dislocare gli ingredienti. Per esempio, l’albicocca pellecchiella del Vesuvio con cui crea non un dolce ma una riduzione su un lingottino di baccalà vestito di salsa al piennolo.
Due i percorsi: 5 portate (130 €) e a mano libera di 7 portate (170 €).
Unicum della scena: la terrazza sul tramonto, con momento cocktail di Bruno Mastellone (capace anche di cocktail con l’olio)
Unicum della tavola: l’olio dedicato al nonno. E gli amuse-bouche. Menziono solo la cialda sottilissima guarnita di crudo di pesce e pistacchi o il macaron di melanzane.
Terrazza Fiorella di Villa Fiorella Art Hotel. Via Vincenzo Maggio 5. Massa Lubrense (NA). Tel. +390818789832