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12 Marzo 2017 Aggiornato il 12 Marzo 2017 alle ore 21:13

Taste Pitti. I 5 trend del food che segneranno l’edizione 2017

Se non sei al New Taste alla Stazione Leopolda in questi giorni non puoi dirti gourmet. La prima affollata giornata del Salone del Gusto di Firenze, però,
Taste Pitti. I 5 trend del food che segneranno l’edizione 2017

Se non sei al New Taste alla Stazione Leopolda in questi giorni non puoi dirti gourmet. La prima affollata giornata del Salone del Gusto di Firenze, però, racconta meno novità rispetto alle passate stagioni.

Trovare un prodotto mai assaggiato prima è come cercare una melodia veramente nuova alla radio. Trasponendo le parole di Claudio Cecchetto, il talent scout più prolifico d’Italia, oggi a Firenze per un altro evento, “le note sono sette e fare innovazione è sempre più difficile, ma è una sfida interessante”.

E in effetti sopravvivere a Taste è una sfida.

Ma se ne esce con cinque nuovi trend del food che sicuramente segneranno i prossimi mesi.

1.Vintage

Se non si può innovare, allora, puntiamo sulla tradizione. Girando per Taste 2017 si incontrano etichette vintage e sempre più brand interessati a riscoprire e valorizzare sapori e procedure del passato. Nunquam, piccola distilleria di Prato, propone un “Vermut” bianco con la ricetta originale del 1737, oltre a un altro paio di versioni aggiornate in rosato e rosso (con caramello).

Rossi rispolvera il certificato di re Vittorio Emanuele e l’inno ai krumiri di fine ‘800, vanta una ricetta datata 1878 e confezioni di latta super vintage.

Falorni, salumi dal 1806, quando aprì la prima bottega in piazza a Greve (Firenze), aggiorna il formato e lancia il “blocchetto” di salame affettato e sottovuoto, da staccare a mò di assegno in caso di spuntino. Disponibili in tutte le versioni, dal “nobile”, al tartufato, al salame di toro.

2. Vegan

Dicono che l’Italia sia il mercato più fiorente per il vegan nel mondo dopo l’India. In attesa di verificare l’informazione, per gli appassionati c’è il cioccolato vegano arricchito di bacche di goji e semi di chia di Fonderia del Cacao, in modo da integrare vitamine e proteine. Anche in versione tavoletta semimorbida da mangiare col pane, strizzando l’occhio agli anni Cinquanta.

A Montemurlo, vicino Prato, una giovane start up ha convertito una macelleria in stabilimento di produzione di salumi vegani, Vegan Deliciuos. Patate, barbietole, rape rosse e spezie al posto della carne, stagionatura da 15 giorni a un mese e degustazioni in store il giovedì (pizza vegan e gluten free con formaggi di soia) e il venerdì (dall’antipasto al dessert). E la conversione è completa.

3. Birra

Poco vino e molta birra in questo Taste 2017. Birre artigianali di ogni parte d’Italia, con le etichette più colorate e fantasiose possibili e gli aromi dei più vari. Da provare alla Stazione Leopolda in questi giorni la birra al tartufo di Giuliano Tartufi e la Birra dell’Eremo al lampone, fresca ma non dolce come si potrebbe pensare.

4. Dolcezze alternative

Se c’è un trend in crescita a Taste è il predominio dei dolci, che quest’anno battono prosciutti, tartufi e spezie a mani basse. Ed è questo uno dei settori in cui si sperimenta di più. Quest’anno al Taste vanno le dolcezze alternative, per chi pensa alla linea o è alla costante ricerca di prodotti naturali. Filippi propone la colomba all’olio d’oliva, completamente priva di burro, per scacciare l’incubo della prova costume (o almeno convincersene).

Terravecchia rilancia con il “ficotto”, sciroppo di fichi concentrato da usare come dolcificante o ingrediente originale in ricette dolci e salate, ad esempio sulla tagliata al posto del più classico aceto balsamico.

5. Design

E si mangia sempre più con gli occhi a Taste 2017. Il packaging diventa parte integrante dell’esperienza gustativa. Lo sa bene Pure Stagioni, azienda che produce confetture extra con ricetta esclusiva da frutta 100% italiana (e per lo più toscana), e le vende nelle confezioni tipiche del caviale di lusso. In anteprima a Taste 2017 la linea Armonia, senza zuccheri aggiunti (vedi punto precedente) e la Dolcissima, per veri golosi.

Sul fronte accessori per il food, c’è chi fa del riciclo un’arte: Boglasses fa di bottiglie (recuperate dai ristoranti o dalle vetrerie) lampade, portatovaglioli, vassoi, bicchieri di design.

foto cibo

E ora tocca a voi. Cosa vi è piaciuto? Avete partecipato a qualche appuntamento del Fuori di Taste che vi abbiamo segnalato?

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