Protesta contro Alessandro Borghese: “No schiavi, non sei benvenuto”
Protesta contro Alessandro Borghese, a Livorno si sono ricordati che il popolare telechef aveva invitato i giovani a lavorare gratis per fare gavetta.
“Lavorare per imparare non significa per forza essere pagati”, aveva dichiarato il titolare del ristorante milanese “Il lusso della semplicità” a inizio aprile in un’intervista data al Corriere della Sera.
E quando i giovani “decidono di provarci lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato”.
Ieri, 8 giugno, in concomitanza con l’arrivo a Livorno della squadra Sky per registrare la nuova stagione di 4 Ristoranti, sono apparsi diversi striscioni di protesta contro Alessandro Borghese.
La protesta contro Alessandro Borghese a Livorno
Nel quartiere Venezia della città toscana si potevano leggere frasi quali “A Livorno non sei il benvenuto”. Oppure: “Cercasi schiavo. Mai più sfruttamento”. E ancora: “Chef Borghese il lavoro si paga sempre!”.
Le dichiarazioni rilasciate da Alessandro Borghese avevano innescato una vivace protesta sul tema dei “giovani che non hanno voglia di lavorare”.
Invece, su posizioni simili a quelle del conduttore del programma 4 Ristoranti, si erano schierati gli chef e ristoratori Filippo La Mantia e Gianfranco Vissani.
Oggi, secondo Borghese, i giovani che si affacciano al mondo del lavoro nella ristorazione, sono “ragazzetti senza arte né parte che non hanno la minima intenzione di investire su se stessi”.
Il celebre volto televisivo aveva aggiunto: “Io prestavo servizio sulle navi da crociera con soli vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio”.
Ristoratori e personale: una relazione complicata
La protesta montata contro Alessandro Borghese si inserisce in un più ampio dibattito che, dalla ripartenza dopo la pandemia, oppone i ristoratori a cuochi e camerieri. I primi sono in difficoltà nella ricerca del personale, gli altri chiedono più garanzie e diritti.
Avete letto in tanti la nostra cronaca su “una settimana di lavoro da cameriera” che ha affrontato il tema dell’impiego nel settore della ristorazione.
C’è stato anche un ristorante che ha pubblicato gli stipendi elargiti a cuochi e camerieri sul menu, tra una pietanza e un cocktail.
Un clima acceso che spiega la denuncia di ieri, che ha portato il sindacato di base Usb a esporre i cartelloni bianchi di protesta contro Alessandro Borghese.
Il sindacato sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione sui problemi del lavoro chiamata #cercasischiavo. Che passa anche attraverso i social, dove i post del sindacato USB generano reazioni contrastanti.
Anche se i commenti restituiscono una convinzione: chi si impegna e lavora bene deve essere pagato, nei ristoranti come altrove. Tutto il resto sono storie.