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12 Giugno 2017 Aggiornato il 30 Luglio 2017 alle ore 12:37

Tutorial 3D. Per una amatriciana perfetta ci vuole il tagliere della solidarietà per Amatrice

Dieci mesi sono trascorsi da quel terremoto del 24 agosto 2016 che ha sbriciolato un pezzo del cuore dell'Italia. Dieci (10) mesi: la ricostruzione è
Tutorial 3D. Per una amatriciana perfetta ci vuole il tagliere della solidarietà per Amatrice

Dieci mesi sono trascorsi da quel terremoto del 24 agosto 2016 che ha sbriciolato un pezzo del cuore dell’Italia.

Dieci (10) mesi: la ricostruzione è partita in alcune zone, in altre non si è fatto ancora nulla, o quasi.

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Tutto bloccato nei cavilli burocratici, nelle mancate assunzioni di responsabilità dei politici, nei fondi da stanziare.

Me lo raccontava qualche settimana fa un esponente dell’Associazione Per la Vita di Castelluccio di Norcia ONLUS, a una cena per raccogliere fondi.

Mentre sono sempre più attive e numerose le idee appunto per aiutare le zone e le popolazioni sconvolte dal terremoto.

In questi giorni si sta presentando The Cutting Board for Amatrice – Un tagliere per Amatrice.

L’evento di lancio è previsto per il 15 giugno, presso la sede romana dello IED Istituto Europeo di Design.

Un’idea, anzi, una bellissima idea.

Un tagliere rotondo, in legno di betulla, diametro 27 cm, altezza 1,8 cm, suddiviso con un’incisione al laser in zone corrispondenti ai diversi ingredienti – e alle diverse quantità degli ingredienti – necessari per cucinare una pasta all’amatriciana (direi una porzione).

Una specie di tutorial in 3D, una ricetta perfetta: sono indicate anche le dimensioni dei cubetti di guanciale e di san marzano.

L’idea è di due ragazzi romani, due creativi, Daniele Baglioni e Diego Savalli.

[do action=”jq”/]

Tutti noi, molti di noi, hanno dato il loro contributo alla ricostruzione come hanno potuto.

Loro, con un’idea – una bellissima idea, proprio perché pratica, tangibile – i cui proventi andranno ad Amatrice. Noi, con un sms, l’acquisto di prodotti locali (e sappiamo tutti che prodotti ci sono, in queste zone), la partecipazione a cene benefiche.

E anche #AMAtriciana, l’iniziativa lanciata da Paolo Campana, che abbiamo raccontato e sostenuto – l’impegno a inserire nei propri menù, da parte di chef di tutto il mondo, di un piatto di amatriciana, e a donare 2 € per ogni piatto venduto alle vittime del terremoto.

Numerosissime le adesioni: su GoogleMaps la mappa di #AMAtriciana segnala più di 1000 locali nel mondo.

Per dire, anche Jamie Oliver con i suoi 700 chef hanno cucinato la pasta all’amatriciana – e Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo, per citare due chef di ampia e meritata fama televisiva.

Il tagliere si può – si deve – acquistare online: costa 29€.

Insomma: c’è ancora da fare, per Amatrice, per Castelluccio, per le zone terremotate. E qualcosa possiamo fare, ancora, anche noi.

[Aggiornamento: gli 8 ristoranti di Amatrice tornano a nuova vita]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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