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29 Marzo 2011 Aggiornato il 11 Agosto 2017 alle ore 13:04

Andate a Strada Casale se pensate che la semplicità sia un traguardo difficile

Non andate a Strada Casale. Soprattutto non andate a Strada Casale a fare domande banali, non andate a cercare spiegazioni, il lavoro di Remo Camurani e
Andate a Strada Casale se pensate che la semplicità sia un traguardo difficile

Non andate a Strada Casale. Soprattutto non andate a Strada Casale a fare domande banali, non andate a cercare spiegazioni, il lavoro di Remo Camurani e Daniela Pompili è tutto tarato su un altro registro, sull’idea che chi arriva qui possa condividere delle scelte difficili, difficili da spiegare, da capire e da intercettare.

Gli elementi sono tutti nascosti, affiorano qua e là senza essere MAI annunciati. Sembra semplice questa cucina e non lo è per niente. Sembra tarata su una architettura elementare e invece è il risultato straordinario di anni di sottrazioni. Non andate a Strada Casale se non pensate di poter condividere questo. Siamo qualche chilometro sopra Brisighella, nella Valle del Lamone, sulla statale che da Faenza porta a Firenze, la mitica SS 302, nella valle che già dall’Ottocento collega Faenza con Firenze, cioè la Romagna con la Toscana.

Qui si respira ancora l’atmosfera della grande storia gastronomica brisighellese dei Raccagni, Tarcisio da Gigiolé, Nerio a La Grotta. Qui arrivavano da tutta Italia per loro e loro hanno “inventato” un territorio incrociando altre storie altrettanto straordinarie, due su tutte. Una è quella dell’olio di Brisighella, la prima dop italiana, che qui è stato reinventato ed ha sorpreso il mondo. L’altra è quella dei Ronchi di Castelluccio, i vini vibranti e taglienti che hanno sfidato la storia del vino romagnolo regalando agli appassionati autentici capolavori, dopo trent’anni ancora perfettamente integri e leggibili. Questo è il retroterra di Remo e Daniela. Lui è cresciuto con Tarcisio da Gigiolè, lei è stata per anni la protagonista della scena de La Grotta. Per questo Strada Casale, Remo è qui dal maggio del 1994, è l’unico erede di questa atmosfera, dell’idea che si possa anche sognare in provincia senza mai partire. Per farlo serve uno sguardo speciale, che legga il mondo senza gerarchie, che lo indaghi come se tutto fosse straordinario.

La misticanza di campo raccolta nei prati sopra il ristorante, le galline comprate dai contadini, la sfoglia preparata ogni giorno perché quel profumo che ha il primo giorno poi non ce l’ha più, le ricotte che non passano in frigo, il pane fatto in casa, tutto diventa speciale in questo sguardo speciale. E tutti partecipano, attorno Strada Casale si è creata una piccola comunità di fornitori-produttori. L’ortolano il mitico “Pitano”, il tartufaio, Pietro Cavina, i piccoli produttori di olio, lo specialista del moretto (il piccolo carciofo ancestrale di Brisighella), il vecchio mugnaio del mulino di Madonna dei Tre Fiumi (qui la Toscana e la Romagna si confondono), Marino con i suoi Nocini, i piccoli produttori di vino, Campiume, Bragagni, Il Pratello e Vigne dei Boschi. Per questo non dovete venire a Strada Casale se non siete in grado di entrare in questo mondo senza domande, se non pensate di poter vedere come si vede qui. E adesso sta a voi… forse vale la pena correre il rischio.

Trattoria Di Strada Casale. Via Strada Casale, 22 Brisighella (Ravenna) Tel. +39 0546.88054

[Giorgio Melandri]

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