Arte della tavola. Come apparecchiare nemmeno se fossi stella Michelin
Gastrofighetti casual, dite la verità: a voi di quello che c’è nei dintorni del piatto non ve ne importa un fico secco. L’importante è che il prosciutto sia……………ilo, la pasta sia ………………. al dente, il pesce all’amo acquistato da…….., il vino ……
Sappiate però che una tavola ben apparecchiata non è solo indice di raffinatezza, buona educazione e cura verso gli ospiti, ma nulla toglie alla bontà del piatto e alle derivazioni tradizionali e di territorio degli ingredienti. E poi, se la tendenza è asciugare all’osso li volete utilizzare i set acquistati perché vi eravate rotti dell’ennesimo piatto di Ikea sbrecciato? Ma le 10 regole saranno utilissime nel caso di una cena che non sia consumata tra i soliti amici gastro-strippati e preveda (oddio) un minimo di rappresentanza.
Se avete un altro consiglio da aggiungere sono ben graditi (io, per dire, mi sono lambiccata sulla differenza tra i due schemi qui sopra).
- La tavola deve essere grande abbastanza da mettere i commensali a proprio agio.
- La tavola non deve essere troppo grande, con distanze eccessive tra un invitato e l’altro: potrebbe raffreddare la conversazione.
- La tavola può essere interpretata in maniera differente in base alla situazione, al periodo dell’anno, al contesto. Una volta scelto il genere, però, gli elementi dovranno essere in armonia. Esempio: per la tavola country si prediligono tessuti naturali in lino o cotone, anche fantasia, e piatti in ceramica anche colorati con un centrotavola realizzato magari con semplici fiori di campo o rami di erbe officinali. La tavola più formale richiede invece maggiore attenzione nella ricerca degli accostamenti e nella selezione dei servizi. Ma entriamo nel dettaglio.
- Oltre alla piacevolezza degli oggetti, tutto ciò che sta sulla tavola deve essere perfettamente in ordine per non danneggiare il colpo d’occhio generale.
- La tavola deve essere apparecchiata prima dell’arrivo dei commensali e può essere arricchita con un centrotavola, anche a tema, che non deve disturbare la vista e il colloquio tra gli ospiti.
- La tovaglia deve rispecchiare l’arredo e inserirsi cromaticamente nel contesto, deve essere sistemata accuratamente rispettando le dimensioni del tavolo e scendendo sui lati abbondantemente, mentre i tovaglioli devono essere possibilmente dello stesso tessuto e piegati semplicemente.
- Ogni posto dovrà prevedere un sottopiatto, presente per tutta la durata del pasto, un piatto piano e all’occorrenza una fondina.
- Il dilemma delle posate. Per quanto riguarda il posizionamento delle posate ricordate che a destra dei piatti vengono posti i coltelli, con le lame rivolte verso il piatto accanto al cucchiaio, le forchette si trovano a sinistra e sono una o due in base al numero delle portate mentre le posate del dessert si trovano sopra il piatto.
- I bicchieri devono essere in un numero massimo di quattro e vanno posizionati a destra del piatto sopra i coltelli. Il primo da sinistra è il bicchiere più ampio destinato all’acqua, segue quello per il vino rosso di dimensioni medie, poi quello per il vino bianco e infine il flûte per lo spumante arretrato rispetto gli altri.
- Sale e pepe, olio e aceto non devono comparire sulla tavola apparecchiata, ma devono essere portati solo su richiesta dei commensali.
[Consigli di Sara Lucci. Si ringrazia Elementi di Stile di Flaminia Paglia Marzano]