Assaggi di vino. Viaggio nel Chianti Classico/3. Il Sud
Ecco, dopo il Nord e il Centro, l’ultimo flight del Chianti Classico. La parte più meridionale, ai confini tra le province di Siena e Firenze. Territorio di scontri centenari per il controllo locale. Una zona storica con alcuni marchi famosissimi, come il castello di Brolio, che con i suoi possedimenti di oltre 240 ettari resta il fondo più cospicuo del Chianti.
Abbiamo assaggiato sei vini, scelti tra i più rappresentativi, a nostro avviso, di questo territorio tra i più belli come paesaggio di tutto il Chianti. I vini che abbiamo testato, tutti targati 2007 tranne un 2006, come al nostro solito alla cieca e in commissione, non ci hanno particolarmente colpito. L’impressione è di bottiglie irrisolte e scombiccherate, che mai trovano nel bicchiere quell’armonia che ci aspetteremo, e che ci sarebbe piaciuta.
Il migliore nella nostra degustazione è risultato il Castell’In Villa 06, dai profumi concentrati e compatti, ancora un poco chiuso al naso e segnato dal legno, ma anche liquerizia. In bocca è elegante e composto, molto morbido e succoso, forse persino troppo 3 scatti
Castello d’Albola 2007, un’interpretazione del Chianti composta e tradizionale, quella offerta dall’ammiraglia Zonin di cui la proprietà toscana fa parte. Dai profumi scabri e austeri e dal frutto preciso e piacevolmente fiorito. All’assaggio si distende su toni dolci e piacevolmente morbidi, non rinunciando alla baldanza tipica del Sangiovese.
Berardenga 2007, uno straclassico, segnato da profumi evoluti. Il frutto è stramaturo e vivo. In bocca piacevole e con una tipica acidità, l’impressione di un vino molto giovane che cerca ancora una sua strada.
Rocca di Costagnoli 2007, profumi eleganti di liquerizia e frutto. All’assaggio esuberante di frutto e dalla materia importante. Peccato che una nota verde spiacevole lo segna e lo ingessa al palato.
Anche il Castello di Brolio 2007, vera ammiraglia di Ricasoli, non si lascia apprezzare pienamente: sin dagli aromi stanchi e ingessati, in bocca tanto alcool, ma anche materia. La trama tannica è però sabbiosa e poco nitida.
Monteraponi 2007, naso semplice e fresco, molto fragrante e tipico. Ma è all’assaggio che le cose si complicano: velato da un alcol soverchio e tranciante. segnato da una dolcezza di frutto maturo e intenso, ma anche alla fine fin troppo dolce e stucchevole. Un Chianti che stupisce con toni surmaturi e con una presenza invadente del legno.
Nel complesso una batteria di Chianti deludente, ci aspettavamo di più da questo territorio bellissimo e affascinante. Il migliore si rivela Castell’In Villa, anche per merito del millesimo 2006 e di quell’anno di bottiglia in più.
Il Chianti si trova a dover fare una passaggio complicato e delicato, passare da essere un vino commerciale, come è stato storicamente, a diventare un vino di territorio, come sta cercando di fare più recentemente, il passo non è da poco e noi tifiamo per lui, forza Chianti!
La scheda tecnica della degustazione
Data e luogo: venerdì 1 aprile 2011, Trimani il wine bar a Roma
La commissione: Cristiana Lauro, Alessandro Bocchetti, Antonio Paolini, Jovica Todorovic, Paolo Trimani
I risultati:
3 scatti: Castell’In Villa 2006 € 18
2 scatti: Castello d’Albola 2007 € 13
2 scatti: Felsina Berardenga 2007 € 16
1 scatto: Rocca di Costagnoli 2007
1 scatto: Castello di Brolio 2007 € 15
Sotto lo scatto: Monteraponi 2007 € 12.70
3. Fine
Foto: diwinetaste.com