Aviaria in Italia. Galline gasate, allevamenti troppo grandi, prezzi troppo bassi
Polli gasati per scongiurare l’epidemia di aviaria in Italia. Sembrano scene di guerra. O di un disaster film. Ma sono tremendamente vere. In Emilia Romagna, a Mordano, provincia di Bologna, c’è la Eurovo che deve abbattere 580 mila galline ovaiole. Più della metà del milione di volatili della regione che saranno abbattuti (avevano iniziato a Ostellato con 280 mila stesso gruppo) e come nei peggiori racconti bisogna fare presto. Quindi si gasano 50 mila galline al giorno nella speranza che l’infezione non si diffonda. Complici casomai i fagiani che sono ghiotti del sorgo che cresce tutto intorno l’azienda. Bisognerà limitare la caccia e andranno distrutte le uova, anch’esse possibile fonte di infezione sebbene stasera nel paese di Mordano, 4600 abitanti e nemmeno un centesimo della popolazione volatile dello stabilimento di Eurovo, mangeranno frittate perché l’uovo se cotto non fa male.
E soprattutto perché il timore è per il lavoro piuttosto che per la salute, sembrerebbe. Leggo il reportage di Repubblica e scorro le foto da diossina a Seveso, da nube radioattiva a Fukushima, e vedo svolazzare qualche gallina che vorrebbe fuggire come in un cartone animato. Galline in fuga e camion da disinfettare un’altra volta. “Erano parecchie settimane che in azienda non disinfettavano i camion all’ingresso. Adesso hanno ricominciato”, dice una signora al reporter. E non si capisce se è una misura di prevenzione abbandonata o una misura di terapia per un malato che sembrerebbe non fare troppa paura. Forse perché non siamo in Estremo Oriente e i polli e le galline sono ermeticamente chiusi in spazi ridottissimi, compresi quelli a terra dei capannoni in cui non si possono muovere.
Ogni volta che vedo immagini di galline stipate, di codici di uova bio e per-niente-bio, di polli interi cotti e venduti a 5 €, di uova alla diossina mi chiedo per quanto tempo sarà possibile pagare prezzi del genere per l’alimentazione umana. La costipazione di animali non sarà la causa dell’aviaria ma un acceleratore (e infatti si devono eliminare anche quelle sane). Le galline e le uova di Paolo Parisi, pioniere assoluto dell’uovo a prova di tutto, potranno sembrare un’esagerazione. Ma anche 30 tra galline e polli in aia che mangiano granaglie hanno un costo alto. Compreso quello di beccarsi l’aviaria al passaggio dei fagiani.
E voi, come vi difendete dai codici delle uova e dalla carne di pollo che sembra sotto costo?
[Link: Repubblica]