Intendiamoci, vista l’attenzione conquistata, il video con cui Barilla ha invitato i consumatori a considerare l’ipotesi di usare insetti per la pasta alla carbonara, può essere considerato un successo.
\n\n\n\nMa è indubbio che l’associazione insetti – pasta Barilla abbia spiazzato il classico cliente del pastificio di Parma. Già coinvolto in una class action potenzialmente milionaria per due pacchi di pasta.
\n\n\n\nA evitare lo shitstorm, ovvero la valanga di fango che si è riversata sulla multinazionale italiana dopo il video, non ha aiutato l’immagine che Barilla si è costruita nel tempo.
\n\n\n\nUn’immagine legata a valori classici onnipresenti negli spot del pastificio quali Italia, Dio e famiglia, possibilmente tradizionale.
\n\n\n\nIl risultato è che molti italiani, anche in queste ore, minacciano di boicottare Barilla solo per aver solo discusso un’idea a tutela dell’ambiente.
\n\n\n\nDimostrazione plastica che l’idea degli insetti a tavola è quanto di più distante dalla nostra cultura alimentare.
\n\n\n\nNonostante il tema sia di strettissima attualità.
\n\n\n\nRafforzato l’anno scorso dal via libera alla vendita di insetti quali grilli domestici, tarme della farina e locuste, sia essiccati che in polvere o congelati, dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. E da quello di poco successivo della Commissione europea che ha autorizzato la vendita di tre specie di insetti come alimenti.
\n\n\n\nNel video realizzato con il comico Carmine del Grosso, giovane stand-up comedian italiano –dunque dall’approccio scherzoso e provocatorio– Barilla ha ricordato come gli insetti siano già impiegati in altri Paesi d’Europa. Per esempio la Danimarca, cara ai gourmet internazionali, e l’Olanda.
\n\n\n\nPerché rappresentano una fonte proteica di valore e anche a limitato impatto ambientale.
\n\n\n\nProbabilmente il suggerimento del comico nel finale del video incriminato, titolato ”Carmine e gli insdetti”, ha fuorviato lo spettatore.
\n\n\n\nDel Grosso ha suggerito di non mettere la panna nella carbonara preparata con la pasta Barilla e di provare, invece, a sostituire il guanciale con gli insetti. Una cosa diversa dal dire che Barilla vuole mettere gli insetti nella pasta. O, peggio ancora, che la multinazionale ha chiesto una legge per proibire le proteine tradizionali.
\n\n\n\nMa tanto è bastato per scatenare il web contro il video, contro la Fondazione Barilla e contro Barilla stessa nella più classica rappresentazione delle due tifoserie distinte.
\n\n\n\nMa con una corposa maggioranza spaventata dalla possibilità che lo spot fosse in realtà il preludio al lancio di una nuova pasta Barilla fatta con gli insetti.
\n\n\n\nGiammai, è stata la risposta corale degli italiani sui social, abbiamo la cucina migliore del mondo, altro che insetti, ecco perché ci vuole la sovranità alimentare.
\n\n\n\nSul carro, inevitabilmente, è salito anche Matteo Salvini. Che in un tweet ha reso o noto il suo parere, come dire, abbastanza netto.
\n\n\n\nPasta Barilla fatta con gli insetti, “e tu cosa ne pensi?”.
\n\n\n\nRisposta: “Che potete mangiarveli voi”.
\n","description":"No, Barilla non farà una pasta con gli insetti. Storia di un video e di una fake news che ha rovesciato sul marchio valanghe di fango"}]}“Sono scioccato dall’idea di una pasta fatta con la farina di insetti e lo dico da cliente Barilla”.
Questo, se escludiamo il boom di polemiche e insulti, è il tenore dello tsunami di commenti negativi che da ieri ha invaso i social. Nonostante Barilla non abbia mai annunciato una pasta con gli insetti.
Limitandosi invece a questo video divulgativo, poi rimosso dalla stessa Fondazione Barilla che lo aveva prodotto, sull’uso degli insetti nella farina per la pasta come fonte alternativa di proteine.
Intendiamoci, vista l’attenzione conquistata, il video con cui Barilla ha invitato i consumatori a considerare l’ipotesi di usare insetti per la pasta alla carbonara, può essere considerato un successo.
Ma è indubbio che l’associazione insetti – pasta Barilla abbia spiazzato il classico cliente del pastificio di Parma. Già coinvolto in una class action potenzialmente milionaria per due pacchi di pasta.
A evitare lo shitstorm, ovvero la valanga di fango che si è riversata sulla multinazionale italiana dopo il video, non ha aiutato l’immagine che Barilla si è costruita nel tempo.
Un’immagine legata a valori classici onnipresenti negli spot del pastificio quali Italia, Dio e famiglia, possibilmente tradizionale.
Il risultato è che molti italiani, anche in queste ore, minacciano di boicottare Barilla solo per aver solo discusso un’idea a tutela dell’ambiente.
Dimostrazione plastica che l’idea degli insetti a tavola è quanto di più distante dalla nostra cultura alimentare.
Nonostante il tema sia di strettissima attualità.
Rafforzato l’anno scorso dal via libera alla vendita di insetti quali grilli domestici, tarme della farina e locuste, sia essiccati che in polvere o congelati, dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. E da quello di poco successivo della Commissione europea che ha autorizzato la vendita di tre specie di insetti come alimenti.
Nel video realizzato con il comico Carmine del Grosso, giovane stand-up comedian italiano –dunque dall’approccio scherzoso e provocatorio– Barilla ha ricordato come gli insetti siano già impiegati in altri Paesi d’Europa. Per esempio la Danimarca, cara ai gourmet internazionali, e l’Olanda.
Perché rappresentano una fonte proteica di valore e anche a limitato impatto ambientale.
Probabilmente il suggerimento del comico nel finale del video incriminato, titolato ”Carmine e gli insdetti”, ha fuorviato lo spettatore.
Del Grosso ha suggerito di non mettere la panna nella carbonara preparata con la pasta Barilla e di provare, invece, a sostituire il guanciale con gli insetti. Una cosa diversa dal dire che Barilla vuole mettere gli insetti nella pasta. O, peggio ancora, che la multinazionale ha chiesto una legge per proibire le proteine tradizionali.
Ma tanto è bastato per scatenare il web contro il video, contro la Fondazione Barilla e contro Barilla stessa nella più classica rappresentazione delle due tifoserie distinte.
Ma con una corposa maggioranza spaventata dalla possibilità che lo spot fosse in realtà il preludio al lancio di una nuova pasta Barilla fatta con gli insetti.
Giammai, è stata la risposta corale degli italiani sui social, abbiamo la cucina migliore del mondo, altro che insetti, ecco perché ci vuole la sovranità alimentare.
Sul carro, inevitabilmente, è salito anche Matteo Salvini. Che in un tweet ha reso o noto il suo parere, come dire, abbastanza netto.
Pasta Barilla fatta con gli insetti, “e tu cosa ne pensi?”.
Risposta: “Che potete mangiarveli voi”.