Birra e vino. Matrimonio riuscito a casa Ceci
No non sono impazzito, ne voglio “rubare” il posto al buon Mazzola. Non sono un fanatico della birra. Se non d’estate ghiacciata davanti al mare e in quella occasione ho le mie certezze, le birre del Birrificio Majella di Casoli. Ma se sa, io sono di parte…
È un mio limite, lo so e credo che chiederò delle ripetizioni a Paolo. Per questo quando un caro amico mi ha chiesto di assaggiare con lui una birra artigianale che apprezzava particolarmente, e che credo abbia contribuito a far nascere, ho tremato. Ma conosco Fede da tanto e mi fido del suo palato e di un approccio “divertito” a questo mondo che ci unisce. Per cui mi sono affidato.
La Birra di parma, due bottiglie dalla veste elegantissima (una bionda e una rossa) nate dalla collaborazione tra Ceci e Birra del Borgo. Come a dire tra due campioni del bere frizzante: Ceci è un rinomato “lambruschista” delle terre verdiane, famoso nel mondo e artefice di quel famoso Otello che tanti successi ha raccolto. Il Birrificio del Borgo è invece uno dei primi e migliori birrifici artigianali d’Italia. L’obiettivo ambizioso era fare una birra diversa, ma che non rinunciasse alle doti di bevibilità e gradevolezza tipiche delle due aziende.
Da qui l’idea di fare due birre utilizzando i lieviti dl lambrusco. Il risultato sono birre piacevolissime, beverine e allegre come il vino da cui provengono. La bionda è dolce e succosa, al naso tradisce i profumi del vino da cui in parte proviene. All’assaggio è estremamente piacevole e netta, il solo rischio è berne troppa. La Rossa è atipica, già la gradazione è leggera per una birra di questo tipo, 6,5, colpisce subito la spuma ricca e compatta, i profumi sono eleganti e ricchi, in bocca poi è vellutata. Colpisce la nota amara e il sapore di pesca, se fosse un vino diremmo che il frutto è vivo e preciso.
Insomma me sa che debbo ricredermi sulla birra e iniziare a studiare…