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Vino
30 Giugno 2011 Aggiornato il 6 Aprile 2019 alle ore 20:23

Black Mamba & Trimani in prova con Intravino ai 99 champagne

Amici di Black Mamba, contravvenendo alle mie regole, le uniche che riconosco e rispetto, ho il piacere di annunciarvi che il prode Trimani, perseguendo
Black Mamba & Trimani in prova con Intravino ai 99 champagne

Amici di Black Mamba, contravvenendo alle mie regole, le uniche che riconosco e rispetto, ho il piacere di annunciarvi che il prode Trimani, perseguendo con ostinata tenacia l’arduo obiettivo di elevarsi al rango della sottoscritta, ha ottenuto, per privilegio concesso e riconosciuti meriti sul campo, il nome in ditta. Plaudite!…Paolo mi devi un crodino…

Ecco cosa è successo l’altra sera quando il diabolico duo ha giocato in trasferta per una degustazione di Champagne. La commissione era importante e la squadra affiatata, si trattava del panel di assaggio della guida dei 99 champagne” – edizioni Estemporanee, che vedrà a novembre la sua terza uscita e di cui Luca Burei è garbato e colto editore.

Non conoscevamo Luca, intellettuale con spiccato talento didattico e la pazienza di un bidello di scuola media. L’uomo è abile nel tenere a bada la collettiva quota di cazzeggio che ha contagiato gli astanti dopo il terzo bicchiere. Grande assente, ahinoi, l’amico Maurizio Paparello, personale passione di Black Mamba (capite bene e non fate i cretini!) che gioca un ruolo importante per la guida. Alla seduta oltre a Paolo Trimani e alla sottoscritta, ospiti per l’occasione, hanno partecipato Alfonso Isinelli (il professore per antonomasia), Fabrizio Pagliardi, amabile padrone di casa e arguto descrittore (in caso) di vini cattivi col silenzio più eloquente che un ossimoro possa generare. Interessanti anche le sue posizioni sulla rete e la critica enologica. Fabrizio dichiara senza mezzi termini di consultare solo Doctor Wine, perchè non vuole sentire cavolate!…(si accontenta di leggerle, aggiungiamo Paolo ed io a bassa voce, sapendo che Daniele Cernilli ci darà l’ennesima tirata d’orecchie…Cernilli ti dobbiamo 2 Crodini!)

La frizzante e preparata Lorenza Fumelli di Intravino, che riprendeva con la sua telecamera lo svolgimento della degustazione, cosa che abbiamo omesso a Vincenzo Pagano e non è escluso che lo faccia arrabbiare (Vincenzo anche a te dobbiamo una cassa di Crodino! ). Poi ancora, Francesco Romanazzi, l’eterno pischello che secondo noi mente sull’età oppure ha iniziato a bere vino dal bicchiere del pediatra, a giudicare dall’esperienza. Giulio Perugini, probabilmente quello con le idee più distanti dalle nostre sui vini e per questo ci è piaciuto, per come ha sostenuto i confronti, scevro da pregiudizi e senza procurarci l’insopportabile disagio dei forestieri. Giulio è stato una bella scoperta, con quell’atteggiamento laico che ci piace, millantato dai più ma praticato da pochi. Gaetano Saccoccio, amico e nostro filosofo preferito dopo Massimo Giletti * e Giulia (ah, a ricordare il cognome!) attenta anche dopo il ventesimo assaggio, ma come fa??? Beata lei! Insomma, la squadra era forte e ben assortita.

Siamo arrivati alla Barrique, in via del Boschetto, dove si riuniva la commissione, senza sapere nulla sullo svolgimento della degustazione. Si avvicina Luca, con la sua aura autorevole, che chiarisce di per sé chi sia la figura di riferimento e ci spiega che il loro modo di assaggiare è diverso dagli altri. “Siamo caduti in una trappola”, pensiamo noi e in codice ci promettiamo mazzate all’uscita, attribuendoci vicendevolmente la responsabilità di un gesto così ingenuo.

Lo sappiamo come vanno a finire queste cose, fra estremisti dell’ossidazione, fanatici delle macerazioni e feticisti di puzze nel bicchiere, il rischio rissa è elevato. Invece le cose sono andate diversamente e sorprendente è stato il clima amicale e di rispetto che dominava il tavolo. Chiarezza di idee e concetti che esprimevano gusti e commenti precisi, non di rado affilati, taglienti e talvolta corrosivi ma tutto raccontato, mai urlato e con spirito libero e divertito. Discussione aperta anche alle divergenze di opinione e chiarezza sul risultato finale su ogni bottiglia che è un’opera collettiva, anche di chi, come noi, “passava di lì per caso”. Molto divertente ed efficace è l’utilizzo di un aggettivo per definire complessivamente un vino. Sintesi perfettamente in linea col pensiero di Black Mamba. Talvolta anche con l’azione, ma questo rientra nel registro dei difetti non certo delle virtù.

Ci siamo divertiti in questo confronto, brillante e disinvolto, in cui tutti erano in parte e con agio. Abbiamo ascoltato con interesse una discussione fra Lorenza, giovane, entusiasta e tutt’altro che ordinaria e Luca, editore pigmalione, ammaliante e cinico, sulla democraticità di Internet. Posizioni parecchio distanti le loro, ma sostenute con rispetto e grazia, non senza l’ironia che si conviene ad un consesso le cui finalità non sono decisive per le sorti del pianeta (quante energie disperdiamo inutilmente per far valere le nostre ragioni su questioni di lana caprina, mentre il resto parla d’altro!)

Saggio e perentorio l’intervento del maestro Saccoccio, che esortava al cartaceo nel quale si inseriva, come avvocato del diavolo, Paolo Trimani, gettando al vento, per mera timidezza, l’unica occasione per citare un autore senza apparire fighetti (vabbè…)

Abbiamo assaggiato Champagne della maison Bérèche, Larmandier-Bernier, Francois Secondet, ma per tutto quello che volete sapere dovete attendere l’uscita della guida a novembre che vi offrirà un riscontro molto interessante e preciso. Assai gustoso il goliardico spuntino dopo lavoro, a base di ottimi salumi, che alla Barrique sono di casa e una robiola al rafano che abbiamo ingurgitato a badilate per quanto era buona. Poi un paio di vini interessanti: Principiano Serralunga Barolo 2006, vino poco evocativo di Serralunga e un po’ debole al naso e Magnum di Barolo Cascina Francia 2001. Una sinfonia il Barolo, poche chiacchiere! Ci siamo congedati soddisfatti e in allegrezza. Un angelo mi ha anche regalato un sigaro, Partagas, Habana. Li avevo finiti e non avrei chiuso bene la mia serata senza estraniarmi fumando in solitudine sul mio terrazzo. Alla prossima e mi raccomando: non dimenticatevi del fratello di Black Mamba! …………………………………….. * Gaetano Saccoccio, la battuta è di Black Mamba, suo fratello Paolo si dissocia… Sai a chi presentare il conto!

Foto: truffle.net.nz, likecool.com, degustazionivinitorino.it

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