Blumenthal risarcisce e vince la causa
Risarcito per l’intossicazione ma niente rimborso della cena. Così ha deciso il giudice Tim Parker del Tribunale della Contea di Oxford rigettando la richiesta di Jim Rosenthal, il presentatore sportivo della rete televisiva britannica ITV, che chiedeva il rimborso delle 1.346 sterline pagate per la cena al Fat Duck che il 22 febbraio dell’anno scorso causò l’intossicazione alimentare a lui, alla moglie e ad altri due amici. L’epidemia da Norovirus, segnalata con ritardo dal ristorante, fu la causa dell’enterite acuta di ben 500 clienti che avevano consumato ostriche crude nel tristellato dello chef Heston Blumenthal, indicato come seguace della cucina molecolare.
Il giudice ha rigettato la richiesta dopo aver appreso che Rosenthal e i suoi commensali hanno già ricevuto la somma di 6 mila sterline a titolo di risarcimento per i disagi seguiti alla malattia. Non sono state quindi prese in considerazione le motivazioni addotte dall’avvocato difensore di Rosenthal, Andrew Sheriff, secondo il quale il ristorante, causando l’intossicazione, sarebbe venuto meno agli obblighi del servizio per il quale il suo cliente ha versato la somma richiesta alla fine della cena. Il pasto deve essere rimborsato interamente, si legge nella memoria di Sheriff, perché sarebbe del tutto “assurdo e artificioso” risarcire il cliente del costo delle sole ostriche incriminate. Insomma, un pasto che ha causato violenti fastidi, protratti per settimane, deve essere considerato, “da un punto di vista nutrizionale, come un pasto mai fornito” e pertanto deve essere risarcito. Non la pensa allo stesso modo Jonathan Coad, legale del Fat Duck, che ha sottolineato la generosa compensazione già ricevuta dai quattro commensali ed ha aggiunto che “tutti sappiamo che mangiare ostriche crude è pericoloso”.
Presto i riflettori torneranno ad essere puntati sul Fat Duck perché un’altra star avrebbe intentato causa contro il ristorante. Le lettere di scuse inviate a marzo dalla direzione ai 500 sfortunati avventori con l’offerta di una cena riparatoria potrebbero non essere bastate a calmare gli animi. Non di tutti, almeno.
Foto: Dominic Davies
[Fonte: Independent]