Calabria. Enrico, il migliore tartufo gelato di Pizzo Calabro
Il migliore gelato può vincere anche commercialmente.
Che non è una brutta parola, ma il segno del successo quando c’è sostanza e costanza.
E tanta sostanza l’hanno trovata a Pizzo Calabro i tre moschettieri Gino Sorbillo (pizzaiolo e divo web), Mario Stingone (mangiatore seriale) e Luciano Furia (fotografo compulsivo), notoriamente legati da fatti di pizza connection.
Per una volta hanno abbandonato la pizza e si sono chiesti qual è il migliore tartufo di Pizzo Calabro, cioè il gelato che fa venire più di uno svenimento per la consistenza morbida della nocciola e il cuore tenero di cioccolato?
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A Pizzo Calabro sono circa 20 le gelaterie che propongono questo dolce ormai diventato tipico. La storia vuole che sia stato Dante Veronelli a creare le condizioni delle nascita del Tartufo il cui nome e composizione potrebbero derivare dal cioccolatino prodotto dalla Talmone negli anni ’50.
Come tutte le storie narrate, i finali sono un po’ diversi. Certo è che il Gran Bar Excelsior che Veronelli aveva rilevato negli anni ’40, resta soltanto a Don Pippo De Maria che, giovane pasticciere, inventa per caso il tartufo nel 1952. A una festa finiscono gli stampi dei gelati e non resta che modellare le bolle spumeggianti di nocciola nel palmo della mano. Il Tartufo di Pizzo Calabro.
Intanto, al Gran Bar Excelsior – il cui nome Don Pippo cambia in Bar Dante in onore di Veronelli – c’è qualcuno che impara i segreti del mestiere. È Enrico Penna che fa l’apprendistato anche da Irrera a Messina, per noi il numero 1 in fatto di cannoli.
La sua gelateria pasticceria, Enrico la apre nel 1979 con lo zio a Marinella, davanti la spiaggia sotto Pizzo Calabro e sulla strada che porta al ristorante San Domenico, guidato da una delle 8 giovani eccellenze di Calabria, e a Tropea.
Fanno più di 35 anni di tartufi.
Squisiti secondo la triade che ha messo in fila la sequenza di assaggi per una classifica che ha uno scopo: portare i tartufi della Gelateria Enrico nelle pizzerie di Gino Sorbillo a Napoli e a Milano.
Quattro i tartufi selezionati.
Classico con peperoncino nella spolveratura esterna che fa venire da piangere alla sola vista del matrimonio dolce/piccante.
Un abbacinante Nocciola imbottita il cui nome dà l’esatta consistenza del gusto in bocca.
Se non siete ancora svenuti, godetevi l’esplosione della ciliegia.
Metto qui il Tartufo di Pizzo classico, quello da cui tutto è nato. Se leggete Wikipedia, non troverete accenni alla ciliegia. Sì, perché tempo fa il classico con gelato alla nocciola e gelato al cioccolato aveva all’interno una ciliegia. Che però restava nel piatto. Averla messa su, mi dicono, fa la differenza (ok, c’è anche lo cherry).
Ma forse prima andrebbe quello alla liquirizia. Come si dice in questi casi? Balsamico!
Da Enrico, come avete capito, si sono evoluti in fatto di gusti. Avete anche quello bianco al caffé e quello con il cuore tenero.
Da Gino Sorbillo a Napoli e a Milano troverete il peperoncino, il pistacchio, la mandorla e la liquirizia che sono stati illustrati da Maria Francesca Penna, lettrice di Scatti di Gusto (grazie!).
Una scelta che condividete?
PS. L’avevo detto di non stravaccarsi in piazza e basta (come dico a voi di accendere i motori e andare a Pizzo).
Gelateria Enrico. Via Prangi, Loc. Marinella. Pizzo Calabro (Vibo Valentia). Tel. +39 0963 533244
[Immagini: Luciano Furia, frizzartvacanze]