Champagne contaminato con ecstasy liquida: un morto e 11 ricoverati
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Una storia incredibile a base di champagne ed ecstasy arriva dalla Germania. 8 persone avvelenate in un ristorante di Weiden in der Oberpfalz e un 52enne morto.
La partita di bottiglie di champagne all’ecstasy sembra stia ancora girando. Tanto che anche in Olanda si è registrato un altro episodio di avvelenamento di 4 persone che hanno stappato una bottiglia “Moët & Chandon Ice Impérial” da tre litri.
Il primo episodio di avvelenamento di champagne all’ecstasy è avvenuto in Baviera durante una festa per celebrare un amico dopo un’apparizione televisiva.
Champagne con ecstasy: cosa è successo
I partecipanti hanno stappato una bottiglia da tre litri di champagne per brindare. Solo che quello champagne era contaminato da ecstasy.
Pochi minuti e tutti hanno cominciato a stare male. Il 52enne, che aveva bevuto di più, si è trascinato nel bagno del ristorante è dopo è morto.
Le altre persone hanno mostrato gravi sintomi di avvelenamento con convulsioni e schiuma alla bocca. In ospedale sono andati anche il festeggiato e la titolare del ristorante. Gli accertamenti delle forze dell’ordine avrebbero rinvenuto nella bottiglia di champagne una dose estremamente elevata di ecstasy. Circa 1000 volte superiore a quella considerata normale.
I presenti hanno persino raccontato che lo champagne, risultato poi con ecstasy, aveva un colore violaceo: caratteristica proprio dei cristalli di MDMA che sono rosa.
A raccontare l’accaduto è stato il fratello della vittima alla Bild.
Solo l’intervento della Polizia, il sequestro della bottiglia di champagne e le analisi sul contenuto hanno svelato il motivo della tragedia.
Secondo le ricostruzioni la bottiglia di “Moët & Chandon Ice Impèrial Jéroboam”, imbottigliata nel 2017 ad Epernay (Francia), con il numero di serie LAJ7QAB6780004, è finita su e-bay in Olanda.
Poi, due anni dopo, un collezionista l’avrebbe ricomprata attraverso la stessa piattaforma per la sua raccolta. E da lì sarebbe infine giunta, pare ancora imballata, nel locale di Weiden.
La denuncia del produttore
Il Mittelbayerische Zeitung riporta, però, che il sughero non sarebbe più quello originale.
Il gerente del ristorante ha assicurato di aver acquistato la bottiglia il giorno prima e di averla stappata sotto gli occhi dei convitati.
La stessa azienda distributrice Moët Hennessy ha denunciato gli episodi alle autorità. Perché la seconda bottiglia di champagne avvelenata con ecstasy arriva dall’Olanda ed è stata venduta sempre su ebay.
Lo stesso produttore è intervuto sul caso spiengando che non si tratta di un problema di qualità del prodotto, ma di criminalità.
Sembrerebbe non essere un caso isolato. Già nel 2019 erano apparse 32 bottiglie di Moët & Chandon riempite di ecstasy in Australia.
Le indagini relative allo champagne con ecstasy
La polizia, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, prende in considerazione varie ipotesi compresa quella della bottiglia usata da contrabbandieri o spacciatori per trasportare illegalmente lo stupefacente da recuperare tramite filtraggio.
Non è ancora chiaro come il recipiente sia finito nel magazzino alimentare. Al momento sono ancora in corso le indagini congiunte della polizia olandese e di quella tedesca per cercare di capire se sul mercato ci siano altre bottiglie manomesse. E per ricostruire i canali di distribuzione prima che possano esserci altre vittime.
Il Procurare tedesco Gerd Schäfer che segue le indagini per il caso di Weiden ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Nelle indagini, oltre alla polizia criminale tedesca, è coinvolta anche l’Europol. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire il percorso di commercializzazione delle bottiglie rinvenute in Germania e Olanda per verificare dove e come abbiano subito la manipolazione. E comprendere dove si sia rotta la catena degli spacciatori che ha riportato le bottiglie sul mercato.
L’Autorità olandese per la sicurezza degli alimenti e dei beni di consumo (Nederlandse Voedsel-en Warenautoriteit, NVWA) ha emesso un avviso ufficiale avvisando i consumatori del pericolo di “droghe in nobile vino spumante”.