Accordo per il pandoro gate: Chiara Ferragni dona 200 mila euro
Il 28 dicembre 2024, Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice italiana, ha raggiunto un accordo con il Codacons (Associazione Nazionale dei Consumatori e Utenti) per risolvere il caso Pandoro gate. Questo accordo segna una svolta significativa nella controversia legata al pandoro “Pink Christmas” e alle uova di Pasqua “Dolci Preziosi”, che ha visto Ferragni tra gli indagati per presunta truffa aggravata.
Cosa è successo?
Nel 2022, durante la campagna promozionale di Natale, Ferragni aveva annunciato che l’acquisto del pandoro “Pink Christmas” avrebbe contribuito alla ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing. Tuttavia, è emerso che la somma era già stata stanziata, portando a accuse di truffa.
Cosa dice l’accordo di Chiara Ferragni per il pandoro gate
L’accordo prevede che Ferragni risarcirà i consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro “Pink Christmas”. Inoltre, Ferragni donerà 200.000 euro a favore di un ente che supporta le donne vittime di violenza. Questa donazione riflette la sensibilità di Ferragni verso il tema della violenza domestica.
Reazioni e conseguenze
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha espresso il suo apprezzamento per l’accordo, sottolineando l’importanza della donazione e il suo potenziale impatto positivo sulle donne più fragili. L’accordo mira a chiudere le vertenze passate e a instaurare un clima di collaborazione e rispetto tra le parti.
L’impegno di Chiara Ferragni
Ferragni e il Codacons hanno dichiarato la loro volontà di collaborare su iniziative concrete e di promuovere un dialogo costruttivo su temi sociali di comune interesse. Il progetto “Oltre il Silenzio” del Codacons, che mira a supportare le vittime di violenza di genere, sarà uno dei punti focali di questa collaborazione.
L’intenzione, spiegano fonti legali a Repubblica, è creare “un clima sereno” affinché i pm possano valutare – all’inizio del nuovo anno – se ci sono o meno i presupposti per chiedere il processo di Ferragni. Presupposti che i legali dell’imprenditrice hanno cercato di allontanare anche attraverso il deposito di una memoria di 200 pagine. Ma è chiaro che le decisioni della procura non saranno influenzate da quest’ultimo capitolo.