Dolci della Befana: tradizione e ricette da tutta Italia
La Befana è una figura mitologica che, nella tradizione popolare italiana, porta doni e dolci ai bambini la notte del 5 gennaio allo scoccare della mezzanotte per l’Epifania, il 6 gennaio. È una vecchietta con un grembiule e un naso rosso, che viaggia su una scopa e porta con sé un sacco pieno di caramelle, dolci e giocattoli.
La leggenda narra che la Befana fosse una donna anziana che, durante il viaggio dei Re Magi verso Betlemme, si fermò a riposare. Quando si svegliò, i Re Magi erano già partiti e lei si sentì in colpa di non averli aiutati. Per questo motivo, ogni anno, la Befana porta doni ai bambini, nella speranza che uno di loro sia il bambino Gesù.
La tradizione della calza della Befana è legata a questa leggenda. La notte dell’Epifania, i bambini appendono le calze al camino o alla finestra, in attesa che la Befana le riempia di dolci.
In Italia, la Befana è una festa molto sentita e ogni regione ha la sua tradizione in fatto di dolci. L’Epifania è l’ultimo giorno delle feste natalizie e la vecchietta sulla scopa segna anche il ritorno a scuola e alle attività lavorative.
Ecco una selezione dei dolci tradizionali della Befana, da nord a sud dell’Italia da mettere nella calza insieme al carbone che è diventato dolce tradizionale. E sostituisce il carbone vero che finiva nella calza dei bambini cattivi.
1. Fugassa della Befana in Piemonte
La fugassa della Befana è un dolce tradizionale del Piemonte, in particolare di Cuneo, a base di farina, burro, uova, zucchero, canditi e lievito. Ha una forma circolare, simile a una margherita, e al suo interno è nascosta una fava bianca e una nera. La tradizione vuole che chi trova la fava bianca debba pagare il dolce, mentre chi trova quella nera dovrà pagare da bere.
Potete comprarla qui.
2. Anicini in Liguria
Gli anicini sono dei biscotti tipici della Liguria, a base di farina, zucchero, uova, lievito e anice. Hanno una forma allungata e sono tradizionalmente preparati a Natale e nel giorno della Befana. Si mangiano accompagnati da un vino dolce in cui si intingono.
Potete comprarli qui, anche online.
3. Cammelli di pasta sfoglia, ma solo a Varese
Se la Befana si muove a cavallo della scopa, i Re Magi cavalcano cammelli. E così a Varese il dolce tradizionale della Befana è appunto il cammello. Ma di pasta sfoglia. Sul cosa ci facessero i cammelli a Varese, la leggenda vuole che qui passarono le reliquie proprio dei Magi rubate da Federico Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano. In omaggio a quell’accadimento, i panifici e i negozi di dolciumi si riempiono del dolce tipico. Che potete trovare, as esempio, qui.
4. Pinza della Marantega, cioè la Befana, dolce tradizionale del Veneto
La Pinza della Befana si prepara la sera della Vigilia dell’Epifania, il 5 gennaio. Giusto in tempo per mangiarla nel giorno dedicato ai Re Magi e alla vecchietta con la scopa. Le sue origini contadine sono a base di farina di mais, frutta secca e un goccio di grappa. In origine, questa polentina dolce era cotta sulle braci del falò della Bafana ed era accompagnata dal vin brulé. Più per i grandi che i piccini, insomma. Nel tempo, ogni famiglia ha sperimentato una variante e troverete cedro candito, zucca candita, fichi secchi, uvetta sultanina, mela, grappa e semi di anice.
C’è il forno che la spedisce anche.
5. Befanini, star dei dolci tradizionali della Befana
I befanini, o befanotti, nascono in Toscana tra Viareggio e la Versilia. Chiaro omaggio alla leggenda della Befana che li prepara per la notte del 5 gennaio. Sono biscotti di pasta frolla decorati con zucchero colorato o con marzapane e hanno le forme più svariate. Non ultima la stella che ricorda appunto il passaggio della cometa natalizia.
6. Cavallucci di Siena, dolce tradizionale della Befana
Sempre in Toscana si resta con i Cavallucci senesi che sono biscottoni rustici, a forma di sfera schiacciata con qualche bitorzolo e ripieni di noci, canditi e diverse spezie. In verità sono dolci natalizi e in qualche casa finiscono appesi all’albero di Natale, ma sono dolci apprezzatissimi anche alla Befana.
Qui la ricetta di una blogger che di Toscana se ne intende.
E qui la leggenda.
7. Pecorelle di Genga ad Ancona e nelle Marche
Le pecorelle di Genga sono dei dolci tipici della Befana nelle Marche. Hanno forme svariate, sono a base di pasta sfoglia con marmellata di mele cotogne, frutta secca, fichi secchi e noci tritate.
8. Abruzzo: i pepatelli
I pepatelli sono dei biscotti tipici dell’Abruzzo e di Teramo in particolare. Sono dolci che si preparano in occasione della Befana con farina di tritello, cioè l’ultima rimacina quindi poco abburattata e difficile da trovare (si usa quindi la farina integrale). Il loro nome è dovuto ovviamente al pepe che figura tra gli ingredienti insieme a mandorle, miele e scorze di arancia. Simili ai cantucci, li trovate anche in Molise.
9. Struffoli come dolce della Befana in Campania
Gli struffoli, le palline fritte ricoperte di miele, confettini e diavolilli del Natale e del Capodanno arrivano spesso nelle calze dei più grandicelli in Campania. E da qualche tempo si è diffusa anche l’usanza di sfornare le prime pastiere che in realtà sono dolci della Pasqua ma piacciono anche a Natale e alla Befana.
E qui avete la ricetta degli struffoli, mentre per la pastiera potete seguire questa ricetta. In Cilento compaiono quel che resta delle pastorelle.
10. Cartellate pugliesi
Allungamento dei tempi anche per le cartellate baresi diffuse in tutta la Puglia che da Natale animano le tavole delle feste e finiscono su quella dei dolci della Befana. A metterli nella carlza sarebbe più difficile rispetto agli struffoli e ai quadrotti di pastiera.
Per la ricetta avete quella originale e scientifica da consultare qui.
Nella calza andranno anche cioccolato, caramelle, l’immancabile carbone dolce e il pan di zenzero come quello della Pasticceria Celestina.
Struffoli
Ingredients
Impasto
- 500 g farina 00
- 10 g zucchero
- 40 g liquore all’anice
- 150 g strutto
- 4 uova intere
- 5 g sale
Condimento e guarnizione
- 300 g miele di millefiori
- Diavoletti
- Cannellini fini
- Confettini colorati
- Frutta candita
- 1 l olio di arachidi
Instructions
- Impastiamo tutti gli ingredienti nella planetaria per pochi minuti.
- Trasferiamo l’impasto ottenuto su una spianatoia con poca farina, rimaneggiamolo leggermente formando un palla e lasciamolo riposare almeno per 30 minuti in luogo fresco coprendo con la pellicola.
- Trascorso il tempo di riposo prendiamo l’impasto, dividiamolo in 4-5 palline più piccole e con l’aiuto di poca farina tiriamo i filoncini di pasta per poi formare dei tocchetti di un centimetro.
- Rimodelliamo con le mani i vari pezzettini in modo da ottenere gli struffoli abbastanza rotondi.
- Prendiamo una pentola per friggere con i bordi abbastanza alti, versiamo l’olio e portiamolo a temperatura (non superiamo in alcun caso i 170°, controllando con un termometro da cucina).
- Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura poniamo pochi struffoli alla volta su una schiumarola ed adagiamoli nell’olio; scenderanno al fondo per qualche istante, ma niente paura, risaliranno in superficie in breve tempo.
- Friggiamo gli struffoli pochi alla volta anche per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi.
- Dopo averli fritti, poniamoli su un contenitore (o un piatto) ampio ricoperto con dei fogli di carta assorbente per raccogliere l’olio in eccesso e rendere asciutti i nostri struffoli.
- A questo punto scaldiamo, in un tegame ampio, il miele e, quando si sarà sciolto aggiungiamo – rigorosamente a fuoco spento – gli struffoli, mischiando con delicatezza.
- Solo a miele quasi raffreddato, per evitare la perdita di colore, aggiungiamo i confetti e i diavulille (letteralmente: piccoli diavoli; in realtà minuscoli confettini colorati in varî colori, ma prevalentemente in rosso fuoco, donde popolarmente gliene derivò il nome di diavulillo plur.: diavulille).
- Quando tutto sarà ben condito dal miele mettiamo gli struffoli su un piatto da portata creando la montagnola o la caratteristica ciambella utilizzando un barattolo di vetro vuoto posizionato al centro del piatto, guarnendo infine con altre palline colorate e la frutta candita.
- Una volta solidificato il miele, togliamo delicatamente il barattolo dal centro del piatto.