Cioccolato amaro per Fabio Fazio: Lavoratti, passione e perdite
Il cioccolato di Fabio Fazio, più che una dolce tentazione, è una scommessa rischiosa.
Il conduttore televisivo, che da bambino sognava le uova Lavoratti, ha deciso di salvare la storica fabbrica di cioccolato di Varazze, in Liguria, ma i conti non tornano.
Ecco come sta andando quello che nel 2022 è stato presentato dai media come un gesto d’amore per il cioccolato.
Il cioccolato Lavorati, una leggenda per Fabio Fazio
La Lavoratti è una leggenda per i golosi della riviera ligure.
Fondata nel 1938, la fabbrica produceva specialità al cioccolato inizialmente vendute sulle spiagge della riviera ligure da una cassetta di legno.
Poi la cassetta si è trasformata in una bottega nel centro storico di Varazze: tavolette, praline, scorzette, creme e tartufotti erano i prodotti tipici della Lavoratti.
Un salvatore inaspettato
Fabio Fazio, nato e cresciuto a Savona, non poteva restare indifferente al destino della Lavoratti, durante la pandemia la fabbrica del cioccolato rischiava di chiudere i battenti.
Così, insieme all’amico Davide Petrini, ha deciso di acquistare la proprietà della società Dolcezze di Riviera srl, che detiene lo storico marchio.
Fazio, oltre a essere il presidente della società, detiene il 5% delle quote come Davide Petrini, diventato amministratore delegato della Lavoratti, il 45% è in mano a Gioia Salis, moglie di Fazio.
I conti del cioccolato di Fabio Fazio non tornano
Ma finora, per Fabio Fazio, il cioccolato ha un sapore dolce amaro.
Nel 2022, primo anno della sua seconda vita, la società ha visto i ricavi salire da 76 mila euro a 776 mila euro, grazie alla ripresa post-pandemica.
Tuttavia, la perdita di bilancio è rimasta alta: 108 mila euro, contro i 231 mila euro dell’anno precedente.
Il motivo? I costi di produzione della fabbrica di cioccolato di Fabio Fazio sono schizzati da 302 mila euro a 876 mila euro, a causa della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.
Affidati al bravissimo pasticcere siciliano Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto, protagonista di un episodio di Chef’s Table, celebre serie di Netflix, e realizzati con il cioccolato di San Josè, apprezzato dai migliori pasticceri e chef stellati.
Con il piccolo aiuto di qualche amico famoso, vedi Carlo Cracco, cui Fazio ha chiesto di lavorare alle uova di Pasqua della Lavoratti.
Per coprire la perdita, la società ha attinto alle riserve e ai finanziamenti degli azionisti, che hanno prestato alla società altri 890 mila euro, portando il debito verso i soci a 1,3 milioni.
Contributi pubblici per 280 mila euro
E sì che la fabbrica del cioccolato di Fabio Fazio ha ricevuto una mano dallo Stato: 280 mila euro di contributi pubblici sotto forma di credito d’imposta Industria 4.0.
Una cifra non trascurabile per un’azienda che fa del cioccolato artigianale la sua bandiera.
Ma ora il conduttore televisivo, che il 15 ottobre ricomincia Che tempo che fa, lo show della domenica sera traslocato da Rai3 al Nove, dovrà avere nel gestire il cioccolato la stessa abilità dimostrata nel condurre le sue trasmissioni.