Classifiche a Roma: ristoranti e prodotti che vincono al Taste
Taste of Roma, seconda edizione: 12 chef (in realtà 14 a rotazione), 36 piatti (anzi, 42) e come se non bastasse una sfilza di stand di produttori, selezionatori, affinatori, distributori. In quattro giorni e 7 turni tra “Day” e “Night”, gli appassionati hanno avuto modo di assaggiare molte cose. Il piatto che ha incontrato il maggiore favore del pubblico si conoscerà quando tutti i numeri della manifestazione saranno messi in fila. A spanne, l’afflusso di pubblico sembra essere stato maggiore rispetto all’edizione dello scorso anno.
Heinz Beck è stato lo chef più gettonato e il suo stand molto frequentato. Lunga fila anche al Convivio Troiani il cui nome ha ottima notorietà in città. Premiate le scelte più estreme o comunque meno semplici di Roy Caceres e di Cristina Bowerman. Complessivamente, l’offerta è stata un gradino più su dell’anno scorso e molti piatti sono diventati subito popolari come, ad esempio, il dolce di Francesco Apreda.
Segno evidente che l’esperienza della prima edizione è servita per individuare i gusti trasversali di un pubblico ampio e variegato. Da quest’altra parte del tavolo, la formula dell’assaggio itinerante, con suppellettili riciclabili e da cucine temporanee, permette confronti ravvicinati e istantanei tra diversi piatti e commensali. Un’impronta ludica ma non superficiale come hanno tenuto a ripetere spesso gli organizzatori. In attesa di conoscere i numeri, ecco la nostra classifica degli assaggi al Taste of Roma 2013 per aiutarvi a scegliere il prossimo ristorante dove andare o i prodotti da mettere nella borsa della spesa.
Piatti
- Fico di foie gras, mosto cotto e brioche al grano arso (Roy Caceres, Metamorfosi)
- Spaghetti cacio e pepe con gamberi bianchi marinati al lime (Heinz Beck, La Pergola)
- Ricordo di uovo allo zabaione, granita di orzata e crumble al caffè (Francesco Apreda, Imàgo all’Hassler)
- Superspaghettone w alle vongole (Giulio Terrinoni, Acquolina Hostaria)
- Insalata d’astice, semi e lassi indiano (Cristina Bowerman, Glass Hostaria)
- Rigatoni con ragù bianco di pannocchie, pecorino romano Gran Riserva, croccante di ‘quasi pesto pantesco’ e Habanero Chocolate (Angelo Troiani, Il Convivio Troiani)
- Kebab di tonno con panna acida al lime (Daniele Usai, Il Tino)
- Cappellotti di parmigiano in brodo freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie (Francesco Apreda, Imàgo all’Hassler)
- Cremoso al pralinato con mousse alla fava di tonka e composta di mele verdi e zenzero (Heinz Beck, La Pergola)
- Hamburger di manzo Scozzese IF, maionese al curry, salsa barbecue al Jack Daniel’s (Andrea Fusco, Giuda Ballerino)
Prodotti
- Gelato al pistacchio di Bronte (Otaleg di Marco Radicioni – Roma)
- Millefoglie (Andrea De Bellis c/o Peroni – Roma)
- Raviolo ripieno di mele renette (Pastificio Secondi – Roma)
- Miele alla nocciola (Degù – Roma)
- Caciocchiato (I Bufalini – Roma)
- Salmone affumicato (La Nef – Ancona)
- Babà (Splendor Parthenopes – Roma)
- Carne marinata (Biagio Minafra per Luigi De Angelis – Roma)
- Pata Negra (La Fenice – Bergamo)
- Patatine fritte (Kettle – GdO)
Premi speciali
- Spaghetti alle zucchine (Alfonso Caputo, Electrolux). Migliore Backstage
- Pizzette, pane, panini (Roscioli, Romeo, Ape Romeo). Migliore marketing
- Prosecco (Italian Genio). Migliore allestimento
Abbiamo forse dimenticato qualcosa?
[Immagini: Daniele Amato, Vincenzo Pagano]