Come andò a finire che trovammo Bonci e Bowerman alla Magnalonga 2012
Gli amanti delle due ruote ci hanno provato ancora. E confortati dall’adesione del premier Monti, che al movimento dei #salvaiciclisti ha dedicato una delle sue rare uscite senza spread, hanno pedalato da Ponte Tazio a Ponte Tazio, passando per il Parco Nemorense, il MAXXI, Villa Borghese, Porta Pia. In 500, per la 4^ edizione della Magnalonga di Roma.
Tra i media partner c’è anche Scatti di Gusto. La troupe li ha seguiti in quattroruote a metano, anticipando gli arrivi per documentare al meglio i buffet, prima che venissero polverizzati dai ciclisti affamati.
“Degusta (bio) e pedala” (o cammina) la formula ormai rodata di tante manifestazioni che dal Nord hanno indicato la strada anche alla città meno “ciclabile” d’Italia, dove il popolo delle due ruote inizia a osare quello che fino a ieri sembrava impossibile: andare a lavoro, a scuola e a cena fuori pedalando sulle due ruote.
Certo, l’obiettivo dei 1300 km di rete ciclabile indicato da Cristiana Avenali di Legambiente è lontano: “I chilometri sono ancora solo 225 di cui 110 su strada e gli altri nei parchi”. Ma il piano della ciclabilità da poco approvato dal Comune di Roma, il 1° per la capitale, lascia ben sperare. Con 25 milioni di euro provenienti da un prelievo sulle multe (insomma, pagano i mezzi motorizzati!), saranno finanziate nuove piste sui Lungotevere, in Via del Corso, Piazza Venezia, Via Condotti, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo e Via Tomacelli.
Partenza. Ponte Tazio. Tra benedizioni dagli altissimi piani (“la bicicletta è un mezzo intelligente”, ha detto Monti ma i ciclisti lo sapevano già!) e delibere approvate all’unanimità che regalano piste ciclabili a Roma manco fosse la Pianura Padana, tirava quindi una bella aria, ieri pomeriggio, riscaldata anche da un sole già estivo, sui ciclisti che partiti da Piazza Sempione hanno pedalato fino al Parco Virgiliano, si sono diretti al MAXXI, hanno inforcato i pedali per il Pincio, hanno ripedalato per Porta Pia e poi sono rientrati in Piazza Sempione per i festeggiamenti finali con la riffa e il Concerto degli Easy on the eye.
E questo il menu. Partenza con spuntino bilanciato dal Chiosco di Ponte Tazio: bruschetta di pane di Montelibretti e olio Aurum Sabinae, sedano e cetriolo della Fattoria Solidale del Circeo.
Prima tappa. Parco Virgiliano. Al parco ciclisti in fila per due per un buon pranzetto con orzo con pesto di spinacino e mandorle, fetta biscottata Gentilini e marmellata e mezzo bicchiere di vino biologico di Menicocci, tutto servito in stoviglie eco-sostenibili di Eco Eventi Roma.
Seconda tappa. Maxxi. Pausa rinfrescante all’ombra della costruzione di Zaha Hadid con succo di mela di Bio Sudtirol.
L’arrivo trionfale dei ciclisti si fa elegante con le note jazz degli Anemos, sassofonisti a pedali. Fa tanto capitale europea, proprio un bel vedere.
Terza Tappa. Pincio. Si rimangia al Pincio e questa volta a documentare il buffet è la nostra lettrice Rossella B. in compagnia di uno degli organizzatori di #salvaciclisti, ciclista appassionata di food che elenca due delle sue mete romane preferite: Gabriele Bonci e Cristina Bowerman.
Qui lo spacco è con l’abbondante cestino di tajine con verdure di Bio Appetì accompagnato da pezzettini di pane dei Bibanesi.
Quarta Tappa. Porta Pia. A Porta Pia il punto ristoro propone una versione creativa della panzanella a cura dell’Istituto Professionale Paritario per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera SAFI ELIS, insieme a salumi di Podere BioAmiata. Che l’evento sia stato affollato, lo testimonia la pila a cinque file di piatti che si allunga sotto il gazebo. La prossima volta, però, l’istituto avrà bisogno di maggiore spazio per far vedere cosa ha imparato alla voce ospitalità.