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Ristoranti
27 Ottobre 2016

Como. Punch, il ristorante che ha chiuso per troppo successo

I fratelli Maci hanno avuto la capacità di creare, non uno ma, tre locali accattivanti con il filo conduttore della qualità e della quantità delle
Como. Punch, il ristorante che ha chiuso per troppo successo

frittura

I fratelli Maci hanno avuto la capacità di creare, non uno ma, tre locali accattivanti con il filo conduttore della qualità e della quantità delle proposte con idee e stili differenti. Di The Market Place e della sua cucina inappuntabile abbiamo già parlato e di Fresco – the cocktail shop – magari ne parleremo un’altra volta.

Ora vorrei incuriosirvi con il Punch.

Il locale è nella frazione Lora, a Como, lontano dal centro città e dalla movida ma la frequentazione è assidua.

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Questa sarebbe stata l’intro della recensione se non fosse successo qualcosa di inatteso. Guardo la pagina Facebook del locale e leggo: “Ciao, il Punch ha chiuso. Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno creduto nel mio progetto. Chiudere un locale che va a gonfie vele è strano ma per come intendo io il lavoro sta diventando sempre più difficile trovare i giusti interpreti. Mi trovate comunque qui infatti lo spazio funzionerà come cocktail studio. Un abbraccio; Simone Maci.”

Brutta sorpresa. Mi rimane l’amaro in bocca ma voglio proporvi questa recensione di una serata estiva che racconto al tempo presente nella speranza che ci sia un ripensamento.

Dove si era rimasti? Ah sì, si parlava di idee. Bene, qui ad ogni piatto viene accompagnato un punch ideato dal team capitanato da Simone Maci, alternativa divertente ed inusuale rispetto alla classiche bevande, tra l’altro con carta dei vini (molti biodinamici e triple A), birre e cocktail di assoluto interesse, alle spalle dei quali abbiamo trovato ricerca e studio di contrasti e materie prime.

Due proposte (un antipasto o primo più un secondo) costano complessivamente 28 €, con il dolce 33 €, l’abbinamento di due punch 7 €, antipasti e primi in aggiunta costano 12 e i secondi 20 €.

Il menu dovrebbe proporre piatti di comfort food, secondo ciò che recita l’insegna del locale, ma qui siamo già un gradino oltre, qualche piatto – e le tecniche utilizzate – offre un risultato più che confortevole, complimenti allo chef Davide Maci che è riuscito a formare una squadra di assoluto valore.

martini

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Partiamo con un aperitivo mentre studiamo la stuzzicante carta, c’è chi come me non riesce a fare a meno di un Riesling RK Troken 2014 Reichsgraf von Kesselstatt (5 €), perfetto con quel suo frutto croccante e quella lunga acidità che regge il residuo zuccherino, e chi invece punta su un Martini Zero (Tanqueray gin a -15° Noilly Prat dry vermut + 6, 7 €), secco, preciso, appagante od un più ruffiano ma gradevolissimo Negroni Bugiardo (5 €) riposato 30 giorni in jar di vetro.

A pane carasau, patatine e grissini vengono in soccorso tartelette con crema di carote e zenzero, crema di fegatini con cipolla caramellata e gulash con crema di peperoni (2.50 €).

frittura-alici

Parto con Frittura di alici, calamari, gamberi e vinagrette di aceto balsamico e lime. Leggerissima ed appena percettibile la panatura che esalta le carni, solo le alici potevano essere più croccanti ma il tutto risulta asciutto e giustamente ben condito dalla vinagrette.

Plauso convinto per l’Hammersmith Punch in abbinamento composto da Gin Sipsmith, Franciacorta brut, zucchero alle mele verdi, aceto balsamico e succo di lime. Fresco, dissetante, persistente, irresistibile.

ceviche-orata tartare-manzo

I miei amici puntano su una classica tartare realizzata con carni di assoluta qualità che non necessitano di grandi stravolgimenti e animelle fritte dalla buona consistenza e ad un ceviche di orata con polvere di capperi, lime e scalogno croccante con salsa di pomodori alla griglia.

ganassino-di-manzo

Nonostante la temperatura non ideale mi faccio attirare, come spesso capita, dal Ganassino di manzo cotto lentamente con purè di patate al Dragoncello. Realizzazione impeccabile, ricco il purè, eccellente texture delle carni, equilibrata salsa, che altro aggiungere?

hammersmith-punch

Il Punch Mantovano con Cognac, pere marinate alla senape e seltz di pera con succo di lime fresco parte con una dolcezza decisa per poi rilasciare i sentori del cognac, un punto di morbidezza in meno lo avrei apprezzato ma solo per fare il “precisetti”, cosa volete, sono un amante delle acidità.

branzino-affumicato

Più convenzionale ed adatto al clima, il Branzino affumicato al momento con rosmarino e timo e caponata di verdure.  Coreografica presentazione con affumicatura al tavolo, porzione più che generosa, portata ben congegnata nella sua semplicità di sapori.

La proposta dolce forse necessiterebbe di una rinfrescata vista la stagione, ma “l’amaro” che ci verrà offerto sul finale saprà ovviare alla mancanza di glucosio. Il mix di gin, cacao e vermuth fatti affinare a lungo in vetro ed arricchiti dal profumo di scorsa d’arancia, ci convincono e non vorremmo più alzarci da tavola.

Mi fermo un attimo e, gustandomi gli ultimi sorsi di questa corroborante bevanda, penso a quanti assaggi avremmo voluto fare questa sera ed è semplice giungere a codesta conclusione: troppi. Ecco la prova della buona riuscita della nostra serata, è stata creata curiosità e sono certo che questo locale possa fare lo stesso con voi. Avanti così e a presto ragazzi.

Rinnovo l’augurio con la speranza che ci sia davvero un “a presto” e che la famiglia Maci non debba prendere sul serio la decisione di un ridimensionamento ritornando al classico family business all’italiana.

Punch. Via Oltrecolle, 43. Lora (Como). Tel. +39 031 280797

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