Coronavirus. Ristoranti, pizzerie e bar saranno gli ultimi a riaprire
La nuova data per capire se saremo in grado di ritornare alla normalità è il 18 aprile. Fino ad allora le prescrizioni anti Coronavirus saranno il faro dei nostri comportamenti. Limitare le possibilità di contagio e portare l’indice Ro, cioè la capacità che ha una singola persona di infettarne altre, al di sotto di 1 (1 persona infetta contagia al massimo un’altra e non tante) sarà il segnale che stiamo vincendo questa guerra.
La stretta è necessaria soprattutto per i timori che giorni di festa come quelli di Pasqua diventino occasione per scagliare verso l’alto la curva dei nuovi contagi e dunque i controlli nel periodo di feste saranno intensificati: spesa e portare il cane sotto casa, non di più.
Ma già si ipotizza un calendario (per ora senza date) di ritorno alle attività produttive e commerciali ora che è praticamente esclusa la possibilità che si ritorni sui banchi di scuola e delle università.
Se per il settore produttivo agroalimentare la logica vuole che tutte le aziende collegate siano in pole position ai blocchi della riapertura, sul fronte delle attività commerciali di ristorazione siamo al capo opposto.
Bar, ristoranti, pizzerie saranno gli ultimi ad aprire insieme a discoteche e a palestre e a tutte quelle attività che generano assembramenti e difficoltà per far rispettare la distanza interpersonale che rappresenterà il metro per far scender l’indice Ro al di sotto di 1 in maniera stabile poiché la parola fine all’epidemia si avrà solo con il vaccino i cui tempi di messa a punto sono lunghi.
“A inizio settimana con gli scienziati del comitato tecnico scientifico e confidiamo che ci portino delle buone notizie. Ci manteniamo sempre vigili e attenti per adeguare le nostre valutazioni”, ha dichiarato Giuseppe Conte e più che una navigazione a vista come molti pure accusano sembra di poter comprendere che il cosiddetto effetto elastico dei provvedimenti nel futuro (stringenti al crescere di nuovi casi, più larghi al discendere e diversificati per territori) sarà la “normalità”. Un po’ come leggere le previsioni meteo per capire se è il caso di prendere l’ombrello.
I criteri di rimodulazione delle misure che saranno verificati subito dopo Pasqua, quindi dopo il 13 che è Pasquetta, sono già delineati.
Perché ristoranti e pizzerie apriranno per ultimi
L’avviamento della macchina non è quella del riattaccare la batteria a un veicolo fermo e girare la chiave per accendere il motore in un sol colpo.
Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera che “Gli ultimi ad aprire saranno tutti i luoghi dove è difficile mantenere la distanza, dunque i locali destinati ai giovani come le discoteche, i bar, i pub. Stesso discorso per i ristoranti, i posti dove si svolgono attività ludiche, come le sale giochi, le palestre e le piscine”.
Luoghi dove è difficile mantenere le distanze e anche dove non si andrebbe per mantenerle le distanze. Alcune immagini dalla Cina che riapre hanno mostrato i tavoli distanziati al ristorante: 1 tavolo 1 persona e anche un separé.
Un discorso che riguarda anche altre attività, come ad esempio parrucchieri, barbieri e centri estetici. Impossibile lavorare sul cliente a più di un metro di distanza.
Ecco il motivo per cui le scuole non riapriranno prima dell’autunno prossimo e bar, ristoranti e pizzerie dovranno aspettare pazientemente il loro turno.