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16 Gennaio 2016 Aggiornato il 20 Marzo 2021 alle ore 17:36

Courmayeur. Mangiare e sciare con Heston Blumenthal

Ha il tocco di Re Mida, Heston Blumenthal. Ha saputo trasformare le sue vacanze di montagna a Courmayeur in un format gastrosciistico - Mountain Gourmet
Courmayeur. Mangiare e sciare con Heston Blumenthal

Ha il tocco di Re Mida, Heston Blumenthal. Ha saputo trasformare le sue vacanze di montagna a Courmayeur in un format gastrosciistico – Mountain Gourmet Ski Experience – riservato ogni anno a una cinquantina di persone che amano moltissimo mangiare, bere, sciare. A produrre il format, giunto nel 2016 alla terza edizione, è Amin Momen aka Momentum Ski, agenzia specializzata in vacanze su misura per una clientela doviziosa che ama, ricambiata, l’Italia e Courmayeur e vuole vivere “like an Italian” con base nello storico Grand Hotel Royal e Golf.

Con un senso dell’amicizia lungimirante, Blumenthal è riuscito a coinvolgere nell’avventura colleghi e amici da due stelle in su: il monumentale Sat Bains, la tristellata Clare Smyth, alter ego di Gordon Ramsey a breve con un locale proprio e, almeno nelle intenzioni, Marcus Wareing, assente per un improvviso problema familiare ma rappresentato dalla propria brigata.

preparazione piatti

Questo concentrato di stelle fa impazzire gli inglesi (e gli americani e altri immancabili all’evento) determinati a vivere intensamente le proprie passioni. Non a caso proprio “incredibile” e “passion” sono le due parole più ricorrenti. Sat Bains, intervistato la prima sera, le ha usate innumerevoli volte riferite in primis ai cuochi ma anche alle brigate, agli ospiti, agli organizzatori. Ma sono tornate nelle presentazioni più o meno informali degli altri protagonisti. Se leggete il memento per gli ospiti (piccolo libro-promemoria, di carta), le ritrovate ancora e ancora.

Blumenthal appare e scompare. Ma quando appare lo fa a modo suo. Come il venerdì sera, arringando il pubblico con il suo tema-ossessione della multisensorialità: ha lo stesso sapore un vino bevuto con il calice nella mano destra o sinistra? Cambia di intensità se nel frattempo qualcuno produce un rumore agghiacciante? E, non contento, si avvicina a un’amica arrotando un coltello sull’orlo di un bicchiere. Poco più tardi offre a un ristretto numero di ascoltatori – quorum ego – una torrenziale e fagocitante digressione sull’atto primario e primitivo e prioritario del mangiare. Mi viene voglia di leggerci tra le righe un nuovo progetto. Impossibile chiederglielo, parla inarrestabilmente.

In compenso, i suoi ragazzi (uno è italiano, giovane e tosto, chissà come vede dall’interno il lavoro con Blumenthal) compongono cocktail e gelati pressochéi immateriali con speciali nitrotrolley scarrellanti per la sala.

Agostino Buillas

Durante il week-end lungo, Courmayeur schiera un bel numero di eccellenze e personaggi:

  • Maura Gosio, chef stellata del Petit Mont Blanc, ristorante dell’Hotel. Amante del pesce, della semplicità leggibile dei sapori, Maura è la molto ricercata autrice (anche) di cene per due sole persone nella torre Malluquin, manufatto medievale che fa parte del complesso dell’Hotel.
  • Agostino Buillas del Café Quinson. Il pranzo si svolge all’interno del Pavillon du Mont Fréty, stazione intermedia della nuova, spettacolare funivia Skyway. Spettacolare anche con visibilità zero. A quella quota, 2.200 metri, la cantina e il laboratorio dove i vini della Cave Mont Blanc di Morgex diventano spumanti. Sono vini estremi da territori estremi, tra cui spicca il Cuvée des Guides con metodo classico extrabrut: una produzione di 100 bottiglie magnum all’anno. L’ultima edizione in un cofanetto in legno e pelle con una piccozza fatta a mano in soli 30 esemplari. Un paio di bottiglie vengono decapitate per noi: sabrage con colpo di piccozza del giovane winemaker Nicola Del Negro. Nel menu di Bouillas, rilettura dei cibi di montagna, spiccano un denso ristretto di gallina ruspante, midollo, lingua, salmerino di corrente, uova di trota … e un leggiadro cappuccino di fontina, su cui la polvere di cacao, aerea e volatile, è un sorprendente contrasto.
  • Guido Riente del Château Branlant.con i sapori valdostani ispessiti e rivisitati e i vini della maison Anselmet per un lauto après ski; Claudio Brigati de La Chaumière per una cena notturna alla base delle piste.

Vorrete ancora qualche immagine voyeuse, che entri nel piatto. Qualche estratto dai menu provati, purtroppo non tridimensionale. Ecco qua.

costoletta manzo

La costoletta di manzo con ragù di coda di bue con broccoli e cavolo cappuccio cuore di bue – di Marcus Wareing.

risotto castagne

Il risotto Monte Bianco de La Chaumière, con castagne in pezzi e in chip, formaggio Bleu d’Aoste, riduzione e petto di pernice.

salmone

Il salmone beurre blanc e acetosa.

Il soufflé al limone e gelato al Mascarpone, dalle mani di Clare Smyth.

Bains chocolate cherry tobacco

Il prezioso Chocolate-cherry tobacco di Sat Bains, da gustare accanto a una cocotte di aria di tabacco.

Per concludere, a scelta, con un vorticoso ritorno in motoslitta o in piscina a far vasche!

[Grazie – non solo per le foto – a Courmayeur Mont Blanc, Omnia Relations, Grand Hotel Royal e Golf, Momentum Ski, Scuola di Sci Montebianco, Skyway, Funivie Val d’Aosta]

Daniela Ferrando
Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.
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