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30 Giugno 2023 Aggiornato il 30 Giugno 2023 alle ore 12:30

Cracco In Galleria: affitto da capogiro. Ma un ristorante paga di più

L’affitto pagato ogni anno da Cracco per stare in Galleria è da capogiro, ma non è il ristorante che paga la cifra più alta
Cracco In Galleria: affitto da capogiro. Ma un ristorante paga di più

Dovreste pensare al canone d’affitto che Cracco paga per il ristorante in Galleria, a Milano, prima di lamentarvi dei suoi prezzi da capogiro?

No, non vi chiediamo questo. 

Tuttavia, sapere che per l’affitto degli spazi occupati dal suo ristorante con caffetteria nel salotto buono della città, Cracco paga ogni anno al Comune di Milano 1.371.481 euro, può farvi diventare più comprensivi. 

E può spiegare in parte i rilevanti debiti del ristorante, che in cinque anni ha accumulato un passivo di 7,3 milioni di euro. Di cui 3,1 milioni verso i fornitori e 3,8 milioni verso le banche. 

Eppure, nonostante il canone record, Cracco non è il ristoratore che paga l’affitto più alto tra quelli presenti in Galleria. 

Scopriamo allora la classifica degli affitti “d’oro” pagati dai brand del lusso nel cuore di Milano, dai quali il Comune incassa 67 milioni di euro.

I ristoranti che pagano di più per stare Galleria

Tra i locali che animano la Galleria, ci sono quelli dedicati alla gastronomia, che pagano al Comune cifre da capogiro per occupare il principale cantiere milanese dell’Ottocento, nonché la galleria commerciale più famosa d’Italia 

In testa alla classifica c’è Autogrill, che sborsa ogni anno 2.733.574 euro per il suo Mercato del Duomo. 

Segue lo chef Carlo Cracco, che con la sua Felix srl versa 1.371.481 euro di affitto per gli eleganti ambienti collocati poco prima dell’Ottagono, dove si gusta una costosa versione contemporanea della cucina milanese. 

Al terzo posto troviamo il Savini, lo storico ristorante nato nel 1867, con vista sul Duomo, in passato e frequentato da letterati, musicisti e artisti, che paga 990.557 euro. 

Più indietro nella graduatoria ci sono il Ristorante Galleria, bottega storica di proprietà della famiglia Galli dal 1983, che tramite la Ride srl ha un canone di 530.693 euro. 

Il Salotto, dirimpettaio del “Galleria”, ristorante, pizzeria e wine bar, si ferma a 340.969 euro all’anno. 

Chiudono la lista Biffi, aperto dal 1867 e considerato una delle botteghe storiche della città, che versa 444.230 euro.

Infine il Ristorante Marino di Riccardo Cozzoli, nato nel 2004 come bar e poi trasformatosi in ristorante per far fronte agli alti affitti, che paga 124.623 euro.

Prada 14 milioni: l’affitto di Cracco è una sciocchezza

Il pur cospicuo affitto annuale che Cracco scuce ogni anno per il suo ristorante, sembra niente se paragonato ai canoni pagati da Prada, Gucci e Dior: sono loro i re della Galleria Vittorio Emanuele. 

Per avere un posto d’onore nel tempio dell’alta moda, bisogna sborsare cifre difficili anche da scrivere: 14 milioni di euro l’anno per Prada, 8 per Gucci e quasi 6 per Dior. 

Ma va precisato che a spendere di più in rapporto ai metri quadrati è Christian Dior, che occupa spazi più piccoli rispetto a quelli degli altri marchi. 

Una gara all’ultimo centesimo, favorita dai bandi comunali che hanno messo all’asta gli spazi più ambiti. Un affare d’oro per Palazzo Marino, che incassa ogni anno 67 milioni di euro dai canoni di concessione.  

Quasi tutti gli altri big della moda che hanno una vetrina in uno dei posti più chic di Milano, pagano affitti più elevati rispetto a Cracco.

Fendi sborsa 2,6 milioni di euro, Tod’s 2,4 milioni, Giorgio Armani 2 milioni, Louis Vuitton quasi 2 milioni, Yves Saint Laurent (tramite SL Luxury Retail srl) 1,1 milioni, Chanel 1,2 milioni, Luisa Spagnoli 481 mila euro, la gioielleria Swarovski 205 mila euro.

Quanto pagheranno i nuovi arrivi

Un’ultima curiosità sulle vetrine del Salotto riguarda i nuovi arrivi: presto apriranno le porte la boutique di Rolex e gli showroom di Bottega Veneta (gruppo Gucci) e Loro Piana. 

Non tutti saranno chiamati a sostenere un canone d’affitto superiore ai 1.371.481 euro pagati da Cracco.  

Rolex si insedierà negli spazi attualmente occupati da Gucci, versando al Comune il doppio del canone corrisposto dalla maison fiorentina, ovvero 1.150.000 euro all’anno. 

Bottega Veneta andrà a occupare gli spazi sul lato opposto precedentemente occupati da Massimo Dutti, con un’offerta da 4.5 milioni di euro all’anno. 

Loro Piana è uno dei sei brand del lusso candidati per aggiudicarsi lo spazio lasciato libero da Tod’s, con una base d’asta di 545.000 euro all’anno.”

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Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
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