La Croazia entra in UE e noi vi presentiamo qualche piatto tipico
A Zagabria questa notte è stata festa grande: la Croazia è ufficialmente entrata a far parte dell’Unione Europea dopo 10 anni di lunghe trattive. Con tanto di Inno alla Libertà e fuochi d’artificio, i croati sembrano speranzosi e guardano con fiducia alle nuove strade aperte da questa ufficializzazione. Diffidente è però l’atteggiamento di chi da Bruxelles si focalizza sui problemi della ventottesima stella dell’UE: 20% il tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa, 54% il valore del debito pubblico. Rischio infrazione per deficit in agguato.
L’umore nero più proverbiale rispetto a questa new entry è sicuramente quello dei produttori italiani di Prosecco. La Croazia è infatti patria del Prosek che però è un vino dolce, dunque lontano anni luce dalle bollicine italiane. L’assonanza è però lampante e la confusione che potrebbe nascere avrebbe un impatto negativo sulle vendite. I nostri lungimiranti produttori avevano già promesso un ricorso nel caso in cui, una volta entrata in UE, la Croazia non si fosse piegata a cambiar nome al suo vino da dessert. Maggiore garanzia di tutela è la richiesta che arriva dall’Italia alla Commissione Europea.
Ma mentre aspettiamo risvolti sulla questione Prosecco-Prosek, perché non curiosare scoprendo qualche piatto tipico di questo paese al di là dell’Adriatico?
štrukli, ravioli fatti con una sfoglia a base di farina, uova e acqua ripieni di zucca, papaveri, mele o formaggio fresco. Cotti in brodo o al forno, nella versione dolce o salata sono un piatto forte della capitale Zagabria.
Sarma, involtini di foglie di cavolo ripieni con un trito di carne, uova, cipolla, erbe aromatiche e spezie come paprika e noce moscata, cotti in brodo insieme ai crauti.
Ćevapčići diffusissimi, hanno la forma di polpette allungate e in effetti sono fatti di carne macinata mista e serviti sempre con patate, cipolla fresca, paprika. Intinti nella salsa tipica ajvar, sono una delizia.
Ajvar, una sorta di dip a base di peperoni rossi, per arricchire le numerose varietà di carne alla griglia consumate in Croazia o da spalmare semplicemente sul pane.
Piatti alla buzara, ovvero una preparazione a base di pomodoro, aglio, cipolla, prezzemolo, vino bianco e pane grattuggiato che i croati usano per zuppette di cozze, scampi o datteri di mare.
Pašticada uno stufato di manzo o vitellone dalla cottura molto lenta. La carne viene marinata prima nell’aceto, poi lasciata andare in pentola con l’aggiunta di frutta secca, solitamente di prugne, e di numerose spezie, come i chiodi di garofano, la noce moscata, l’alloro ed il pepe. La ricetta antica vuole che la Pašticada non venga consumata subito dopo la cottura, bensì vada fatta raffreddare per poi esser soffritta e servita con il suo sughetto filtrato e gli gnocchi appena sbollentati.
Čupavci un dolce dalla morbidezza straordinaria, servito in quadrati monoporzione, a base di cocco e cioccolato.
Povitica o Makovnjača, è un pane dolce con cacao e frutta secca,generalmente noci, ricavato arrotolando una sfoglia farcita, regalato spesso durante le feste di Natale.
[Link: Repubblica, Corriere. Immagini Flickr, Bite my cake, Weekend apologies, Wandering Spice