Dieta e pizza, la convivenza non è un sogno: ecco come funziona
La bella notizia è che dieta e pizza possono convivere nella stessa frase. Ma siccome gli errori sono all’ordine del giorno, al momento di rimettersi in forma è meglio non credere alle favole.
La pizza, per esempio una Margherita con fior di latte, è un piatto dalle numerose proprietà nutritive. Sì, certo, anche per chi si è messo a dieta con l’intenzione di smaltire i chiletti presi in vacanza.
Dimenticarsi però le ricche farciture o i condimenti elaborati che aumentano a dismisura le calorie. Ma con alcuni accorgimenti anche chi è a dieta può concedersi la pizza senza sensi di colpa. Parola di nutrizionista.
Dieta e pizza: le calorie
L’INRAN, cioè l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, ha stabilito l’apporto energetico di una pizza campione, preparata con 5 grammi di olio extravergine di oliva, 20 grammi di fior di latte, 100 grammi di pomodori San Marzano o di pelati, il cui impasto (un panetto da 260 grammi) è realizzato con il 66% di farina di grano tenero. Ecco, una pizza come questa apporta 271 Kcal. Per essere precisi il 73% sono carboidrati, il 19% lipidi e l’8% proteine.
Pertanto pizze simili sono consentite una volta la settimana da ogni regime alimentare ipocalorico. Facendo attenzione, chiaramente, a ciò che mangiamo prima e dopo la pizza.
Dieta e pizza: meglio il fiordilatte della mozzarella di bufala
Sì, il fiordilatte, dal punto di vista nutrizionale, è più indicato della mozzarella di bufala. Se l’apporto di proteine è simile, in 100 grammi di pizza il fiordilatte apporta 20 Kcal in meno. Maggiore invece è il suo contributo in termini di fosforo e calcio.
La pizza è un piatto unico completo?
Per rispondere basta scomporne gli ingredienti. Prendiamo la consueta Margherita. Cereali nell’impasto, proteine nella mozzarella e verdura nel pomodoro ricco di licopene, sostanza importante perché aiuta a prevenire alcuni tumori. Un piatto unico consigliato più a pranzo che a cena. Ma solo per smaltire i carboidrati con più tempo a disposizione.
Farine integrali o raffinate: cos’è meglio per la dieta?
Se nei diversi tipi di farina il contenuto di carboidrati, proteine e lipidi si equivale, diversa è la quantità di calorie contenuta in 100 grammi di prodotto. 340 Kcal nella farina 00. 341 Kcal nella farina 0. 319 Kcal nella farina integrale. Altro vantaggio importante delle farine integrali oltre a contenere meno calorie: sono più ricche di fibre rispetto alle farine 0 e 00.
Importante perché? La fibra porta con sé una serie di vantaggi: diminuisce la risposta insulina, aumenta la sensazione di sazietà, limita l’assorbimento di grassi e zuccheri. Ogni dieta bilanciata dovrebbe introdurre tra le sue componenti circa 30 grammi di fibra.
Quali pizze è meglio evitare?
Detto che il condimento ideale è un giro d’olio messo a crudo sulla pizza, appena uscita dal forno (ma più che altro per lasciare intatte le proprietà nutritive dell’olio), è evidente che pizze quali Bianca, Marinara o Margherita sono preferibili in termini di calorie al Calzone, a una pizza 4 Formaggi e, purtroppo, alla squisita pizza fritta.
In questi casi parliamo di pizze ipercaloriche che non si accordano con un regime alimentare ipocalorico.
La digestione della pizza e i tempi di cottura
A volte si crede che il tempo della cottura incida sulla digestione. E che, per esempio, i tempi rapidissimi con cui viene cotta la pizza napoletana rendano l’alimento meno digeribile.
Non è così, a determinare la digeribilità della pizza sono i tempi di levitazione, fermentazione e maturazione degli impasti. Precisato che gli alimenti crudi sono sempre meno digeribili, se l’apparato digerente rileva nell’impasto cotto componenti semplici che gli enzimi sia del lievito e prima ancora della farina hanno già ridotto, la digestione della pizza è più semplice.