Distensione. Coca Cola torna in Birmania grazie al premio Nobel
Qualche giorno fa l’appello del premio Nobel Aung San Suu Kyi da Ginevra: “Investite nel mio paese, rispettando i lavoratori”. Ora, a stretto giro di posta, arriva la risposta della Coca-Cola: “Torniamo in Birmania”.
Una notizia, considerato che la multinazionale americana manca dal paese asiatico da più di 60 anni, come manca da Cuba e dalla Corea del Nord. L’iniziativa è arrivata dopo la decisione degli Stati Uniti di allentare le restrizioni agli investimenti delle aziende Usa in Birmania che tiene conto del percorso di democratizzazione intrapreso dal governo. “La strada non è lineare, liscia. Ci saranno molte curve e strettoie e ostacoli, ma dovremo negoziarli nello spirito della riconciliazione nazionale”, ha detto, a proposito del processo riformistico in atto nel suo paese, il leader dell’opposizione birmana, che oggi ritirerà a Oslo il premio Nobel. Un premio che le è stato conferito nel 1991 ma che non ha mai ritirato essendo stata costretta agli arresti domiciliari a causa della sua opposizione alla giunta militare.
In un primo momento, ha fatto sapere la Coca Cola, i prodotti verranno importati dai Paesi vicini ma nei prossimi anni la multinazionale punta a “consistenti” investimenti in Birmania.
[Fonte: agi.it quotidiano.net, tiscali.it Foto: mtvnew.it, Keystone]