Giro d’Italia: le 15 migliori trattorie d’Italia in un piatto
Quando si pensa alla guida del Gambero Rosso vengono subito in mente le Tre Forchette, traguardo che contraddistingue l’eccellenza per i ristoranti. Ma accanto ai ristoranti, si fanno largo le migliori trattorie, identificate con i Tre Gamberi che, però, non hanno voto.
La festa alla Città del Gusto è l’occasione per mettere in fila gli indirizzi più interessanti delle eccellenze tipiche e tradizionali dell’Italia. Un confronto che, come la cena delle Tre Forchette, è basata su un solo piatto. Un solo colpo preciso e formidabile.
Tre differenti menu (rosso, giallo, marrone) composti nello stesso modo: due antipasti, un primo, un secondo e un dolce.
Un interessante “Giro d’Italia”, tra rivisitazioni di ricette classiche o portate che puntavano fondamentalmente sulla qualità delle materie prime. Noi abbiamo assaggiato tutti i 15 piatti e devo ammettere che è stato abbastanza facile decidere il podio della serata perché alcune proposte hanno spiccato il volo. Ma vi consiglio di annotare tutti gli indirizzi e cercare il piatto che più vi piace.
15. Pretzhof, Val di Vizze/Pfitsch (Bolzano)
Krapfen fritto. L’abbiamo definito al tavolo un Krapfen “stanco”, perché ci aspettavamo una versione classica ed invece c’è stato presentato un raviolo di sfoglia il cui sapore era sovrastato da quello dell’olio.
14. Antichi Sapori, Andria
Sformato di orzo con patate, carciofi e sponsali su passata di zucca gialla. I carciofi sono l’elemento caratterizzante del piatto, per il resto molto semplice nei sapori.
13. La Locanda delle Grazie, Curtatone (Mantova)
Luccio in salsa con polenta. Il piatto ha un po’ deluso per la polenta grumosa ed anche un po’ collosa e la prevalenza dei capperi sul luccio.
12. Osteria del Treno, Milano
Coppa all’arancia con ripieno di fichi e pistacchi. Portata impegnativa, la carne farcita con i fichi deve esser necessariamente assaggiata con la verdura per mediare la componente grassa.
11. Osteria della Villetta dal 1900, Palazzolo sull’Oglio (Brescia)
Trippa alla bresciana cioè una trippa presentata in versione zuppa, che ricorda un po’ quella romana, anche se in questo caso i sapori sono meno intensi pur restando piacevoli.
10. La Locandiera, Bernalda (Matera)
Focaccia dolce con ricotta fresca e uva sultanina. Buon dolce, sapori classici che portano alla mente altre preparazioni della nostra tradizione.
9. Armando al Pantheon, Roma
Minestra di farro con guanciale, salsiccia e pecorino romano. L’ignoranza” del nome lascia presagire un piatto molto deciso, invece tutto è equilibrato, forse anche troppo.
8. Vecchia Marina, Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Pescatrice al vino bianco con pasticcio di bietole e patate. Mi è piaciuto il pasticcio, molto delicato e che ben si accompagna al pesce.
7. La Madia, Brione (Brescia)
Stracotto di pecora con finocchietto selvatico. Buona la carne, poco presente il sapore del finocchietto.
6. Angiolina, Pisciotta (Salerno)
Totanetti al rosmarino con ceci di Cicerale sono un buon antipasto con i totanetti forse cotti un po’ troppo ma con la crema di ceci davvero gustosa.
5. Locanda Al Gambero Rosso, Bagno di Romagna (Forlì-Cesena)
Baccalà fritto con purè di ceci rosa. Ottima frittura, il baccalà ha il giusto grado di sapidità.
4. Caffè La Crepa, Isola Dovarese (Cremona)
La Spalla cotta di S. Lorenzo con mostarda, salsa verde e giardiniera è una felice scelta di ingredienti di qualità: pochissima lavorazione, ma il mix di sapori è quello giusto.
3. Ai Cacciatori, Cavasso Nuovo (Pordenone)
Semifreddo di vaniglia con zabaione caldo e cioccolato. Probabilmente se lo zabaione fosse stato leggermente più caldo questo dolce sarebbe stato per me il piatto della serata. Molto piacevole il semifreddo, vellutato, ottimo l’abbinamento con lo zabaione ed il cioccolato.
2. Tischi Toschi, Taormina (Messina)
Il Pecorino al cartoccio è la semplicità al potere: un ottimo pecorino, poco stagionato, accompagnato dalle alici che rendono il piatto molto interessante insieme all’aroma di timo ed origano. Anche la presentazione ha riscosso particolare successo. In un ideale parallelo con la cena delle Tre Forchette ricorda il piatto di Cannavacciuolo, non nei sapori – ovvio – ma nell’idea: pochi ingredienti di qualità ben armonizzati.
1. Consorzio, Torino
Ravioli di finanziera. Non è sempre facile metter d’accordo tutti i commensali, ma già al primo boccone questi ravioli avevano riscosso il consenso della sala. Il quinto quarto in una veste nuova, quasi elegante con un sapore deciso, importante ma lavorato con un maestria tale da poter risultare piacevole anche per chi non ama il genere.
Ora a voi: l’emozione di una serata e un solo piatto possono aver influito sulla classifica delle 15 migliori trattorie d’Italia?
[Luca Sessa. Immagini e collaborazione: Daniele Amato]