Eataly New York. 10 motivi per andare o non andare nel tempio del gusto
Tra forni e colloqui con il personale, ecco come mi è apparsa Eataly a New York. Una bandiera per il gusto italiano che macina fortissimo a distanza di due anni dall’apertura. Un successo clamoroso che Oscar Farinetti sta replicando in ogni nuova sede come ha dimostrato con l’apertura a Roma dove ha fatto strike con le alici fritte (e non solo). Ed ecco le mie 10 impressioni da condividere o controbattere.
Eataly New York in 10 punti
- Il posto era praticamente preso d’assalto da una folla. Una marea di gente ed era anche un giorno infrasettimanale.
- Avessi visto un italiano lavorarci… niente!
- Il caffè è ottimo!
- È bello vedere le foto di Montersino e di altri volti noti come bravi chef in giro tutto intorno
- C’è persino per davvero qualche prodotto italiano!
- La pizza di Rosso Pomodoro è buona, almeno per essere a New York.
- I prezzi non saprei come giudicarli, ma 10 euro per poco più di due etti di parmigiano… bella botta!
- Le paste fresche sono come Italia docet.
- Il reparto salumeria è molto bello!
- Forse ci sono troppe pubblicità: si salvano solo per il fatto che sono italiane: Alitalia, Unicredit….
[Alberico Nunziata da promessa di Masterchef Italia è diventato protagonista televisivo prima di Cielo e ora di un programma televisivo su Food Channel insieme a Elisabeth Falkner. Tutti e due sono impegnati nella realizzazione di Krescendo, il loro nuovo ristorante di Brooklyn. Già, perché alla fine Alberico ha proprio cambiato la sua vita e se n’è andato Oltreoceano.]