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22 Novembre 2010 Aggiornato il 19 Giugno 2021 alle ore 09:17

Energy drink alcolici, vietata la produzione

Impazzano nelle feste dei college americani ma per la FDA, l'agenzia Usa che vigila sui farmaci e sui prodotti alimentari, rappresentano ormai un problema
Energy drink alcolici, vietata la produzione

Impazzano nelle feste dei college americani ma per la FDA, l’agenzia Usa che vigila sui farmaci e sui prodotti alimentari, rappresentano ormai un problema di salute pubblica. Sono le bibite energizzanti alcoliche, già messe al bando in quattro Stati (Washington, Michigan Utah e Oklahoma).

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La FDA, che un anno fa aveva chiesto ai produttori di energy drink alcolici (con qualche risultato) di riformulare il contenuto delle bevande, ora, in risposta alle pressioni del governo Obama, lancia una nuova offensiva: “Il loro consumo è associato a comportamenti violenti e aumenta il rischio di incidenti stradali, ha dichiarato Margaret Hamburg della FDA.

Che ha preso carta e penna e ha scritto alle quattro aziende produttrici per ribadire che la caffeina rappresenta, per una bibita alcolica, “un additivo dannoso” e per intimare loro di porre fine alla violazione entro 15 giorni. Nel frattempo la produzione di bibite energizzanti alcoliche è vietata e la FDA minaccia di ricorrere a misure drastiche, come il sequestro dei prodotti.

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I danni causati dall’abuso di energy drink (anche nella versione analcolica) sono noti da tempo. Numerosi studi ne mettono in evidenza la pericolosità: alterazioni psichiatriche in soggetti già affetti da patologie (ipervigilanza, disagio psicomotorio) ma anche epilessia e, in casi decisamente più frequenti, ipertensione, tachicardia e aritmia. Secondo uno studio effettuato dall’Università del Maryland su un campione di oltre mille studenti universitari  un elevato consumo di energy drink predispone al consumo di stimolanti e analgesici e all’alcolismo.

Quello degli analcolici carbonati a base di caffeina e altri ingredienti ricavati da erbe officinali, molto graditi dai giovani per il loro sapore dolce e per il loro effetto energizzante, è decisamente un settore in crescita. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori vale oltre tre miliardi di dollari negli Stati Uniti ma gli energy drink sono presenti in almeno 150 paesi.

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Il loro consumo, in aumento in Italia (+15% secondo il Consorzio distributori alimentari nel secondo semestre del 2009) è concentrato soprattutto la sera, nei pub e in discoteca, dove sono impiegati anche come ingredienti di cocktail. E sul banco degli imputati, oltre alla presenza di caffeina (una lattina di Wired da 690 ml contiene 505 ml di caffeina, pari al quantitativo di 6 tazzine di caffé ) c’è proprio il consumo di energy drink in associazione con l’alcol.

Oltreoceano l’energy drink imperversa nella versione alcolica (fino al 10-12% di alcol). Particolarmente pericolosa perché provoca uno stato di ubriachezza “da svegli” che induce a sottovalutare il proprio stato di alterazione e, per esempio, a mettersi alla guida anche quando sarebbe decisamente sconsigliato.

Secondo il Network Nazionale sulle Dipendenze del dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, tra gli effetti più dannosi degli energy drink alcolici c’è infatti “la sensazione illusoria di padronanza della situazione indotta dalla caffeina che inibisce l’effetto sedante dell’alcol” con la conseguenza che “lo stato di ebbrezza viene mascherato” e la “mancata percezione degli effetti dell’alcol”, ne induce “l’assunzione in quantità eccessive, aggravando lo stato di ebbrezza”.

“Sono bibite pensate e pubblicizzate per incoraggiare il consumo di alcol durante le feste”, ha dichiarato Gil Kerlikowske, responsabile delle politiche sulla droga della Casa Bianca che ha commentato positivamente l’intervento della FDA in materia. Un segnale forte era già stato sollecitato dall’Avvocato Generale dello Stato di Washington Robert McKenna dopo il ricovero, a ottobre, di nove studenti della Central Washington University che avevano bevuto durante un party la popolare Four Loko, una delle bibite incriminate, insieme a Joose e Cocaine.

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Si dichiarano pronti a riformulare la bibita ma proclamano energicamente il loro dissenso i tre fondatori della Phusion Projects, produttrice di Four Loko (una lattina di 650 grammi, del costo di 2,50 dollari, ha il contenuto alcolico di quattro bicchieri di birra): “Abbiamo sostenuto più volte, e lo crediamo ancora come molte altre persone nel Paese, che l’associazione di alcol e caffeina non è dannosa”, hanno dichiarato Chris Hunter, Jeff Wright and Jaisen Freeman. Si è proclamato invece ignaro delle conseguenze prodotte dal consumo di bevande alcoliche energizzanti Michael Michail, presidente di United Brands, un’altra delle società destinatarie delle lettere della FDA e produttrice della bevanda Joose.

[Fonte: news.yahoo.com, fda.gov]

Foto: buzzfeed.com, doobybrain, supervaluinternational.com, healthproductrating.com, finefoodwholesalers.com.au

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