Menu F. Noi donne e il pranzo di Cristina Bowerman
Per fortuna anche quest’anno l’appuntamento dell’8 marzo è passato indenne.
Sono un po’ allergica, lo confesso. L’8 marzo mi fa venire in mente il 6 gennaio, non ci posso fare niente. Metti qualcosa nella calza e metti le calze per andare a cena con le amiche. Preferisco la Befana.
Poi ho avuto sotto gli occhi l’impegnativo scritto che spiega cos’è F Menu e il progetto Okkio alla Ristorazione.
Non fatevi prendere dallo sconforto per la scelta dei nomi tra sigle e doppio kk. Qui i bimbominkia non c’entrano. Tutt’altro.
Il progetto Okkio ha come obiettivo quello di migliorare la qualità dei 2 milardi di pasti serviti all’anno dalla ristorazione collettiva. Il progetto è interregionale e vede impegnate Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Veneto. Hanno aderito 240 mense di aziende di ristorazione collettiva per un totale di circa 115.000 pasti giornalieri serviti.
E poi arrivano le donne con questo F menu che è l’incrocio perfetto tra le necessità scientifiche di Stefania Ruggeri, ricercatrice e specializzata in alimentazione e salute, e le risposte gastronomiche di Cristina Bowerman, chef stella Michelin del ristorante Glass Hostaria a Roma.
“L’F menù è un esperimento pratico di nutrizione di genere. La mia idea è quella di renderci più consapevoli del valore di quel che mangiamo: conoscere i nutrienti di cui abbiamo particolarmente bisogno nelle diverse e particolari fasi della nostra vita di donne è fondamentale per la nostra salute e per quella delle future generazioni”, spiega Ruggeri.
Il primo menu, dedicato all’inverno, è stato presentato alla mensa della regione Lazio. Ricco di verdure e di folati, che proteggono da malattie cardio-cerebrovascolari e, nel caso di un’eventuale gravidanza, aumentano le probabilità che i bambini nascano sani, limitando il rischio di parti prematuri e di gravi patologie congenite, come la spina bifida e alcune cardiopatie.
Gli alimenti proposti riescono a coprire circa il 70% della dose giornaliera raccomandata, tenendo conto delle perdite dovute alle cotture. Ma vi sono anche altri cibi che apportano nutrienti fondamentali per la salute femminile: i cereali integrali, le verdure, la frutta, i legumi, il pesce e la frutta secca. Senza dimenticare la fibra alimentare prevista, che copre il 60% circa della quantità giornaliera raccomandata: un composto prezioso per prevenire lo sviluppo dei tumori (anche di quello al seno), ridurre l’insorgenza di ipercolesterolemia e della sindrome metabolica, favorire il benessere intestinale e facilitare il senso di sazietà, aiutandoci a mangiare meno.
L’F menu è un modello di riferimento per le caratteristiche che lo contraddistingue perché:
- È stagionale. Quindi sono 4 le declinazioni
- Limita il contenuto dei grassi
- Limita l’utilizzo del sale, principale fattore di rischio di malattie cardiovascolari se assunto in eccesso
- Preferisce il sale iodato
- Considera le raccomandazioni per le coppie che desiderano avere un bambino
- Lascia grande spazio ai folati cioè alle vitamine del gruppo B9. Per vostra conoscenza, gli alimenti che li contengono sono verdure a foglia larga (bieta, spinaci), carciofi, asparagi, legumi, cereali integrali,arance, kiwi e fragole.
- Favorisce gli alimenti ricchi di omega 3 che aiutano nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Lo troviamo nei pesci di taglia piccola che limitano l’assunzione di metil-mercurio. Meglio sarde, alici, sgombro piuttosto che tonno e pesce spada. Via libera a frutta secca ( noci, mandorle, nocciole) e semi (semi di lino, semi di zucca).
- Preferisce alimenti ricchi di iodio fondamentale per gli organi tiroidei. Pesce marino, latte, sale iodato.
- Ritiene importante l’apporto degli alimenti ricchi di fibre per ridurre l’assorbimento del colesterolo e del glucosio e aumentare notevolmente il senso di sazietà facendo ingerire meno cibo e meno calorie.
- Rispetta i cardini della Dieta Mediterranea e utilizza prodotti di stagione e di territorio.
- Utilizza tecniche di cottura che mantengono o potenziano alcune caratteristiche nutrizionali degli alimenti (sulla base di studi scientifici)
- Contiene gli sprechi
- Considera il foodcost e rende realizzabile il manu anche per le aziende che producono più di 2000 pasti al giorno
- Utilizza la frutta di stagione come dessert
- Non dimentica il gusto perché l’appagamento dei sensi fa mangiare meno e riduce l’ingestione calorica.
Ora toccherà capire se anche voi sarete così fortunati da avere in pausa pranzo un menu firmato Cristina Bowerman. E soprattutto se ne potranno beneficiare i maschietti che non hanno (ancora) la loro festa.