C’è Corrado Assenza nella fabbrica del cioccolato di Fabio Fazio
La storia è di quelle a lieto fine e molti hanno richiamato Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato nel raccontarla. Sì, perché Fabio Fazio che è innamorato del cioccolato si è dato da fare per salvare la Lavoratti 1938 insieme all’amico Davide Petrini. E proprio come il film del 1971, assurto a nuova gloria negli anni ’80 grazie ai passaggi televisivi, in molti ora conoscono il marchio Lavoratti di Varazze sulla riviera ligure di Ponente.
Gli ingredienti ci sono tutti e non si può che partire dall’infanzia, quella di Fabio Fazio che la lega proprio ai ricordi del cioccolato. “A Varazze abitavano i miei nonni”, spiega il conduttore televisivo Fabio Fazio nei panni inattesi di produttore di cioccolato. “Sono nato e vissuto a meno di dieci chilometri da lì, a Savona, e a ogni Pasqua arrivava puntuale l’uovo Lavoratti che in paese era il marchio di casa. I nonni lo regalavano a me e a mio fratello. Lo stesso hanno poi fatto i miei genitori con i miei figli”.
Davide Petrini di Pesce Pazzo, l’amico di Fazio
Una consuetudine domestica densa di memoria e di ricordi, di profumi e di attese. Una storia lunga più di ottant’anni si interrompe improvvisamente. È il 2020 quando, nel pieno dell’emergenza Covid, Fabio Fazio viene a sapere della chiusura della Lavoratti e della fabbrica del cioccolato. Glielo dice il suo amico Davide Petrini, ristoratore, brillante imprenditore ma soprattutto pescatore come ama definirsi. Fabio Fazio, conduttore di Che Tempo che Fa, chi non lo conosce? Ma ai lettori di Scatti di Gusto non dovrebbe essere sfuggito il profilo di Davide Petrini che nel bel (si fa per dire) mezzo della pandemia dal ristorante (in lockdown) Il Pesce Pazzo si mette a produrre mascherine. Come lo stesso Fazio ebbe a raccontare.
Un pizzico di pazzia per imbarcarsi a fare cioccolato ci vuole e difatti Fabio Fazio lo ammette. “Mi ha preso un vero e proprio sconforto e mi sono detto che bisognava provarci, che non potevamo perdere un pezzo così importante della piccola storia delle nostre vite e del nostro territorio. Di impulso e inconsapevoli di quel che avrebbe significato, con Davide abbiamo rilevato marchio e azienda”.
Ed eccoli quindi alle prese con tavolette, praline, “matite”, scorzette, creme e tartufotti. Ma non c’è un solo deus ex machina in questa storia. Perché Fazio e Petrini non vogliono solo salvare la fabbrica del cioccolato, ma vogliono cercare di realizzare il migliore cioccolato possibile.
Gli investimenti
Per centrare l’obiettivo, i due compagni d’infanzia rinnovano gli impianti e selezionano le fave di cacao raccolte, fermentate ed essiccate dall’Hacienda San Josè nata a Los Ríos (Ecuador) negli anni ’30. Dagli anni Trenta, insomma, arriva un’altra risposta in termini di qualità del prodotto riconosciuta e pluripremiata e di attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Valori di riferimento essenziali nella carta costituzionale di Lavoratti 1938.
Il cioccolato di Fabio Fazio lo fa Corrado Assenza
E qui ci vuole lo Zeus del cioccolato per il secondo deus ex machina. Che è Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto. Al pasticciere per cui noi tutti abbiamo una forma di venerazione, è affidato il compito di creare un cioccolato autenticamente mediterraneo. E di restituire una seconda vita al cioccolato Lavoratti 1938, a Fabio Fazio e Davide Petrini.
La storia, più che avere un lieto fine, in effetti ha un nuovo inizio con Fabio Fazio e la Fabrica del Cioccolato di Varazze. Prossimamente su molti schermi, c’è da scommettere.