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Cibo
8 Giugno 2017 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 11:57

Scatti da Festa a Vico che ha mandato alle stelle pizza e carne

È sempre difficile condensare in poche righe un evento come Festa a Vico, la tre giorni dedicata al cibo, alla condivisione e alla beneficenza che ogni
Scatti da Festa a Vico che ha mandato alle stelle pizza e carne

È sempre difficile condensare in poche righe un evento come Festa a Vico, la tre giorni dedicata al cibo, alla condivisione e alla beneficenza che ogni anno Gennaro Esposito organizza alzando sempre di più l’asticella.

Un innalzare che produce un primo risultato: donare di più. E con 215.000 € di raccolta, l’obiettivo di superare quota 200 mila è stato centrato (l’anno scorso Festa a Vico si era fermata a “solo” 192.000).

Con una gran messe di protagonisti della scena gastronomica, è chiaro che la Festa sia un formidabile indicatore delle tendenze in atto: presente e futuro sono qui.

E il barometro segna inequivocabilmente pizza. Dagli esordi di “Pizza centimetro x centimetro” ad oggi di acqua (e farina) ne è corsa parecchio.

Innestare la pizza nel tronco della festa ha dato nuova linfa e ha creato le premesse per far diventare la manifestazione l’evento gastronomico più pop e di maggiore qualità che si possa immaginare con la consacrazione dello street food già quando si associavano pizza e cibo da strada a parenti poverissimi dell’alta cucina.

Il tandem Gennaro Esposito – Mulino Caputo (nostro sponsor) funziona benissimo. E l’occhio ai venti dall’estero con la premiazione “fedeltà” durante la rituale conferenza stampa ha acceso i riflettori sulla capacità di fare ponte della pizza.

Confermata, se ancora ce ne fosse bisogno, dall’irruzione di Bake Off Italia a Festa a Vico con una esterna che ha visto protagonista Gino Sorbillo e ovviamente Gennaro Esposito. E con questo passaggio, Festa a Vico si conferma potenziale palcoscenico di nuove iniziative.

Per chi ha vissuto la gran parte delle quindici edizioni “l’accusa” più forte è che la festa abbia perso quella dimensione raccolta, da iniziati, che aveva. Vero, ma di fronte all’allargamento a una platea che ha di fatto bloccato Vico Equense per la grande affluenza, alla forza di vettore turistico (sono state programmate corse speciali della Circumvesuviana), alla capacità di sottolineare il messaggio del bello e del buono e al risultato delle donazioni, non è possibile guardare indietro.

Anche la super cena di beneficenza con la sua nuova location meno suggestiva sulla carta, transitata da momento di incontro della stampa specializzata fin troppo dedita a guardarsi l’ombelico a momento di raccolta fondi stellare, ha confermato la validità del cambio delle cucine. Il transatlantico dell’Università della Pizza ha solcato i marosi dell’organizzazione complessa e complicata di chef pluristellati e folte brigate consentendo una navigazione tranquilla.

Lo Stone con la sua terrazza a mare ha offerto lo spazio funzionale (benedetto il parcheggio collegato direttamente all’ingresso) alla folla di chef e operatori che hanno bisogno di un attimo di decompressione: cucinare in situazione da campo con folle entusiaste non è attività propriamente rilassante.

Bello il passaggio alle terme e alla Reggia di Quisisana che hanno il merito di rivalutare Castellammare di Stabia che per molti è solo un casello autostradale.

La marina di Seiano dove c’è la roccaforte della Torre del Saracino e la situation room che governa la tre giorni è il luogo non modificabile che dà identità geografica alla festa. A cercare di dargli un colpetto ci si è messa la sistemazione della strada che ha colorato di illogico un calendario da tutti conosciuto (l’anno scorso fu chiesto lo spostamento per non far subire un contraccolpo alle elezioni…).

Le Axidie con la Notte delle Stelle sono il giusto momento conclusivo che finisce, appunto al dolce con Dessert Storm.

La pizza, comunque ha un ruolo sempre più importante e agli stellati si affiancano i pizzaioli in un connubio – ripeto – impensabile qualche anno fa.

Un propulsore di qualità cui intelligentemente Gennaro Esposito ha affiancato un’altra realtà un po’ bistrattata: la carne. I 9 macellai hanno segnato una controtendenza rispetto ai venti vegetariani e di impatto ambientale? Sì, perché il messaggio è mangiarne il giusto eccedendo solo in qualità.

Quella che non manca (quasi) mai a Festa a Vico. Detrattori permettendo.

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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