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15 Marzo 2017 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 12:02

Bergamo. Le capre di Leidi Battista per un formaggio che vi stupirà

Quando finisce l’inverno per le capre è tempo di partorire, mentre per noi è il periodo giusto per andare ad assaggiare caprini qua e là, come per esempio
Bergamo. Le capre di Leidi Battista per un formaggio che vi stupirà

Quando finisce l’inverno per le capre è tempo di partorire, mentre per noi è il periodo giusto per andare ad assaggiare caprini qua e là, come per esempio da Leidi Battista in provincia di Bergamo.

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È stato lui il primo ad allevare capre nella bergamasca, nel comune di Almenno San Salvatore, in Valle Imagna. Sempre lui ha insegnato il mestiere a tanti giovani che oggi hanno aperto le loro aziende agricole, grati ad un maestro mai restio in istruzioni e magistero. Leidi è uno a cui piace stare in pubblico, fiero e severo nella sua attività, che porta avanti insieme alla moglie Maria da più di 55 anni.

Per 15 anni ha vinto il premio come miglior allevamento di capre in Franciacorta e persino quello come migliori baffi e barba della Lombardia!

Eppure non è tutto così semplice come può sembrare. In provincia di Bergamo l’allevamento delle capre ha origini antiche, ma non è documentata una propensione positiva verso questo animale, ad esempio una circolare del 1806 vietava l’allevamento caprino perchè portava troppi danni ai boschi delle valli.

Oggi la situazione nei confronti dell’allevamento di capre in sé è drasticamente cambiata: numerosi studi hanno dimostrato i benefici del latte di capra, nettamente più digeribile di quello vaccino, più simile a quello umano e per questo motivo utilizzabile anche da chi è intollerante. Inoltre si è dimostrato che l’allevamento caprino, lungi dal rappresentare un pericolo per il territorio, è un’occasione di differenziazione produttiva che offre spazio per energie giovani e femminili, adatto a iniziative di dimensioni familiari, oltre che fonte di equilibrio ambientale per il mantenimento della biodiversità.

Superato questo ostacolo della capra in sé, è però in atto tra le Orobie un’accesa polemica sulle sue razze, a dimostrazione dell’importanza che questo animale, sempre al centro di dibattiti cruciali.

Le bianchissime capre di Leidi, infatti, sono Saanen, una razza non autoctona, bensì originaria di Svizzera e Francia, particolarmente indicata per la produzione di latte visto che ne produce 5 litri al giorno.

È una delle razze caprine più produttive del mondo, che se mantenuta sempre in stalla come fa Battista, garantirà, ovviamente, la certezza di un formaggio fresco di capra sempre uguale.

La stessa certezza e la stessa alta capacità produttiva, invece, non si ha con la capra Orobica, ovvero quella autoctona bergamasca, originaria della bassa Valtellina, precisamente della Val Gerola, oggi diffusa nelle province di Sondrio, Bergamo e Lecco. La capra Orobica si distingue per avere un lungo mantello di cinque colori possibili: grigio, beige, nero, marrone oppure spezzato.

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Un tempo ogni famiglia possedeva alcuni capi di orobica, la cui rusticità li rendeva adatti ad essere allevati sui pascoli impervi di montagna, anche perché è una razza a duplice attitudine: se ne consuma anche la carne per la produzione di salumi, tra cui il classico violino. Inoltre ha anche delle imponenti corna lunghe che la rendono sempre riconoscibile e che si torcono verso i lati.. Lasciategliele!

Dunque, secondo voi una capra non autoctona come la Saanen rappresenta comunque una forma di coerenza territoriale oppure se vi trovaste nella provincia di Bergamo dirottereste verso un allevamento di orobiche?

Azienda Agricola Gamba Maria. Via Clanezzo, 35. Almenno San Salvatore (Bergamo). Tel. +39 035 643 039

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