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23 Marzo 2025 Aggiornato il 23 Marzo 2025 alle ore 11:56

Georges Blanc da 3 a 2 stelle Michelin: la sua risposta meraviglia

Abbiamo perso una stella, quindi ci accontenteremo di mantenerne 2. Non c'è problema, saremo più accessibili: così Georges Blanc da Vonnas
Georges Blanc da 3 a 2 stelle Michelin: la sua risposta meraviglia

Georges Blanc, lo Chef Georges Blanc, il SUPER Chef Georges Blanc, quello cui ci si riferisce come l’esempio del ristoratore mitico, il cui ristorante da tempo immemorabile decorava la sua porta d’entrata con il famoso quadrato rosso con tre “macaron” assegnatigli dagli ispettori della Guida Rossa Michelin, ha subito uno smacco.

Michelin ha deciso di togliere una stella alla valutazione del ristorante a Vonnas che da 3 scende a 2.

Tragedia! hanno urlato alcuni esagitati.

Ingiustizia! fanno eco altri fanatici, brandendo forchettoni e scolapasta come fossero elmetti pronti alla pugna.

Orrore!!!!, altri odiatori seriali da tastiera, mettendo appunto più punti esclamativi al loro racconto che pallottole nel moschetto.

Cosa ha detto Georges Blanc a proposito della retrocessione da 3 a 2 stelle Michelin

E Georges Blanc, invece , se ascoltate la sua intervista a caldissimo su Instagram, risponde alla giornalista: “Sa, ero a Parigi, ho incontrato Michelin alla Madeleine. Mi hanno dato la notizia. Ovvio che non ci sono rimasto bene. Ma sono andato alla stazione, ho preso il treno, e sono tornato al ristorante, perché c’era da fare. Ho ottantadue anni, e sono ancora qui. Abbiamo tenuto le tre stelle per molto tempo. C’è del lavoro da fare, da subito, per riprenderle.”

Punto. Fine. Non una parola di più.

Altro che commenti al vetriolo.

Altro che risposte “sdegnate” alla Gualtiero Marchesi, quando il Maestro “ rifiutò le stelle”, come la vulgata racconta, perché ne avevano tolta una al suo ristorante.

Non le rifiutò. Ve lo dico io. Gliele tolsero e basta.

Georges Blanc e la brigata

Quindi, cari chef, c’è da imparare da Georges Blanc.

L’umiltà premia, in cucina come in ogni mestiere che si rispetti.

E la critica è critica.

Parla bene e parla male.

L’importante è che sappia quel che dice, e di cosa parla.

Per quello odio le esagerazioni osannanti di alcuni critici del Sud che spacciano un piatto di maccheroni per un gol del Napoli al Maradona.

La cucina va raccontata, vissuta, analizzata, pensata, narrata con competenza e pacatezza, senza nascondere emozione, ma senza trasformarsi in tifosi.

E il cuoco deve accettare la critica come tale.

Facendone tesoro per migliorare.

Con umiltà.

Poi potrà anche pensare : “questo è un cretino, e non sa quel che scrive”.

Sapete quante volte l’ho pensato io mentre al ristorante mi presentavano un piatto astruso e demenziale?

Gliel’ho detto, allo chef?

A voi la risposta.

Intanto, viva Georges Blanc e la sua cucina.

Viva la sua umiltà.

Viva la sua classe.

Ce ne fossero di chef come lui, non saremmo ridotti così.

Buon appetito a tutti.

Argomenti:
Guida Michelin
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