Gianluca Vacchi: kebab di lusso buona idea? Perde 1,9 milioni di €
Kebhouze, la catena con cui Gianluca Vacchi ha portato il kebab di lusso (prezzi da 12 a 14 euro), in tutta Italia, ha accumulato perdite per un valore di 1,9 milioni di euro, di cui 1,3 nel solo 2022.
L’influencer bolognese, controllore della società al 92% con la sua Cofiva Holding, avrebbe già riunito i soci.
Ma per i vertici, guai a parlare di fallimento: “Tutto previsto”. Tanto che il sito di Kebhouze, il kebab premium di Gianluca Vacchi, annuncia una nuova apertura a Londra.
Il super imprenditore e re dei social ha investito (attraverso la sua Cofiva Holding) 2,1 milioni di euro nella società, ma le perdite accumulate fino ad oggi ammontano a 1,9 milioni di euro.
Come è stato possibile?
Quanto perdono i kebab di Gianluca Vacchi
Le perdite del 2022 si sono aggirate intorno a 1,3 milioni di euro, mentre nei primi due mesi del 2023 sono stati accumulati 264 mila euro di passivo.
Inoltre, per ripianare il passivo, si sono dovute azzerare le riserve riducendo il capitale da un milione a 264 mila euro, per poi ricostituirlo sempre a un milione di euro.
Non una notizia esaltante per la catena di kebab premium di Gianluca Vacchi.
Ci si chiede cosa accadrà ai 112 dipendenti della catena che in Italia conta 21 negozi, primo negozio aperto il 5 dicembre 2021.
Tuttavia, dal sito ufficiale sembra che la catena goda di ottima salute!
Dopo aver aperto a Milano, Roma, Ibiza, Venezia, Torino, Bergamo e Taranto, Kebhouze aprirà presto anche a Londra, in Oxford Street. Della serie, Gianluca Vacchi non vuole mollare il suo kebab di lusso.
L’idea del secolo
Anche perché, quando nel 2021 Vacchi si è improvvisato kebabbaro, era sembrato davvero entusiasta dell’idea.
“Ho colto subito l’enorme potenziale del progetto, nonostante sia ormai difficile avere un’idea innovativa in un settore saturo come quello del food”, argomentava Vacchi.
Invece il progetto Kebhouze non è riuscito a decollare. Dopo l’iniziale euforia sostenuta dalla popolarità social di Gianluca Vacchi, la catena del kebab di lusso non è riuscita a correre con le proprie gambe.
Non ha aiutato il fatto che quelli dei kebabbari siano spesso esercizi indipendenti, gestiti da famiglie e non strutturati come catene. Ce ne sono di ottimi, per esempio Anatolia Kebab al Giambellino (Milano) e tanti altri.
In discussione anche la strategia di comunicazione. Qualcuno oggi tira in ballo l’idea di distribuire preservativi davanti a una scuola media. Non la scelta migliore in termini di pubblicità. Curioso per un re dei social come Vacchi.
Menu e prezzi
Il menù di Kebhouze propone kebab di pollo 100% italiano a 6 o 12 € (in versione large).
Kebab di vitello o tacchino a 7 e 14 €.
Kebab di black angus (pregiata carne scozzese, novità nel mercato del kebab introdotta proprio dalla catena di Gianluca Vacchi) a 8 e 14 €.
Il menù propone anche kebab vegetariano o vegano a 8 o 14 € e i keburger, burger di kebab in varie versioni, anche questi a 8 e 14 €.
Allo stesso prezzo ci sono le kebowl, insalate in ciotola, infine fritti a pioggia, come i nuggets, i chicken popcorn, gli onion rings e le patatine fritte.
Una buona idea il kebab premium di Gianluca Vacchi?
Domanda retorica, per ora no. Aprire una catena di kebab di lusso in Italia non è stata una buona idea, soprattutto in un periodo di difficoltà economiche.
Anche se Gianluca Vacchi e i suoi soci minimizzano (“era tutto previsto”) e rilanciano: “apriremo altri 8 ristoranti nel 2023″.
Contenti loro.