Tutto sul granchio rosa con il crocifisso: non bastava il granchio blu
Ha grandi dimensioni il granchio rosa –i maschi possono pesare anche un chilo– e un aspetto molto particolare. La croce sul carapace lo distingue dagli altri crostacei.
Stiamo parlando dell’ultima specie “aliena” rinvenuta nell’Adriatico, il granchio rosa o granchio crocifisso. Una specie molto resistente che può sopravvivere in acque con bassa salinità o con inquinanti.
Come il granchio blu, soprannome assegnato al Callinectes sapidus per il colore del suo esoscheletro, anche il granchio rosa non è un crostaceo originario del Mediterraneo.
Ma com’è possibile che il granchio rosa sia arrivato fino a noi?
Sono passati pochi mesi da quando il governatore del Veneto Luca Zaia ha mostrato in conferenza stampa a Venezia un esemplare vivo di granchio blu, spiegando che la specie invasiva metteva a rischio il futuro di 3.000 imprese della regione.
Da allora abbiamo scoperto che i granchi blu, forti e voraci, distruggono la biodiversità mangiando soprattutto vongole, nel paese, l’Italia, che è il primo produttore europeo dei molluschi bivalvi.
Le coltivazioni di vongole forniscono l’elemento principale del piatto di pesce più amato dagli italiani, gli spaghetti alle vongole.
Come si combatte l’invasione dei granchi predatori
Il granchio blu, in realtà, non si accontenta di divorare cozze e vongole negli allevamenti, ma risale anche i fiumi e i canali di acqua dolce, intasando gli impianti di irrigazione degli agricoltori.
A Goro, nel Ferrarese, alcuni produttori hanno dovuto chiamare i vigili del fuoco per liberare le tubature dai crostacei invasori.
La situazione è aggravata dal caldo e dal fermo pesca, che hanno favorito la riproduzione dei granchi blu senza predatori.
In questi giorni, però, un altro granchio si è preso la ribalta. Si tratta del granchio rosa, pescato al largo di Senigallia, che ha attirato l’attenzione del CNR di Ancona.
Al momento, diversamente da quanto accaduto con il granchio blu, non si può parlare di vera e propria “invasione” del granchio rosa.
Il nome scientifico è Charybdis Feriata, si muove solitamente nei fondali bassi delle coste dell’Indo-Pacifico tropicale. Si trova in Cina, Taiwan, Giappone, India, Africa orientale, Madagascar e in parti dell’Australia.
Il granchio rosa crocifisso di Senigallia
I primi avvistamenti del granchio rosa nei porti italiani risalgono al 2015 (Livorno) e al 2021 (Genova).
Ma come ha fatto il granchio rosa ad arrivare fino alle acque dell’Adriatico? Tramite le correnti marine o i carichi delle navi mercantili che spesso portano con sé specie aliene. Ovvero lo stesso sistema che ha permesso la proliferazione del granchio blu nei mari italiani.
L’innalzamento delle temperature dovuto al cambiamento climatico potrebbe favorire la diffusione della specie anche nel Mar Mediterraneo.
Per questo motivo, dopo il ritrovamento di Senigallia, è scattato subito l’allarme granchio rosa e sarà necessario tenere sotto controllo gli sviluppi della situazione.
Perché potrebbe diventare un serio concorrente per le specie autoctone, specie il pregiato gambero rosso o il granchietto viola.
Il granchio rosa: domande e risposte
Da dove viene il nome granchio rosa? Si tratta di una specie originaria di quali coste coste? Quindi non è autoctona del nostro mare? Quali sono gli effetti negativi del granchio rosa sull’ambiente, essendo un predatore?
E per quanto riguarda le domande gastronomiche: il granchio rosa è commestibile? Che gusto ha? Qual è il peso medio di un esemplare? Quanto costa al chilo il granchio rosa?
Proviamo a dare una risposta a queste curiosità tracciando le differenze principali tra granchio blu e granchio rosa.
Differenze tra granchio blu e granchio rosa
Granchio blu
Specie. Callinectes sapidus
Da dove arriva. Dalle coste atlantiche degli Stati Uniti, dove è una specie autoctona e ben integrata nell’ecosistema. Ma si trovano esemplari della specie invasiva, sia in mare che in acque dolci o salmastre, dalla Nuova Scozia fino all’Argentina.
Perché si chiama così? Il nome dipende dal colore sia delle chele che del ventre, che hanno toni blu. Il colore della parte restante del carapace è invece bruno-verdastro con nuance rosse.
Aspetto. Un granchio largo circa 25 cm che misura fino a 15 cm di lunghezza e può superare il chilo di peso. Anche se nei mari italiani se ne sono pescati di molto più grandi. Delle 10 zampe le due davanti hanno funzione di chela, le due posteriori funzione natatoria.
Il prezzo del granchio blu. Il prezzo al chilo del granchio blu oscilla tra i 5 e i 15 euro a seconda della pezzatura. Con 10 euro si mangiano 3/4 granchi blu alla griglia in un ristorante, stessa cifra per un piatto di pasta condita con salsa di granchi e pomodoro.
Come si cucina il granchio blu
Per i pescatori della costa orientale degli Stati Uniti i granchi blu sono molto redditizi dal punto di vista economico, molto meno In Italia, come abbiamo imparato a nostre spese.
Di solito vengono cotti al vapore interi, ma sono comuni anche i granchi blu saltati a pezzi oppure fritti.
In alternativa, per il sapore delicato paragonabile al sapore dei gamberi, può essere cucinato nelle zuppe o con la pasta. Interessante la ricetta gourmet del granchio blu di Alessandro Borghese. Volendo, si può variare il tema con la pizza al granchio blu di Gino Sorbillo.
Granchio rosa
Specie: Charybdis feriata
Da dove arriva. Dalle coste del Pacifico Indiano, ma è presente anche nelle acque di Cina, Taiwan e Giappone.
Perché si chiama così. Per il bel colore rosato tendente al marrone, più scuro negli esemplari femmine. È detto anche granchio crocifisso per il caratteristico disegno a forma di croce che ha al centro della corazza.
Il prezzo del granchio rosa. Non è ancora il momento del granchio rosa che va alla conquista delle pescherie italiane, e speriamo che non lo sia mai. Ma se dovesse essere così, e se l’invasione del nuovo crostaceo alieno dovesse replicare quella del granchio blu, allora aspettiamoci prezzi simili.
Come si cucina il granchio rosa
Nei mercati del pesce dei paesi asiatici i granchi rosa vengono di norma acquistati vivi. Le ricette più codificate, che appartengono alla cucina cinese, prevedono la cottura a vapore o la frittura del granchio rosa, con vino e zenzero grattugiato. Di consistenza compatta, che permette alla carne tenera di staccarsi bene dal guscio, il granchio ha un sapore leggermente dolce, simile a quello del granchio blu.
Ricetta con il granchio rosa
“Se non puoi batterlo, allora mangialo”, così gli italiani hanno cercato di reagire all’invasione del granchio blu predatore.
Speriamo di non dover lanciare lo stesso grido di battaglia per il granchio rosa, ovviamente.
Nel malaugurato caso, vuol dire che rispondendo alla domanda “Come si cucina il granchio rosa” ci saremo portati avanti col lavoro.
Trattandosi di una specie alloctona, vale a dire non originaria del posto in cui si trova, in questo caso l’Italia, sono poco diffuse le ricette provenienti dalla zona mediterranea.
Per ora, in attesa di ricette per cucinare il granchio rosa con la pasta, il riferimento quasi obbligatorio è la cucina cinese.
Granchio rosa al vapore con salsa di soia
Ingredienti
- 6-8 granchi rosa freschi
- 8-10 spicchi d’aglio
- 120 ml olio d’oliva
- 90 ml salsa di soia
Preparazione
Dopo aver scongelato i granchi, strofinali con una spazzola da cucina pulita sotto l’acqua corrente, quindi mettili, rovesciati, nel lavandino.
Solleva e sfila il filetto alla base del guscio inferiore poi capovolgi il granchio.
Tenendo premuti gli artigli con la mano di richiamo e afferra il guscio superiore del granchio con la mano principale. Tiralo verso l’alto. Procedi alla stesso modo con tutti i granchi privandoli, in pratica, dei gusci, che metterai da parte capovolti in modo che il contenuto sia liquido che carnoso rimangano all’interno.
Dal corpo, rimuovi le branchie, gli intestini bianchi e ondulati e le altre parti non commestibili.
Taglia ogni granchio in quattro parti, assicurandoti che una chela resti attaccata a ogni pezzo di granchio rosa.
Disponi i pezzi su una pirofila grande resistente al calore e i gusci su un altra pirofila. Versa un po’ d’acqua sulla base di una vaporiera a più ripiani e posizionala sulla fiamma alta.
Quando l’acqua bolle metti la pirofila nella vaporiera, copri con il coperchio e fai cuocere a fuoco vivace per 10-12 minuti. I granchi più grandi dovrebbero essere cotti al vapore per 15-20 minuti.
Come si prepara la salsa
Mentre i granchi cuociono a vapore, prepara la salsa.
Trita finemente l’aglio e versalo in un pentolino con l’olio. Metti il pentolino sulla fiamma medio-bassa e cuoci finché l’aglio non diventa dorato, senza farlo annerire, altrimenti avrà un sapore amaro.
Suddividi la salsa di soia in 4-6 ciotole individuali e versa l’olio in ogni piatto, assicurandoti di distribuire uniformemente l’aglio.
Servi i granchi al vapore con la salsa di immersione.