I ristoranti in Inghilterra riaprono dopo Pasqua ma solo con tavoli all’aperto
Ristoranti, pub e caffè della Gran Bretagna possono riaprire con il servizio all’aperto dal 12 aprile. Mentre per il servizio in sala bisognerà aspettare il 17 maggio.
Lo ha dichiarato il primo ministro britannico Boris Johnson in un discorso alla Camera dei Comuni. Aggiungendo la speranza che che queste date siano irreversibili, e che “la fine sia davvero in vista”.
Peraltro, le date previste andranno confermate una settimana prima, dopo aver considerato il procedere della pandemia.
Le premesse di questa decisione sono diverse. Il programma vaccinale continua con successo. I vaccini stanno riducendo sufficientemente il numero di persone che muoiono o sono ricoverate a causa del virus. I tassi di infezione non lasciano prevedere un aumento dei ricoveri, che metterebbe in crisi il servizio sanitario nazionale. E la valutazione dei rischi non è stata cambiata in modo sostanziale dalle nuove varianti.
I quattro step di Boris Johnson
Il piano del governo tory per i ristoranti della Gran Bretagna si articola in quattro step, come riporta Eater London.
Step 1
8 marzo – Riaprono le scuole; il servizio nei locali pubblici è limitato all’asporto e alla consegna; si può incontrare una persona esterna alla propria famiglia, ad esempio per un caffè (all’aperto)
29 marzo – Vacanze di Pasqua – Torna la “regola del sei” all’aperto (non sono consentiti raggruppamenti di più di 6 persine). Le persone non sono più obbligate per legge a rimanere a casa, ma rimarranno in vigore molte restrizioni.
Step 2
12 aprile – È consentito aprire i negozi non essenziali e gli spazi all’aperto, incluse le birreria all’aperto e le rivendite di alcolici da asporto. Nessun assembramento al chiuso, ma pub e ristoranti saranno aperti per il pranzo all’aperto secondo la “regola del sei”. Finisce anche il coprifuoco; i pub potranno tornare a servire alcolici senza l’obbligo di consumare un pasto.
Step 3
17 maggio – Ristoranti, caffè, pub e bar possono riaprire per il servizio all’interno del locale. Due famiglie potranno mescolarsi a tavola, con la “regola del sei” reintrodotta.
Step 4
21 giugno – Verranno rimossi “Tutti i limiti legali al contatto sociale”, con la riapertura di spettacoli teatrali e locali notturni.
Un piano preciso, dunque, ben scandito, con date e obiettivi, e controlli prima di procedere allo step successivo.
Le misure di supporto alle aziende della ristorazione, come il taglio dell’IVA, attualmente in vigore, scadono il 31 marzo. Il 3 marzo il cancelliere Rishi Sunak dovrebbe confermare la loro estensione, In questo modo si dovrebbe coprire il periodo in cui non potranno commerciare, o commerciare a un livello che garantisca una redditività.
Italia vs Inghilterra
Abbiamo già anticipato qui quello che ci si aspetta dal decreto Draghi sulla ristorazione. Vediamo punti di contatto e differenze con il piano di Boris Johnson.
• Anzitutto, il governo Johnson ha stabilito una mappa temporale ben precisa, di lungo termine, con step intermedi di controllo. Troppo facile il paragone negativo con l’Italia, anche se va detto che le condizioni sanitarie dei due Paesi sono diverse.
• Johnson ha eliminato le zone sanitarie in cui era diviso il Regno Unito. Si auspica che questo avvenga anche in Italia. Comunque, gli spostamenti fra le regioni saranno vietati fino al 27 marzo.
• In Italia, tuttavia, è probabile che la riapertura serale avvenga ancora per zone: il governo Draghi sta verificando questa possibilità. In Inghilterra, c’è una data precisa, e generalizzata.
• Anche l’Italia dovrebbe stabilire la regola secondo cui aperture e chiusure degli esercizi pubblici verranno annunciate almeno una settimana prima.
• I ristori dovrebbero essere immediati, come hanno richiesto le Regioni. Il governo ci sta lavorando. Il cancelliere inglese renderà pubbliche le decisioni del suo governo il 3 marzo.
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