Il bonus ristoranti è legge. Come avere il fondo ristorazione fino a 10000 €
Ieri il bonus ristoranti, anche noto come “fondo ristorazione”, inserito nel decreto Agosto, è diventato legge. La misura, che vale 600 milioni di euro nel 2020, prevede che i singoli beneficiari possano avvalersi di un contributo a fondo perduto. L’importo del contributo va da un minimo di mille a un massimo di 10 mila euro, al netto dell’Iva.
Voluto dal ministero delle Politiche Agricole, con il semaforo verde della Conferenza stato regioni, è uno dei più importanti decreti anti-Covid per il settore della ristorazione.
Sono stati resi noti i requisiti e le modalità di erogazione del contributo. Confermati i soggetti che possono accedere, ovvero ristoranti, mense, catering, agriturismi e alberghi (che esercitano l’attività di somministrazione di cibo).
Per accedere all’aiuto si dovrà dimostrare, presentando i documenti fiscali relativi, l’acquisto di prodotti agroalimentari italiani, anche Dop e Igp, oltre a quelli vitivinicoli.
Gli acquisti che rientrano nel provvedimento sono quelli effettuati dal 15 agosto 2020, e dovranno riguardare almeno tre prodotti appartenenti a categorie diverse. Il principale tra questi non potrà superare il 50% della spesa totale.
Per essere ancora più precisi, i prodotti devono rientrare in due specifiche categorie:
- Prodotti da vendita diretta;
- Prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito.
Cosa si deve fare per avere il bonus ristoranti
Ogni ristoratore è tenuto a presentare domanda attraverso il portale della ristorazione, sul sito di Poste Italiane, oppure presso gli sportelli fisici delle Poste.
Una volta verificato da Poste italiane che le domande soddisfano i requisiti richiesti, il Ministero delle politiche agricole autorizzerà Poste Italiane ad accreditare un anticipo del 90% rispetto al valore riconosciuto.
Successivamente, entro 15 giorni, l’operatore beneficiario del bonus ristoranti dovrà presentare a Poste Italiane, sempre usando il portale dedicato o recandosi presso gli sportelli, la quietanza di pagamento degli acquisti.
Questa operazione sbloccherà i bonifici a saldo del contributo concesso.