Il Pastificio Giustetto di Torino compie 110 anni senza Anna e Luigi
Il 2020, tragico per tanti aspetti, si è portato via anche Anna e Luigi Giustetto, per lunghi anni titolari dello storico Pastificio Giustetto, aperto nel 1911. Prima Luigi, a fine ottobre, a 93 anni, a fine dicembre Anna, a 89 anni.
Fratello e sorella, avevano lavorato nel Pastificio ininterrottamente per oltre settant’anni, fin dagli anni Quaranta. Avevano passato la mano al nipote Franco Rabezzana, titolare dell’Osteria Rabezzana, a pochi metri dal Pastificio Giustetto, solo a fine 2019.
“Il 2020 si è portato via anche i miei zii Luigi e Anna Giustetto, due mesi fa mio zio Luigi e solo due giorni fa la mia carissima zia Anna. Vorrei ricordarli così nel loro pastificio e ringraziarli ancora di tutto il lavoro che hanno fatto per portare avanti con grande professionalità e passione la tradizione del più antico pastificio di Torino.”
Questo l’annuncio del nipote, sulla pagina Facebook del Pastificio. Che, vuole il caso, celebra i suoi 110 anni proprio in questo 2021 che ha visto uscire definitivamente di scena i due vecchi titolari. Che hanno riempito di pasta fresca i piatti della Torino repubblicana, come il loro padre quelli della Torino dei Savoia.
Rabezzana ha ricordato gli zii anche sulla Gazzetta Torinese.
“Sono cresciuto nel pastificio e nell’enoteca accanto dei miei genitori. I miei zii mi hanno insegnato molto. Loro che hanno trascorso una vita insieme e quando hanno smesso di lavorare sono crollati. Mio zio è mancato il 31 ottobre, il 30 dicembre anche mia zia che non ha retto il dolore, così la sua salute è peggiorata pian piano.”
Il Pastificio Giustetto
Figli del fondatore Francesco Giustetto, classe 1887, Anna e Luigi avevano iniziato a impastare, nel retrobottega del Pastificio, fin da piccoli. Nel 1948 avevano preso in mano le sorti del locale.
La loro produzione? Anzitutto, la pasta fresca, agnolotti cappelletti plin (per chi non li conoscesse, qui trovate la ricetta dei plin). E poi ancora gnocchi, insalata russa, semolino, il prosciutto in gelatina con le uova e gli altri gelatinati, e tutte le specialità tipiche della gastronomia piemontese classica.
Gli agnolotti, agnolòt in piemontese, venduti rigorosamente a porzione, 12 a testa.
Aperto dapprima in via Nizza, il Pastificio Giustetto si era trasferito in seguito in via XX Settembre, zona più centrale, aprendovi un punto vendita con laboratorio. Qualche anno dopo, si spostò in via Santa Teresa al 15, e negli anni Sessanta al 19 della stessa via, all’angolo con via San Francesco d’Assisi.
Anna e Luigi verranno ricordati come due esponenti della Torino di una volta, quelli che facevano della qualità del prodotto e della gentilezza cortese un marchio di fabbrica. Anna continuava a frequentare il negozio fino a dicembre scorso.
“Era un negozio di altri tempi. Le persone che entravano non volevano soltanto comprare i cappelletti o gli agnolotti. Volevano fermarsi a chiacchierare con mia zia, farsi coccolare da lei, ascoltare i suoi ricordi, ma anche scambiarsi confidenze. Era un punto di incontro. Hanno voluto bene ai loro clienti, i loro clienti lo sapevano e ricambiavano. Sono stati due pastai felici e riconoscenti.”
Così li ricorda il nipote Franco Rabezzana, come riporta l’edizione torinese del Corriere della Sera.
Link: Torino Nightlife, Gazzetta Torinese, Corriere della Sera Torino]