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8 Febbraio 2020 Aggiornato il 8 Febbraio 2020 alle ore 12:24

Il Prosecco che esce dal rubinetto fa incavolare il consorzio

Da APM a ATM, il passo è breve: Invece che un distributore di denato contante, appunto in sigla ATM, si sono inventati l'APM, Automatic prosecco machine.
Il Prosecco che esce dal rubinetto fa incavolare il consorzio

Da APM a ATM, il passo è breve: Invece che un distributore di denato contante, appunto in sigla ATM, si sono inventati l’APM, Automatic prosecco machine.

Un erogatore di Prosecco che non sarà come la fontana da cui sgorga il vino a Siena per celebrare la vittoria del Palio o la mai dimenticata fontana del vino di Re Wine, ma ci siamo quasi.

L’idea della macchina che assomiglia a un bancomat ma è di colore giallo sgargiante è di una catena di enoteche londinesi che hanno attivato la macchina nel punto vendita di  Glouchester Street vicino Victoria Station a Londra.

Eh già, per provare l’ebrezza dell’erogazione automatica dovrete andare nella capitale britannica da Vagabond Wines.

L’erogatore automatico di Prosecco permette l’acquisto di un solo calice per volta in ossequio alla politica del bere moderato.

La cosa è piaciuta ai Londinesi a quanto pare, ma molto meno al consorzio di tutela del Prosecco che, dopo la paura della Brexit e la corsa all’acquisto che ha spinto in alto i consumi, ha puntato l’indice sull’aggeggio automatico come riporta l’Ansa.

Per il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, l’installazione di un “bancomat” di Prosecco alla spina nel centro di Londra rappresenta “una frode nei confronti dei consumatori inglesi, oltre che un serio danno di immagine per la nostra denominazione”.

“La prima segnalazione alle autorità inglesi, operata dai nostri uffici – aggiunge Zanette – risale a metà della scorsa settimana, non appena il Consorzio ha avuto evidenza della cosa e si è attivato con i propri legali, al fine di contestare l’illegittimo riferimento alla denominazione Prosecco apparso sul distributore londinese”.

Il Consorzio sottolinea anche che saranno intraprese iniziative opportune “contro chiunque, in Italia e all’estero, continuerà a somministrare del vino alla spina vendendolo come Prosecco, cosa non ammessa in alcun modo dal disciplinare vigente”.

Argomenti:
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