Intossicazione al ristorante: cos’è successo davvero a Gubbio?
Intossicazione alimentare “apocalittica” al ristorante Federico da Montefeltro di Gubbio.
Per tutta la giornata di ieri si sono succedute notizie confuse sull’accaduto.
Notizie vere? Verosimili? Esagerate? False? Leggende metropolitane ingigantite fino a diventare surreali?
Proviamo a fare chiarezza sull’intossicazione nel ristorante di Gubbio tramite le parole di Massimiliano Casoli.
Intossicazione a Gubbio: facciamo chiarezza
Il titolare del ristorante Federico da Montefeltro di Gubbio è netto nel dire che le notizie sull’intossicazione sono false. “False, false – ripete più volte, perché non c’è stata nessuna intossicazione”.
Che la notizia dell’intossicazione risulti falsa o meno, per capire cos’è successo davvero nel ristorante di Gubbio, è bene riassumere i fatti. Compresi –ci scuserete– i frequenti particolari splatter.
Nella prima mattinata di ieri inizia a circolare la notizia dei clienti di un ristorante di Gubbio colpiti da violenti episodi di dissenteria causati, come successo in altri casi, dall’ingestione di pesce crudo.
La fonte della notizia è ignota. Vengono menzionate alcune foto (che però non riguardano il ristorante) e, soprattutto, dei messaggi vocali su WhatsApp, la cui attendibilità non è provata.
I messaggi vocali su WhatsApp
Cosa viene detto nei vocali?
Si cita un gruppo di pesca sportiva che, poche ore dopo aver pescato del tonno, avrebbe chiesto al titolare di un ristorante di servirlo ai tavoli.
La versione degli audio di WhatsApp, che qualcuno potrebbe aver inventato per avvalorare la teoria della leggenda metropolitana, racconta di una cinquantina di persone colpite da una violenta intossicazione alimentare a Gubbio. Il ristorante citato è proprio il Federico da Montefeltro.
È a questo punto che la storia si arricchisce dei famigerati particolari splatter che, se ritenete, potete evitare saltando al prossimo paragrafo.
Chi invece è meno impressionabile, sappia che nei messaggi vocali pubblicati su WhatsApp a tema intossicazione in un ristorante di Gubbio, si racconta di persone che avrebbero “defecato nei corridoi del ristorante o per strada, dopo essere usciti correndo”.
Ci sarebbe stato anche chi, per la concitazione del momento e in evidente stato alterato, avrebbe “provocato incidenti”.
In uno dei vocali si sente dire: “Conosci l’associazione di Gubbio che va a pesca di tonno? Hanno pranzato e dopo hanno avuto la dissenteria”.
La surreale intossicazione nel ristorante di Gubbio
Ogni messaggio audio che appare su WhatsApp arricchisce la leggenda metropolitana di particolari paradossali. “Un tizio, ubriaco perché aveva bevuto di tutto, ha rovinato 3 macchine, e quando sono arrivati i carabinieri aveva tutte le feci sul sedile”.
Il racconto assume toni apocalittici: “Il ristorante aveva due bagni, gli altri hanno iniziato a girare tutti i locali del centro di Gubbio”.
Infine si sente la voce dire: “uno che non trovava il bagno ha preso la macchina per andare a casa ma era ubriaco e si è ribaltato con l’auto”.
Al netto delle vicende surreali raccontate nei vocali di WhatsApp sull’intossicazione che sarebbe avvenuta nel ristorante di Gubbio, con il passare delle ore l’ipotesi che si trattasse di una bufala si è rafforzata.
La ASL Umbria 1 ha fatto sapere di non avere casi di intossicazione alimentare da segnalare. Nessuna conferma nemmeno su eventuali ispezioni avvenute nel ristorante di Gubbio.
Il titolare Massimo Casoli ha svelato l’arcano parlando con il Corriere.
L’episodio è avvenuto, in effetti, ma oltre a risalire al 2 ottobre scorso, è stato trasformato e ingigantito diventando un’ caso indimenticabile di leggenda metropolitana.
Quella sera il 118 è intervenuto per soccorrere due clienti che hanno avuto un problema di abbassamento della pressione.
Il ristorante di Gubbio non è stato interessato da nessun caso di intossicazione alimentare, e nessun alimento somministrato dallo staff ha creato problemi per come è stato preparato o cotto.
A tutela della sua immagine e di quella del ristorante di Gubbio, Casoli ha detto di essersi “mosso legalmente” contro chi ha diffuso la falsa notizia dell’intossicazione.
Ma da ieri riceve frequenti telefonate di buontemponi che prima prenotano e poi disdicono.
Vogliono sapere se il ristorante serve pesce crudo.