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6 Febbraio 2021 Aggiornato il 6 Febbraio 2021 alle ore 12:19

Just Eat, rider al lavoro come dipendenti per la piattaforma del delivery

Just Eat: i rider al lavoro come dipendenti per la piattaforma del delivery che in Italia consegna a domicilio il cibo di 17.000 ristoranti
Just Eat, rider al lavoro come dipendenti per la piattaforma del delivery

Just Eat, la multinazionale britannica del delivery nata in Danimarca nel 2001, specializzata in consegne a domicilio, si è detta disposta ad assumere entro l’anno i suoi 3 mila rider italiani.

L’assunzione come lavoratori dipendenti significa per i fattorini il passaggio dal cottimo al salario orario.

Just Eat: cosa prevede il contratto di assunzione dei rider

Delivery

Pagamento di ferie, straordinari, maternità/paternità, malattia, indennità per il lavoro di notte e festivo, assicurazione, previdenza, formazione.

E soprattutto una vera paga: 7,5 euro lordi all’ora, oltre a un bonus vincolato alle consegne.

Un bel passo in avanti dalla sola forma di retribuzione concessa finora, il pagamento alla consegna, che per 50 rider di Monza inizierà a Marzo.

Seguirà, secondo quanto comunicato alla stampa da Just Eat, l’inquadramento di 1.000 fattorini in altre località del nord, per arrivare alla copertura di tutte le 23 città servite dal gigante del delivery, entro la fine del 2021.

Il contratto è ispirato al “modello Scoober“, utilizzato da Just Eat in oltre dieci Paesi e quasi 150 città internazionali per regolarizzare il rapporto di lavoro con 20.000 rider.

Just Eat: il progetto hub

Just eat hub

Ci sono (finalmente) altre buone notizie per i rider della piattaforma, la prima a operare in Italia, arrivata a servire nel nostro Paese 17 mila ristoranti e oltre 2 milioni di clienti.

Nello stesso periodo, la multinazionale del delivery metterà a disposizione dei propri fattorini una serie di hub nei centri delle più grandi città italiane.

Per hub vanno intesi piccoli centri logistici che permetteranno ai rider di impiegare scooter o biciclette elettriche –mezzi comunque sostenibili– di proprietà della stessa Just Eat. L’operazione hub prenderà il via in aprile e riguarderà queste città: Napoli, Roma, Milano, Torino e Bologna.

Il contratto per i rider prevede tre possibilità di orario:

  1. Tempo pieno, ovvero 40 ore
  2. Part-time, che può cambiare a seconda della città e dei volumi
  3. A chiamata.

Just Eat: la posizione dei sindacati

Just eat delivery

I 7,5 euro lordi a prescindere dalle consegne fatte non sono molti. I sindacati sono solo parzialmente soddisfatti, e chiedono che venga applicato il contratto della logistica, con un compenso di 12 euro lordi all’ora, non di 7,5 euro.

È vero, dopo ingiustificabili tentennamenti, Just Eat sta dimostrando che si può stare sul mercato con un atteggiamento diverso nei confronti dei fattorini. Non esistono soltanto abbassamento dei costi e flessibilità. Eppure i sindacati pensano che la trattativa con la piattaforma di consegne a domicilio sia ancora tutta da fare.

Senza nascondere l’ottimismo, alla luce della proposta di un contratto che mescola si tutele per i rider che flessibilità.

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