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18 Agosto 2024 Aggiornato il 20 Agosto 2024 alle ore 23:53

La Fila, la migliore pizzeria del mondo ha più fila: è la guerra della pizza

La migliore pizzeria si riconosce dalla lunghezza della fila all'ingresso: se c'è gente in fila vuol dire che vale la pena farla e aspettare
La Fila, la migliore pizzeria del mondo ha più fila: è la guerra della pizza

“Non è possibile che nemmeno il mio secondo piccione viaggiatore non sia arrivato a destinazione”, esclamò rassegnata Zenobia da Casazeus.

“Orsù mia cara, levati questo peso dal cuore e dimmi dove era diretto il tuo piccione viaggiatore”, incalzò dolcemente Rolls Oil mentre giudiziosamente ungeva la 15ma teglia per la sua famosa pizza pulled pork.

“Ma vedrai che tornerà alla base presto se non trova la meta”, si affrettò a rispondere Hunicorn mentre con il calzare cercava di far sparire sotto il tappeto un ciuffo di piume. Di piccione viaggiatore.

“Non so, il territorio è difficile e la pizzeria è conosciuta nel contado come la Tana delle tigri”, rispose preoccupata Zenobia. Già si malediceva per aver lanciato 5 piccioni ad altrettanti pizzaioli. Quelli che si sarebbero sfidati per salire sul trono della Pizzeria più Felix. Il tempo era ancora lontano. Dovevano attendere che Dionisio finisse di assaggiare il nettare novello ma a tutti e 5 voleva dare la buona novella. E solleticare il suo ego critico con qualche domanda.

Il piccione viaggiatore nella tana delle tigri

“Ma sei impazzita a mandare un piccione viaggiatore dal Malus Puer? Lo sai che Masuccio Casertano – perché così si chiama – non attende altro che un’ispirazione divina per fare un topping? Vedrai che il tuo piccino Casimiro sarà diventato il fondo di un sugo”. A Rolls Oil a momenti si capovolgeva l’orcio di olio da olive denocciolate per la concitazione.

Zenobia fece gli occhi di brace. “Si considera il Primo quando ci sono altri Primi in questo mondo di ex aequo che non fa più distinzione tra Primo e Secondo, tra Quinto e Sesto e per me può fare quello che vuole. Che risponda o non risponda fa lo stesso. Ma se ha trasformato Casimiro in sugo giuro che vado con una botte di miele bollente e lo preparo per lo spiedo. Gli ammorbidisco le ossa, altro che”.

“Non ti dannare, mia illustre sovrana delle terre che si stendono ai lati dell’Asse di Mezzo e con tante pizzerie che celebrano i tuoi scritti con i loro deferenti omaggi”, annunciò Amores preoccupato dal non aver trovato la rima giusta.

“Ma guarda che Malus Puer ha già fatto un’intervista e poiché è esclusivo non ne farà un’altra. Non ha voluto fare nemmeno un ritratto a due nello specchio con me”, sillabò Amicus. Che a momenti gli andava di traverso l’altro biscotto con le gocce di ambrosia di cui era ghiotto mentre sventolava un papiro. “È arrivato proprio ora con il messaggero blu”.

Dolce come il miele delle vespe

“Intervista o non intervista, io vado a scaldare il miele nella botte e mi porto un paio di spiedi. E che Hera mi protegga”, si infuriò Zenobia.

“Ma cosa dice in questa intervista?”, chiese lo Scriba che aveva voglia di pennellare i papiri bianchi davanti a lui.

“Che bisogna andare nella pizzeria con più fila perché se si mettono in fila un buon motivo ci sarà”, rispose Rolls Oil che aveva sottratto il papiro impiastricciato di ambrosia per leggere velocemente.

Chi si mette in fila

le pecore in fila come nella migliore pizzeria

“Mi sembra giusta questa osservazione”, fece Zenobia. “Anche le pecore si mettono in fila per farsi tosare quando fa caldo”.

“E i tonni entrano in fila nella rete”, citò Amicus mentre si leccava le dita ricoperte di ambrosia e granella. “Sì ma quelli poi finiscono negli orci con l’olio di Rolls Oil e non mi sembra il paragone migliore”, osservò Cuprum.

“Se per questo c’è anche fila di carri per andare al mare”, ribattè Hunicorn che aveva appena finito di lucidare le ruote del suo carro. “Non finiscono sott’olio ma nemmeno mi sembra un ottimo esempio di fila”, rise Cuprum.

“Diciamo che non troviamo paragone migliore, ma la domanda è: qual è la pizzeria con più fila dove andreste senza tema di sbagliare o voi che siete sommi giudici della Pizza di Terra Felix?”, chiese lo Scriba pronto ad annotare sul papiro che aveva già il titolo. La migliore pizzeria del mondo è quella con più fila.

“Non ce ne sono molte”, fece Hunicorn che aveva stabilito le sfide sulla base dei risultati dei 1.000 assaggi nelle 50 migliori pizzerie della Terra di Mezzo. “Sto guardando se nelle note c’è questo particolare”, fece di rimando Rolls Oil, la temuta tenutaria dei numeri e delle biglie, “ma no, questo proprio non l’avevamo considerato nei punteggi delle migliori pizze”.

“Il triangolo no, non l’avevo considerato”, prese a canticchiare Cuprum per prendere in giro Rolls Oil che stava spargendo sul pavimento i mille fogli incolonnati alla ricerca di una nota.

La Fila è la migliore pizzeria del mondo perché ha più fila

la fila alla pizzeria è anche il fiordilatte che fila e non fonde
Se fila vuol dire che è buona la pizzeria o buono il fiordilatte

“Orsù, uscite la pizzeria con più fila e quindi migliore del mondo!”, esortò lo Scriba.

1. “Achille Pizzaveloce”, fece Amicus.

2. “Alessandro Magno”, rintuzzo Rolls Oil.

3. “Tartagliano da Puteoli”, minacciò Amores.

4. “Nonnenzus”, fece Demetra Salernitana.

5. “E i Fratellus!”

6. “Salis”, si irrigidì Cuprum”

6. “Al limite Legionello”

8. “O Pupottus”.

9. “Non ci siete: il più filoso di tutti è Morzicus”, Zenobia dardeggiò tutti i convenuti con gli occhi.

10. “E scusate, ma il Malum Puer aka Masuccio Casertano? Non lo considerate? Poi dite che non risponde alle domande!”, esclamò lo Scriba.

“Eppure da lui solo perle di saggezza”, disse guardando il papiro srotolato. “Pensate, per lui la pizza margherita non può costare 4 sesterzi, ma almeno 7-8 sesterzi per essere di buona qualità ed è comunque un prezzo simbolico. Altrimenti mi pare di capire dovrebbe costare 10-11 sesterzi. O forse ne fa poche”.

“O forse non la fa tanto bene da stare in alto nella classifica delle migliori pizze margherita della Contea della Torre Erta e men che meno in quella della Terra Felix“, ribattè Zenobia mentre afferrava l’elmo. “Orsù miei prodi guerrieri che stasera ritorniamo a casa con Casimiro o con lo spiedo pronto a girare con il miele. Tertium non datur”.

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