Sappiamo che “Burger King” e “ristorante stellato” non hanno diritto di cittadinanza nella stessa frase. Così aveva scritto nella petizione Kevin Derycke, CEO della divisione belga di Burger King.
\n\n\n\nPer poi aggiungere. “Niente posate d’argento, tovaglie di raso e parcheggiatore, gli ispettori saranno serviti con un vassoio, dovranno mangiare con le mani e pulirsi con tovaglioli di carta”.
\n\n\n\n“Chi ha detto che abbiamo bisogno di posate d’argento?”. Iniziava in modo puntuto la risposta dei responsabili della Guida Michelin, che, era sembrato ai più, prendevano le distanze dalla stravagante richiesta.
\n\n\n\nAppresa la notizia degli ispettori subito spediti in Belgio e Lussemburgo per recensire il nuovo panino, il sospetto di un mega trappolone pubblicitario è concreto. Non è che tutta questa manfrina è servita solo a preparare il terreno per la prima prima volta di Burger King sulla Guida Michelin?
\n\n\n\nA pensar male si fa peccato… terminate voi l’adagio.
\n","description":"La Guida Michelin ha mandato i suoi ispettori da Burger King in Belgio e Lussemburgo per provare il nuovo hamburger della catena di fast food"}]}Noi qui vi abbiamo detto che Burger King esige una stella dalla Guida Michelin per il nuovo panino Master Angus con nordica puntualità, precisando che a pretendere la stella è la divisione belga della popolare catena di fast food.
Abbiamo anche riferito la replica dell’autorevole “Rossa” francese. Vagamente marzulliana nel rispondere ai tipi di Burger King di chiedersi se il nuovo panino ha i requisiti per la stella. E di rispondersi da soli.
Come dire: cosa c’entrano i basici hamburger da multinazionale del panino Usa con la creatività e la raffinatezza dei piatti stellati?
Ai più era sembrato un fiero rifiuto per rispedire al mittente una richiesta irricevibile, con la classica puzza sotto il naso dei francesi.
Sbagliato. Perché oggi, da fonte Michelin, arriva la notizia di due ispettori della più famosa guida gastronomica del pianeta. Che hanno visitato un punto vendita Burger King a testa. Il primo in Lussemburgo, l’altro in Belgio, per verificare se la catena di fast food merita davvero una delle ambite stelle.
Entrambi gli ispettori hanno ordinato un pasto completo, incluso ovviamente l’hamburger Master Angus, restando rigorosamente anonimi –assicurano dalla Michelin– per evitare un trattamento preferenziale da parte del personale.
È seguita poi la stesura di una vera recensione sulla base dei cinque classici criteri adottati dalla Guida Michelin. Qualità dei prodotti, padronanza delle tecniche di cucina, armonia dei sapori, personalità dello chef, regolarità nel servizio.
I due ispettori si incontreranno per discutere l’esito delle rispettive visite e decidere se assegnare l’agognata stella a Burger King. Ma la catena di fast food dovrà aspettare fino al 1 novembre, giorno di presentazione della prossima guida Michelin per Belgio e Lussemburgo, per conoscere l’esito della visita.
Da parte sua, Burger King, si era spinta a lanciare il mese scorso una petizione su Change.org. Richiedendo appunto la stella Michelin per il nuovo hamburger Master Angus.
Sappiamo che “Burger King” e “ristorante stellato” non hanno diritto di cittadinanza nella stessa frase. Così aveva scritto nella petizione Kevin Derycke, CEO della divisione belga di Burger King.
Per poi aggiungere. “Niente posate d’argento, tovaglie di raso e parcheggiatore, gli ispettori saranno serviti con un vassoio, dovranno mangiare con le mani e pulirsi con tovaglioli di carta”.
“Chi ha detto che abbiamo bisogno di posate d’argento?”. Iniziava in modo puntuto la risposta dei responsabili della Guida Michelin, che, era sembrato ai più, prendevano le distanze dalla stravagante richiesta.
Appresa la notizia degli ispettori subito spediti in Belgio e Lussemburgo per recensire il nuovo panino, il sospetto di un mega trappolone pubblicitario è concreto. Non è che tutta questa manfrina è servita solo a preparare il terreno per la prima prima volta di Burger King sulla Guida Michelin?
A pensar male si fa peccato… terminate voi l’adagio.