La Palapa: le ragioni del ristorante di Roma che non vuole cani e bambini
Ci risiamo: c’è un ristorante a Roma, La Palapa, nel quartiere Prati, che vieta l’ingresso a cani e bambini perché “Rovinano l’atmosfera”.
Come sempre in questi casi, complici i social, si è subito formato un doppio schieramento.
Da una parte i genitori, indignati per il divieto e per l’accostamento irrispettoso tra bambini e animali.
La Palapa è una Osteria di mare a Roma ma con “formula londinese”
Dall’altra Vittorio Esposito, direttore del ristorante bistrot, aperto da meno di un anno –investimento coraggioso durante la pandemia– in via Fabio Massimo.
Nella pagina Facebook, La Palapa, insegna che riecheggia L’Isola dei Famosi e non stonerebbe su una palafitta di qualche mare esotico, si autodefinisce “Osteria di mare”.
Aggiungendo: “La Palapa bakery&fish di Roma sarà aperto tutto il giorno con una formula assolutamente innovativa, londinese”. Una specie di sintesi delle tendenze intercettate dal gestore nelle sue esperienze all’estero.
Sarà pure londinese come formula ma, evidentemente, assimila gli infanti ai cani.
In una intervista al Corriere, Esposito non si pente della scelta ritenuta dai genitori della zona socialmente scorretta, anzi la rivendica petto in fuori.
“I clienti vengono qui per pranzi d’affari e cene eleganti, i bambini e gli animali rovinano l’atmosfera. Abbiamo musica alta e nei tavoli esterni si fuma”.
La Palapa di Roma non è un ristorante per famiglie
In effetti, anche lo sguardo più furtivo coglie una certa distanza tra l’ambiente de La Palapa e un ristorante per famiglie.
- All’esterno, i due giganteschi dehors abbelliti da fiori variopinti e rigorosamente finti, sono attrezzati per ricevere schiere di avventori ma vietati ai minori di 14 anni.
- Ancora di più all’interno, dominato da raffinate poltroncine in velluto, vetrine piene di bottiglie pregiate e banconi per la vendita di pesci e carni.
Il gestore de La Palapa ha un suo sistema per far desistere le mamme che si presentano con passeggino al seguito o i padroni dei cani –spesso più di uno. Non rende esplicito che l’ingresso è vietato ma, alla richiesta di un tavolo, risponde che il ristorante è pieno.
Di diverso avviso i genitori che affermano di essere stati respinti. Alcune famiglie sarebbero state cacciate dai tavoli del dehors dove avevano preso posto, una volta acquistato da mangiare all’interno del locale.
Esposito conferma, ma l’aut aut de La Palapa di Roma sarebbe dipeso da “episodi spiacevoli”. Che poi chiarisce meglio:
“I bambini, che correvano dappertutto, hanno rotto un lampadario e un vetro. Un altro bambino, nel totale disinteresse dei genitori, è caduto sbattendo la testa su un tavolino. Mi volevano perfino denunciare”.
Non è andata meglio con in cani. È ancora il gestore del ristorante a parlare: “Abbaiano e sporcano. Hanno anche litigato come fossero su un ring”.
Mentre sulla vicenda non si esclude il lieto fine, visto che uno dei due dehors de La Palapa di Roma verrà probabilmente riservato alle famiglie con animali al seguito, è il caso di dare un’occhiata a cosa dice la legge in questi casi.
Ristoranti: si può vietare l’ingresso ai cani? Dice la legge
Dipende dal gestore del ristorante. Chi ha la responsabilità di un locale aperto al pubblico, che resta pur sempre una proprietà privata, può vietare l’ingresso degli animali.
Caso in cui è obbligato a esporre un cartello all’entrata del ristorante. Un avviso esplicito e visibile che le bestie non sono ammesse.
Tuttavia, alcuni regolamenti comunali prevedono che il diritto di proibire l’ingresso agli animali, sia vincolato alla richiesta di un’autorizzazione da parte del titolare del ristorante al Comune di appartenenza. I proprietari di cani potrebbero dunque informarsi sull’esistenza di questa possibilità.
Invece, nel caso i cani vengano accettati, Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e Ministero della Salute hanno concordato l’obbligo di museruola e guinzaglio.
Infine, quando si trovano nei bar e nei ristoranti, gli animali non possono entrare in contatto gli alimenti. Vietato dunque l’ingresso nelle cucine e negli ambienti in cui il cibo viene preparato e manipolato.
Cani, bambini e divieti al ristorante: una lunga storia
Il caso de La Palapa di Roma non è certo il primo del genere. La difficile convivenza tra ristoranti e famiglie amanti dei cani fa discutere da sempre.
In Germania ci sono intere catene di caffè e hotel vietate ai bambini. Come del resto in Spagna. Il raffinato tour operator inglese,Thomas Cook, fallito di recente a causa della pandemia, volava per le isole europee solo con gli adulti.
Ma la bambiofobia colpisce soprattutto i ristoranti. Dalle pizzerie ai più esclusivi stellati. E secondo molti dei loro clienti questi divieti sono segnali di civiltà, anche se mettono sullo stesso piano bambini animali e telefonini accesi.
Insomma, l’obiettivo di rendere i ristoranti luoghi asettici, veri angoli di paradiso per restare in tema La Palapa di Roma, sarà anche legittimo.
Ma non stiamo forse esagerando?