La pizza surgelata iSalvo da finire a casa non convince del tutto
La sfida di rendere artigianale una pizza surgelata è l’obiettivo de iSalvo, sottotitolo La pizz(eri)a surgelata.
Artefici dell’idea, Girolamo Salvo, nipote di chi è cresciuto come jolly nella pizzeria “Gorizia” (al Vomero) degli zii; Luigi Salvo, il figlio, e Pina Esposito, la mamma e custode della cucina classica partenopea.
L’impasto, realizzato con un blend di farine ad hoc, si ispira alla tradizione campana. È solo modificato nel tentativo di rendere il disco idoneo al particolare processo di lavorazione.
Ventiquattro ore di lievitazione a temperatura ambiente, nessun grasso e una idratazione di circa il 60%. Sono i capisaldi di questa pizza cotta in forno a legna e successivamente abbattuta.
L’idea, è ripensare le modalità di consumo di un prodotto che, nella categoria del “pronto da cuocere”, fatica a vincere la ritrosia degli acquirenti. Dall’inguaribile amante della pizza a domicilio, al sostenitore della pizza solo in pizzeria, tutti si sono imbattuti in un lievitato gelo di dubbia piacevolezza. Con anche le dovute eccezioni in Italia come all’estero.
Il packaging, minimalista, descrive le modalità di rigenero. Tra forno a microonde, padella ed il forno elettrico di casa, scegliamo quest’ultimo.
Gusti ordinati, la classica Margherita e la sempreverde salsiccia e friarielli.
In pochi minuti, si sforna una pizza che ricorda sin dall’aspetto la mano campana dell’artefice.
Com’è la pizza surgelata
All’olfatto, si avverte la verve aromatica delle materie prime impiegate, che però tende a coprire quella di un impasto pensato volutamente “di carattere”.
Al taglio, l’iniziale resistenza della lama imputabile all’inevitabile rigenero, si fa più marcata in prossimità del cornicione. Quest’ultimo, a tratti, risulta carico di mollica ed umido.
Analogamente, il primo morso, corto e netto, diventa più impegnativo laddove incontra la consistenza eccessiva del bordo.
Una volta intiepidita sono più evidenti i nei di una cottura in origine non ottimale per il tipo di lavorazione cui la pizza è stata sottoposta. L’umidità residua rende infatti laboriosa la masticazione.
Complessivamente ben bilanciato il binomio impasto-condimento. Il boccone ha una corretta sapidità. Ma il finale è un po’ compromesso dalle sbavature di lavorazione e da un impasto che ci si attendeva più “deciso” nel gusto..
Va tuttavia apprezzato l’impegno di chi sta provando a “mettere in discussione” canoni e cliché, ricercando nuove formule di consumo della pizza.
I prezzi delle pizze variano dai 5 agli 8 €.
iSalvo. Contrada Patacca, 6. Ercolano (NA). Tel. +393397555093