La Sardegna? Per il Gambero Rosso è l’isola che non c’è
Requisito minimo per scrivere in una rivista che stabilisce quali sono le migliori trattorie italiane, come ha fatto il Gambero Rosso? Conoscere la geografia, o almeno ricordarsi della Sardegna. Non stiamo parlando dell’isola che non c’è.
Invece, aprendo il numero di luglio del Gambero Rosso scopriamo una mappa dell’Italia, utilizzata dalla rivista per segnalare le migliori trattorie di ogni regione, dove la Sardegna non è contemplata.
Sarà andata alla deriva o forse il Gambero Rosso ha compiuto la bizzarra scelta per dirci che in Sardegna non esistono trattorie all’altezza?
Se è così, lo dicano apertamente ai sardi: se ne faranno una ragione. In fondo possono usare armi diverse dalle trattorie nella battaglia dei menu.
Ma allora come spiegare nello stesso numero della rivista, poche pagine più avanti, una nuova mappa italiana dedicata ai locali di pregio che si sono riciclati in tempi di COVID-19 con il servizio all’aperto?
Non è possibile: manca la Sardegna! Inesorabilmente staccata dal cordone ombelicale che la lega allo Stivale. O forse affondata per sempre nel Mediterraneo.
”Ma allora ditelo”, si lamenta il quotidiano La Nuova Sardegna. A questo punto è lecito chiedersi: la Sardegna esiste davvero?
La Nuova Sardegna ha chiesto conto dell’accaduto a Stefano Polacchi, caporedattore del Gambero Rosso. Questa la sua spiegazione:
“Forse avremmo potuto trovare un’altra soluzione, ma non sapevamo proprio dove mettere le indicazioni relative a ciascuna delle trattorie e dei locali citati negli articoli se non nel Tirreno. A quel punto approfittando del fatto che non si parlava di strutture sarde, siamo stati costretti a utilizzare lo spazio dell’isola. Ce ne scusiamo con gli amici sardi, faremo un errata corrige nel prossimo numero”.
Ai sardi resta una consolazione. Modesta, certo, ma pur sempre una consolazione: “C’è chi sta peggio: nelle raffigurazioni grafiche per Elba, Capraia, Ischia e Tremiti rimediare un calcio dallo Stivale è la norma”.