La Scialuppa da Salvatore: cosa offre il ristorante di pesce a Fregene
Fuggire dal centro di Roma per raggiungere il suo mare, a Fregene, e mangiare al ristorante La Scialuppa da Salvatore. Il luogo adatto per ripararsi dalla canicola estiva.
La storia di questo ristorante, all’interno dell’omonimo stabilimento, inizia nel 1956 quando venne fondato da Salvatore Mandulli. Oggi sicuramente sono cambiate molte cose, dalla ricettività alla cucina. Che propone pesce locale e qualche spunto di fine dining.
Il giovane chef Fabio di Vilio è il classico esempio di come la vita può essere stravolta. Nasce come ingegnere per poi cambiare rotta e dirigersi verso i fornelli.
“Il mio percorso nasce qui, dove nulla è lasciato al caso, dove tutto è amato, e dove ogni singolo angolo ha la sua storia. Non posso che ringraziare chi mi ha dato fiducia. Amore, passione, tradizione ed innovazione. Ogni singolo prodotto è frutto di una selezione e di una ricerca. Amiamo ciò che facciamo, e facciamo del nostro meglio per farvi arrivare questa emozione, con la voglia di essere sempre migliori per voi”. Così Fabio Di Vilio ha spiegato la sua filosofia di cucina alla presentazione stampa.
Fabio incarna la figura del giovane cuoco tatuato, professionista e dinamico. Qualche mese fa ha concluso uno stage da Tordomatto, ristorante Stella Michelin di Roma, a testimonianza della continua voglia di migliorare.
Qui potete cenare con i piedi nella sabbia o nella veranda che regala con la grande vetrata uno scorcio sul mare.
Per me non si può vivere senza antipasti e qui è il posto giusto per gli amanti di lunghe sfilze fra crudi e cotti.
Gli antipasti alla Scialuppa da Salvatore
Ad imbandire la tavola è la ricciola cruda con aglio nero, salsa al prezzemolo e scalogno caramellato (16 €). Un piccolo morso pregno di mare e sapidità smorzata dalla dolcezza pungente dello scalogno caramellato. Il piccolo spicchio di aglio nero fa esplodere un sapore di liquirizia unico che rende ancora più divertente l’assaggio.
Sempre rimanendo in tema crudi, anche se nel menu della Scialuppa da Salvatore il piatto è riportato fra i caldi, c’è ‘na scarpetta de zuppa (19 €). Potremmo definirlo un piatto tiepido, una piccola tartare di pesce misto da zuppa che viene messo sotto sale e affumicato per 15 giorni. È servito su un battuto di gambero rosso e lime, crostino di pane dorato e glassa di brodo di pesce. Anima e mente in bilico su ingredienti che giocano fra numeri e sapore. Ne esce fuori un piatto da divorare fino a una suntuosa e densa scarpetta sul finale.
La salsiccia di ombrina con friggitelli e salsa di peperone rosso (18 €). All’apparenza un piatto di terra che invece ti porta in riva al mare. L’insaccato è morbido e si oppone al sapore lievemente amarognolo dei friggitelli. Il tutto viene stemperato dalla grassezza della salsa di peperone rosso. Un trittico che assomiglia molto a una versione gourmet di un hot-dog da stadio.
A chiudere la tranche degli antipasti della Scialuppa da Salvatore è lo sgombro con giardiniera e lampascioni (18 €). In realtà è un secondo ma, rivisto in dimensioni ridotte, diventa un perfetto apripista ai successivi carboidrati. La pelle del pesce è caramellata per rendere l’assaggio ancora più audace. Tutto è centrato su contrasti fra dolce, sapido e acetico.
Il primo piatto
C’è chi dice che un ristorante possa lavorare solo con i fuori menu, capisaldi della carta a parte si intende, e più che altrove la cucina di mare è centrata su questa filosofia. Il primo che ho scelto alla Scialuppa da Salvatore, una linguina con caciucco di tracina, latte di cocco e lemon grass (16 €), rientra nelle offerte extra del giorno. Morbide e setose con il carpaccio di tracina che riempie il morso. I formati di pasta dalla calamarata agli scialatielli spesso sono fatti in casa.
Equilibrio, pulizia e cromatismi sono i tre aggettivi che descrivono meglio la cucina di Fabio, e i secondi ne sono piena espressione.
I secondi di pesce
Iniziando dal palombo alla mugnaia, carciofo fermentato e lemon curd (24 €). Burro, burro e ancora burro, ma non vi spaventate perché il morso è sì grasso ma veramente unico. Grazie allo spunto di freschezza apportato dal carciofo e dal lemon grass si percepisce il sapore di mare.
In successione ecco la ricciola servita con pelle croccante di faraona, fondo di faraona e salsa al peperone rosso (26 €). Carne o pesce? La differenza è sottile. Senza dubbio il gusto che prevale è super carnivoro e succoso. Ottima chiusura con un piatto contemporaneo.
Dolce e aperitivo alla Scialuppa da Salvatore
Per il capitolo pasticceria il rigore da ingegnere della vita passata dello chef arriva in aiuto. La torta al formaggio, sale e olio (10 €) è abbastanza fuori linea dal comparto dessert con un morso che definirei irriverente. O lo ami o lo odi.
Una bottiglia di Fiano di Avellino di Ciro Picariello (26 €) ha accompagnato tutte le portate senza perdere un colpo.
Alla Scialuppa da Salvatore c’è anche l’aperitivo. Ogni sabato e domenica, dalle 18 alle 22, è possibile scegliere alcuni piatti da accompagnare alla drink list.
Perché venire alla Scialuppa da Salvatore? Perché è un posto dove tornare e trovare qualcosa di nuovo. Sicuri del conforto dei piatti della solida tradizione marinara.
La Scialuppa da Salvatore. Via Silvi Marina, 69. Fregene (RM). Tel. +390666560002
[Immagini: Tommaso Lentini, Alberto Blasetti]