LEC: i gelati di Charles Leclerc con i fondatori di Grom rivoluziona Milano?
Charles Leclerc sta per presentare la sua linea di gelateria a Milano – si chiamerà LEC – insieme ai fondatori di Grom.
Questo è il gossip che ha allontanato per qualche ora colombe e uova al cioccolato dai pensieri dei fissati per il cibo nella settimana di Pasqua.
Proprio lui, il principe di Monaco, il ferrarista che mette le ali ai fan del Cavallino nei circuiti di F1, ha dato la stura al progetto LEC insieme a Federico Grom e Guido Martinetti.
LEC: Leclerc e la coppia di Grom insieme per fare cosa?
In realtà è tutto ancora avvolto da un impenetrabile mistero. Mentre è lecito interrogarsi su quale ruolo avrà il fuoriclasse francese nel progetto, oltre a fare da investitore e testimonial vip.
Sappiamo già che non è da solo. Emulando Vasseur, team principal della Rossa, che a partire dal 2025 avrà in Ferrari anche Lewis Hamilton, Leclerc ha reclutato il suo dream team: Federico Grom e Guido Martinetti.
Sono i due imprenditori che hanno costruito con Grom un impero del gelato, prima di vendere tutto a Unilever nel 2015. Per poi sviluppare, tra le altre cose, il progetto Mura Mura sulle colline di Castiglione d’Asti, in Piemonte.
Mura Mura è la fattoria biologica di Grom e Martinetti. Trenta ettari di paradiso terrestre a cavallo di Monferrato e Langhe, dove la natura dà spettacolo tra vigne e frutteti. Con tanto di di lussuoso relais – Le Marne – che di recente ha avuto tra i suoi ospiti proprio Leclerc.
E c’è anche Nicolas Todt, il figlio dell’ex-presidente della FIA, che oltre a essere l’agente di Charles Leclerc (o Charles Lecrem?), avrebbe un fiuto per gli affari secondo a pochi.
Le aspettative
Ma cosa bolle in pentola, anzi, cosa gira nel mantecatore di LEC, qual è la miscela creativa in attesa della presentazione del prodotto finale?
Sappiamo poco per ora, se non che a metà aprile, proprio quando a Milano il Salone del Mobile sarà il talk of the town, verrà svelato tutto. Ci aspettiamo un discreto tripudio di gusti, con ingredienti top-quality magari provenienti direttamente da Mura Mura.
Da parte loro i due imprenditori piemontesi non vedono l’ora di rimettere le mani in pasta (no, niente semilavorati, il gelato LEC sarà artigianale e salutista, si dice). Più che sulla lavorazione tradizionale del gelato, per la nuova avventura con Leclerc i fondatori di Grom punteranno su idee, soluzioni e macchinari d’avanguardia.
Dunque, la data da mandare a memoria è l’11 aprile, giorno in cui, con la conferenza stampa di presentazione, tutti i puntini verranno collegati.
Leclerc + Grom: già quasi 100mila follower su Instagram
Nel frattempo due cose sono certe: il profilo Instagram di LEC è già un cult, con un solo reel e una marea di follower (già 90.000) pronti a cliccare “mi piace” su ogni novità che verrà svelata da Leclerc o dal dinamico duo ex Grom.
Prima, però, i più impazienti possono confrontare le loro aspettative con il teaser (sotto forma di nota stampa) lanciato dallo stesso pilota della Ferrari. Profumato di promesse golose.
LEC, dice il campione, “sarà un progetto molto speciale: una nuova, grande avventura intrapresa al di fuori del circuito di gara”, poi apre alla confessione di un guilty pleasure neanche troppo inaspettato.
Il pilota franco-monegasco quando si trova a Maranello è assiduo del Cavallino, il ristorante della scuderia Ferrari i cui piatti sono griffati da Massimo Bottura.
“Come atleta professionista è fondamentale per me mantenere uno stile di vita sano dove la mia performance è fortemente legata all’impegno, all’allenamento e alla forma fisica. Questo, tuttavia, non mi impedisce di concedermi qualche piccolo piacere proibito, in particolare quello di un cibo che adoro. Forse hai già capito quale…”.
Quindi, cosa ci aspetta? Un’avventura lontana dai brividi dell’asfalto, una ricetta sembra avere tutti i crismi per avere il sapore della vittoria.
Grom: storia del “gelato come una volta”
La storia di Grom è stata spesso raccontata con i toni edulcorati della favola moderna. Due amiconi, i non ancora trentenni Federico e Guido, che inseguono un sogno grande così con in tasca 30mila euro.
L’amicizia con Charles Leclerc è ancora di là da venire nel 2003, quando a Torino, in piazza Paleocapa, spunta la prima gelateria Grom, che trasmette subito un’idea di marketing forte.
Un mix inedito di chilometro zero (gli ingredienti arrivano da Mura Mura, la fattoria nella Langhe) e tradizione (lo slogan è “Il gelato come una volta”). Completano il quadro le uniformi old style e il gelato non in bella vista ma riposto nel pozzetto, come un tesoro da proteggere.
E la gente? Affascinata, si mette in fila, chiacchiera e il passaparola, lo sappiamo, può essere più dolce del miele. In breve cresce il fatturato, puntualmente investito nell’apertura di nuove gelaterie Grom, che si moltiplicano a Torino, a Milano, a Roma e via così.
LEC: ci sarà davvero una gelateria a Milano?
Grom preso il volo in Italia conquista anche la Grande Mela. Logico dunque chiedersi se la notorietà planetaria di Charles Leclerc e la dimensione internazionale di Grom e Martinetti si tradurranno in una catena di gelaterie.
A New York, le foto delle code davanti alla gelateria dell’Upper West Side diventano il biglietto da visita migliore per attirare nuovi soci e finanziamenti.
Infatti arrivano nuovi soci, tra cui Illy, nel 2011 il fatturato di Grom arriva a 23 milioni.
Poi, la ciliegina sulla torta: l’endorsement di Renzi, che con una coppetta Grom in mano risponde a una vignetta della rivista The Economist, facendo il giro del mondo.
Eppure Grom, nonostante l’aria da rassicurante gelateria tradizionale, non è artigianale come si è sempre premunita di sembrare.
La produzione avviene nel laboratorio centrale di Mappano, vicino a Torino, dove vengono imbustate e surgelate gusto per gusto delle miscele liquide. Poi spedite verso tutti i punti vendita, dove i commessi le scongelano e le trasformano magicamente nel gelato che ha fatto innamorare gli italiani.
Grom vende a Unilever
Il gelato di Grom è diventato un fenomeno globale, cosa che deve avere convinto Leclerc a rivolgersi ai due imprenditori piemontesi per LEC.
I fondatori scrivono libri e diventano piccole star della TV, con ospitate nei programmi di Maria De Filippi e Bruno Vespa.
Ma ecco il twist: nel 2015, quando il fatturato di Grom è salito a 30 milioni di euro, Grom e Martinetti accettano l’offerta e vendono tutto a Unilever, rimanendo a bordo, ma con un ruolo più discreto.
Arriva, attesa, la svolta: i supermercati. Invece di puntare tutto sull’esclusività, Grom si lancia in una nuova avventura, con congelatori pieni di ghiaccioli preconfezionati che spuntano ovunque. Ma c’è qualcosa che stona: il ghiacciolo con il logo Grom è un po’ come vedere un pilota di F1, Leclerc per dirne uno a caso, in bicicletta.
E mentre il brand si trasforma, le gelaterie, cuore pulsante di Grom, iniziano a chiudere, una dopo l’altra. Unilever ha scelto per Grom una strategia multicanale, in stile adattarsi e innovare.
E ora? il ritorno di Grom e Martinetti al mondo del gelato con Charles Leclerc e LEC sarà la rivoluzione che ci aspettiamo?