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8 Febbraio 2016 Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 13:55

Lezioni di miele. Tarassaco e tiglio, due mieli per intenditori

Il mondo del miele è, anzitutto, una questione di quadri prospettici e infiniti punti di vista: del resto il lavoro delle api sta tutto nel saper
Lezioni di miele. Tarassaco e tiglio, due mieli per intenditori

Tarassaco

Il mondo del miele è, anzitutto, una questione di quadri prospettici e infiniti punti di vista: del resto il lavoro delle api sta tutto nel saper raccontare ciascuno di quei punti di vista ‘floreali’ e nel restituirlo nella maniera più fedele possibile. Dal nettare del fiore all’arnia. Le api non hanno problemi di barriere o preconcetti territoriali, non conoscono ‘sbarramenti’ né strade interdette. Vanno e ritornano, senza sosta.

Due punti di vista, molto differenti tra loro, sono il miele di tarassaco e quello di tiglio: l’uno, ci racconta del prato e del pascolo, ci racconta della salda prossimità alla terra e della sua mineralità  grazie ad un fiore che cresce a un palmo di mano dal suolo e con il quale ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, ha giocato quando da giallo, il tarassaco diventa una sorta di batuffolo bianco. L’altro, il tiglio, sta in alto, con fierezza più prossimo al cielo; collocandosi sulle fronde dei propri rami, i fiori catturano nel proprio nettare la freschezza del vento che si respira a quelle altezze.

Ne scaturiscono due mieli che i veri amanti di questo prodotto non possono non amare.

tiglio

Se il tarassaco è una delle prime fioriture (marzo-aprile) poco prima dell’acacia, quella del tiglio arriva in estate tra giugno e luglio, come il castagno. Quel che accomuna questi due mieli è la loro imprevedibilità, l’ampiezza di sapori e aromi che serbano, con una discontinuità maggiore tra odore e aroma per quanto riguarda il tarassaco, più armonica per il tiglio; al naso la forte nota di ammoniaca è un tratto inconfondibile del tarassaco, mentre il miele di tiglio presenta una classica nota mentolinata, presente con forza soprattutto in quelli molto puri.

Non sono mieli adatti a quanti cerchino certezze o sapori convenzionali. Possono essere abbinati ai formaggi o in una tisana, nonostante il consumo ‘al cucchiaio’ resti a mio avviso una delle soluzioni migliori.

Eccone quattro, due per tipo, con caratteristiche molto differenti.

1. Miele di tarassaco Bio Apicoltura Ortolina

miele tarassoco ortolina

Regione di produzione: Lombardia

Questo miele di tarassaco prodotto nella zona di Arzago d’Adda (Bergamo) colpisce per la sua bella cristallizzazione, a grani molto piccoli. Il colore giallo molto vivace richiama propriamente le tonalità di uno zabaione. Al naso presenta la tipica nota di ammoniaca insieme a una serie di odori erbacei e animali. Conservando però un grande equilibrio. In bocca la dolcezza contenuta esalta le note varie di infuso di camomilla e una speziatura appena percepibile, lasciando nel finale un piacevole senso di freschezza.

Riconoscimenti: Tre Gocce d’Oro – Grandi Mieli d’Italia 2015

Apicoltura Ortolina. Via Martiri della Liberazione, 51. Pozzuolo Martesana (MI). Tel. 02.95356150

2. Miele di tarassaco Apicoltura Brezzo

miele tarassaco brezzo

Regione di produzione: Piemonte

Se cercate un miele di tarassaco robusto l’Apicoltura Brezzo vi viene in aiuto. Al naso arriva la sua nota di ammoniaca con sentori di fieno e note animali. In bocca arriva la classica nota di infuso di camomilla insieme a quella vanigliata, più speziata e calda,  che perdura fino in fondo, producendo un piacevole retrogusto leggermente astringente.

Apicoltura Brezzo. Frazione Tre Rivi 87. Monteu Roero (Cuneo)

3. Miele di tiglio Thun

miele tiglio thun

Regione di produzione: Emilia Romagna

Da Thun c’è grande competenza, altissima qualità e soprattutto una vera e propria filosofia del miele. Delle quindici parole che formano il “manifesto dei mieli futuristi” (le potete leggere tutte sul sito), una mi ha colpito in particolare – quasi un marchio di fabbrica che penso la dica lunga su come Andrea Paternoster intenda il proprio rapporto con il miele: indisponibile. La magnifica nota mentolinata di questo miele di tiglio e l’equilibrio con la consistenza della propria cristallizzazione, lo rendono davvero irresistibile. Da mangiare a cucchiaiate.

Riconoscimenti: Tre Gocce d’Oro – Grandi Mieli d’Italia 2015

Mieli Thun. Strada Conte Z. Thun 8 – Torn (TN)

4. Miele di tiglio Apicoltura Tommaso Locatelli

miele tiglio

Regione di produzione: Lombardia

Questo miele di tiglio di Tommaso Locatelli, giovane apicolture in Triuggio (Brianza), dimostra già quanto sia ben avviato nell’arte apistica. Raffinata e fresca la nota mentolata che si ripresenta poi in bocca con una persistenza molto equilibrata per lasciare spazio ad una nota fresca, lievemente vegetale. Come molti mieli di tiglio, la cristallizzazione è lenta e anche in questa stagione si presenta allo stato liquido. Ottimo quindi se aggiunto, ad esempio, ad uno yogurt: ne esalta piacevolmente l’acidità.

Apicoltura Tommaso Locatelli. Via Conte Paolo Taverna, 14. Canonica fraz. Triuggio (MB)

[Immagini: Giacomo Petrarca, Diventare Vegetariani, Più che puoi]

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